la giornata in medio oriente

Blinken è di nuovo in Israele, ma le possibilità di immediati progressi diplomatici stanno a zero

Enrico Cicchetti

L'undicesimo viaggio del segretario di stato americano nell'area durerà fino al 25 ottobre. Oggi vede Netanyahu e Herzog, poi vola in Giordania e in Qatar. L'inviato Hochstein da ieri a Beirut. Ma l'obiettivo di un cessate il fuoco pare quasi irraggiungibile

Il segretario di stato americano Antony Blinken è arrivato in Israele per un nuovo round di incontri. L'obiettivo, molto complesso, è di raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas. Ci potrebbe anche essere una trattativa sul corpo del leader di Hamas Yahya Sinwar - ucciso mercoledì scorso e portato in Israele - che Hamas avrebbe interesse a seppellire in Palestina. Quello che inizia oggi - e che durerà fino al 25 ottobre - è l’undicesimo viaggio di Blinken in Medio oriente da quando è iniziata la guerra, il 7 ottobre dell'anno scorso: oggi il segretario di stato incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog e poi si sposterà in Giordania e in Qatar, gli altri principali paesi coinvolti come intermediari nelle trattative.

   

Tuttavia, le possibilità di un immediato progresso nel cessate il fuoco sono molto remote, scrivono molti osservatori internazionali. Secondo Tom Bateman, corrispondente della Bbc che si trova in viaggio con Antony Blinken, "questo viaggio è stato organizzato in fretta e furia poche ore dopo l'uccisione di Sinwar, quando l'amministrazione Biden ha visto l'opportunità di rilanciare la diplomazia. Ma potrebbe essersi mosso troppo in fretta. È già chiaro che le possibilità di qualsiasi progresso immediato sembrano prossime allo zero. Gli americani riconoscono che al momento non c'è nessuno con cui negoziare, mentre Hamas sta cercando di capire chi sarà il suo leader e se tornerà al tavolo delle trattative". 

Inoltre le imminenti elezioni americane, in vista il 5 novembre prossimo, rendono ancora più incerta la posizione di Joe Biden. Netanyahu, che ha stretti rapporti con il candidato Repubblicano Donald Trump, potrebbe preferire attendere l'insediamento di una nuova amministrazione prima di muovere qualsiasi passo diplomatico.

E resta anche da capire cosa farà Tel Aviv in risposta all’attacco missilistico iraniano dello scorso primo ottobre. Il prospettato attacco israeliano contro l'Iran potrebbe rendere ancora più grave una situazione che ieri l’inviato speciale del governo statunitense in Libano, Amos Hochstein, ha definito "degenerata a un livello fuori controllo".

   

Un piano per il cessate il fuoco in Libano

Intanto l'inviato americano Amos Hochstein, da ieri a Beirut, ha presentato una proposta per arrivare al cessate il fuoco in Libano, della quale parlerà anche Blinken agli israeliani, Il quotidiano libanese al Akhbar, vicino a Hezbollah, riporta il documento americano: "Lo scopo è impedire qualsiasi presenza armata nelle zone libanesi e nei villaggi vicini al confine", ossia espandere l'area dove non ci sarà la presenza di Hezbollah a qualche chilometro oltre il fiume Litani. L'Unifil verrà rafforzato e avrà l'autorità di perquisire case, veicoli o avamposti sospettati di contenere armi

 

Sul terreno, un bunker con mezzo miliardo di dollari sotto un ospedale di Beirut

Almeno 13 raid aerei sono stati lanciati dall'aeronautica israeliana tra ieri sera e le prime ore del mattino di oggi contro il bastione di Hezbollah nel sud di Beirut, dopo che l'Idf ha accusato le milizie filoiraniane di aver nascosto "mezzo miliardo di dollari in banconote e oro" in un bunker sotto l'ospedale al Sahel nel sobborgo meridionale di Dahiyeh, nonostante il paese stia attraversando una crisi finanziaria che dura da anni. L'ospedale ha affermato che sta evacuando i pazienti in un luogo più sicuro e il direttore Fadi Alameh ha dichiarato alla tv locale al Jadeed che l'istituto, che opera nell'area da 42 anni, dispone di sale operatorie sotterranee e non ha legami con le milizie sciite. L'Idf ha dichiarato che "l'ospedale non sarà attaccato, poiché è in guerra con Hezbollah e non con il popolo libanese". Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha dichiarato ieri sera che il bunker si trova "nel cuore di Beirut, in via Derm 7, è uno dei bunker dove si nascondeva Hasan Nasrallah, scavato deliberatamente sotto l'ospedale".

 

Israele arresta sette presunte spie dell'Iran

Sette residenti di Gerusalemme est, tra i 19 e i 23 anni, sono stati arrestati perché sospettati di aver pianificato attacchi in Israele, tra cui l'assassinio di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco. Lo hanno reso noto lo Shin Bet (sicurezza interna) e la polizia. Ieri erano state arrestate altre sette persone accusate di aver fotografato e raccolto informazioni su siti militari sensibili. 

Il capo del gruppo, un ventitreenne di nome Rami Alian, sarebbe stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospettati aveva precedenti penali o di sicurezza. La cellula è stata attiva per circa due anni. Sono state loro assegnate varie missioni per le quali sono stati pagati migliaia di shekel. Ad Alian è stata fornita una foto e l'indirizzo di uno scienziato nucleare e gli è stato detto che gli sarebbero stati pagati 53.000 dollari se fosse riuscito nell'impresa. Secondo Channel 12, Alian avrebbe dichiarato agli inquirenti di essere consapevole di lavorare per gli iraniani e di voler mettere a repentaglio la sicurezza nazionale

    

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti