Il punto della notte

Harris vs Trump: una mappa grigia tendente al rosso

Ancora molto da contare e verificare

Giulio Silvano

Alla Howard University di Washington, dove sono riuniti i sostenitori di Kamala Harris, le facce lunghe si mischiano a balli e coroncine. Trump è avanti in alcune contee della Georgia e conquista la Carolina del nord, ma gli altri stati in bilico – Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Nevada e Arizona – non sono ancora assegnati

La mappa elettorale della notte del conteggio tende al rosso, alla Howard University di Washington, dove sono riuniti i sostenitori di Kamala Harris, le facce lunghe si mischiano alle coroncine, i brillantini, le giacche e i colori delle confraternite e delle sorority.

Donald Trump ha vinto in Florida con margini maggiori rispetto al 2020, e anche in alcune contee della Georgia, dove ci sono le indicazioni più preoccupanti per Harris: la mobilitazione del voto femminile, che era considerato il traino principale della sua corsa, non c’è stata al ritmo immaginato, mentre la debolezza riscontrata nell’elettorato afroamericano non si è riassorbita come sembrava nell’ultima settimana prima del voto. Anche i latinos, gli ispanici negli stati del sud, sembrano aver preferito i conservatori. Lo stesso si può dire di un altro elettorato molto corteggiato da Harris, ben più di Trump, cioè quello degli indipendenti. L'ex presidente conquista anche la Carolina del nord mentre gli altri stati in bilico – Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Nevada e Arizona – non sono ancora assegnati, ma anche qui le indicazioni non sono rassicuranti per Harris. L’unica speranza sembra essere il “blue wall” (Michigan, Wisconsin e Pennsylvania).

La Virginia, più combattuta del previsto, sembra essere la brutta sorpresa della prima parte della serata alla Howard University. I democratici hanno anche perso un senatore: in West Virginia il governatore repubblicano Jim Justice prenderà il posto del democratico moderato Joe Manchin che è andato in pensione.

Il New York Times sta dando Donald Trump in vantaggio anche nel voto popolare, la maggioranza assoluta, una medaglia di consolazione tendenzialmente assegnata ai democratici, e dice che le probabilità di vittoria del repubblicano è oltre l’80 per cento.