Festa dell'ottimismo 2024
Roberta Metsola: “La sicurezza dell'Ucraina è la sicurezza dell'Europa”
Il presidente del Parlamento europeo alla Festa del Foglio. "Come riusciamo a sconfiggere gli estremismi? Non rivendicando della superiorità morale o ignorandoli, ma con soluzioni reali alle sfide che le persone devono affrontare"
Abbiamo invitato Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, alla nostra festa del Foglio. Il presidente, appena rieletto per un secondo mandato, non è riuscita a essere con noi ma ha accettato di rispondere ad alcune domande relative al futuro dell’Europa, relative alla lotta contro il populismo, relative alla necessaria difesa di una democrazia aggredita: l’Ucraina.
Presidente, la nuova stagione europea si apre ancora una volta all’insegna della difesa della democrazia. Può provare a spiegare a chi ancora non lo vuole capire perché è vitale per l’Europa e per il Parlamento europeo difendere per tutto il tempo possibile l’Ucraina, sostenendola sia dal punto di vista umanitario, sia dal punto di vista finanziario, sia dal punto di vista militare?
Per me e per il Parlamento europeo la risposta è chiara. Siamo al fianco dell'Ucraina e lo saremo per tutto il tempo necessario. Siamo al fianco dell'Ucraina perché siamo a favore di un ordine mondiale democratico. Forse abbiamo pensato che ci fossero linee sulla mappa che gli eserciti non avrebbero più attraversato. Ma se il piano dei dieci giorni di Putin per prendere il controllo di Kiev fosse riuscito, non si sarebbe fermato. E non si sarebbe fermato lì.
La sua aggressione avrebbe continuato a erodere quello che abbiamo costruito con tanta fatica. Sappiamo che il costo dell'inazione sarebbe stato molto più alto. E spingeremo sempre per la pace che deve essere giusta, con dignità e libertà. La sicurezza dell'Ucraina è anche la sicurezza dell'Europa.
Per essere ottimisti sull’Europa del futuro ci dice quali sono le due grandi priorità secondo lei che l’Europa deve prendere di petto per mettere da parte i suoi vizi del passato?
Secondo l'ultimo Eurobarometro pubblicato la scorsa settimana, il 65 per cento dei cittadini europei sono ottimisti sul futuro dell'Unione europea. E in Italia tocchiamo il 70 per cento, entrambi salendo di 4 punti percentuali.
Questi sono dati molto incoraggianti, ma siamo onesti? È difficile chiedere ai cittadini di essere ottimisti quando non riescono a pagare le bollette, a trovare un lavoro, o addirittura a trovare un alloggio accettabile. L'Unione europea non è perfetta, quindi se possiamo correggere qualcosa, facciamolo insieme. Partendo da quello che non funziona. Secondo un recente sondaggio post-elezioni europee, le principali priorità per il 44 per cento degli italiani sono il sostegno all'economia e la creazione di nuovi posti di lavoro, seguite dalla lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Allora voglio dire a tutti gli ottimisti che sono intervenuti oggi che in questo mandato lavoreremo per un'Europa che si impegni a fondo quando si tratta di generare crescita, senza lasciare indietro nessuno.
Le forze trainanti del Parlamento europeo sono di natura moderata, europeista, anti populista. In Europa però esistono delle pulsioni pericolose, di estrema destra, che il gruppo politico di cui lei fa parte ha condannato sempre con fermezza. Ci può spiegare la ragione per cui le forze europeiste, oggi e domani, devono impegnarsi per fare muro contro le forze politiche anti sistema, pensiamo ai partiti gemellati con l’AfD, pensiamo ai partiti più sensibili alle istanze putiniane, che cercano di indebolire i principi non negoziabili delle democrazie liberali?
Un'Europa attrezzata per affrontare le realtà economiche e geopolitiche attuali e futuri, che contribuisca alla stabilità e alla pace, con una vera politica estera e di sicurezza, difendendo gli interessi europei nel mondo globale.
Con l'aumento di estremisti e populisti e la crescente frammentazione della politica e della comunità, le nostre istituzioni democratiche sono sempre più minacciate e sottoposte a forti pressioni. Come riusciamo a sconfiggere gli estremismi? Non rivendicando della superiorità morale o ignorandoli, ma con le soluzioni. Soluzioni reali e pratiche alle sfide che le persone devono affrontare. Perché è così che si produce il cambiamento senza compromettere i nostri valori. Così passiamo dalla gestione delle crisi alla crescita a lungo termine. La mia risposta non è mai distruggere, ma costruire. Possiamo riconquistare l'entusiasmo per l'Europa. Possiamo dimostrare che la politica è una forza per il bene, un veicolo per far progredire la nostra società e la nostra comunità.
Un anno fa lei ha detto che il 7 ottobre è un giorno che passerà alla storia dell’infamia globale perché il mondo ha visto ebrei uccisi semplicemente perché erano ebrei. Un anno dopo però l’antisemitismo nel mondo piuttosto che essere diminuito è aumentato. Ci spiega cosa significa un anno dopo tenere lo sguardo attento, vigile, su cosa significhi difendere il diritto chi professa una fede a professarla senza avere paura di farlo?
Ricordare il passato è l'unico modo per creare un futuro migliore. Capire da dove veniamo e perché e insegnare queste lezioni ai nostri figli. Troppi sono stati privati della loro dignità o perseguitati a causa del loro credo religioso, della loro etnia, razza o disabilità. Ora che l'Europa è a un bivio, dobbiamo continuare a costruire sulle nostre più grandi risorse, le persone.
L'antisemitismo è ancora diffuso nelle nostre società. I negazionisti dell'olocausto, i miti cospirativi, la disinformazione e la violenza di ogni tipo che prende di mira e individua i membri delle nostre comunità non trovano posto nella nostra Europa. La nostra Unione sa che la diversità è la nostra forza. È ciò che rende l'Unione europea, nonostante tutte le nostre difficoltà e imperfezioni, una comunità di valori di cui dobbiamo essere orgogliosi.
Abbiamo raggiunto molti risultati negli ultimi decenni. Io sono orgogliosa che il Parlamento europeo non sia un luogo di indifferenza. Non possiamo distogliere lo sguardo e allo stesso tempo dobbiamo fare del nostro meglio per una de-escalation in medio oriente e trovare una pace sostenibile nella regione. Una via di uscita che spezzi il ciclo violento della storia.
L'editoriale dell'elefantino