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il caso

Modelli di populismo: cosa può insegnare il caso del Messico

Giacinto Della Cananea

La riforma giudiziaria messicana minaccia l'indipendenza della magistratura e i diritti dei cittadini. Perché non giocare con il check and balance in una democrazia

Il premio Nobel assegnato giorni fa agli studiosi che hanno sottolineato l’importanza delle istituzioni per la performance dell’economia, e per la società tutta, deve far ancora riflettere sulle conseguenze negative che discendono dall’indebolimento d’una parte non secondaria dell’assetto istituzionale: le garanzie giurisdizionali. Il caso del Messico è istruttivo. Con una serie di emendamenti costituzionali promossi dal Presidente federale e approvati dal Parlamento federale e dalla maggioranza dei parlamenti regionali (17 su 32), un mese e mezzo fa è stata disposta l’elettività di tutti i giudici, previa selezione da parte del potere legislativo; sono stati ridotti il numero dei giudici della Corte Suprema e la durata del loro mandato; è stato stabilito l’anonimato dei giudici nelle sentenze riguardanti alcuni processi penali. Il populismo con cui questi emendamenti sono stati presentati, e giustificati dalla lotta alla corruzione, è in palese contrasto con i più basilari principi delle democrazie liberali. E’ paradossale che la demagogia della classe politica sia arrivata a mettere in discussione finanche la tradizionale esclusione dell’anonimato in alcuni processi penali.

Non meno paradossale e altrettanto demagogica è la scelta del sistema dell’elettività dei giudici. Negli Stati Uniti, dove essa è ammessa per alcune cariche, ha dato talora buoni frutti, grazie al contesto, alle garanzie istituzionali, a una società pluralista. In Messico, dove la società civile è più debole, soprattutto nelle aree dove l’influenza delle organizzazioni criminali è pervasiva, intaccare l’indipendenza della magistratura comporta forti rischi per i cittadini più deboli. Questi sviluppi mostrano l’importanza dei limiti al potere della maggioranza che nell’Ue provengono dai trattati, dai controlli cui le azioni dei governanti nazionali sono sottoposte, dalle corti sovranazionali. Contrariamente a quanto i populisti sostengono a gran voce, per mascherare la debolezza dei loro argomenti, senza l’Europa unita staremmo molto peggio.

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