la nomina di musk

Musk importa nell'amministrazione Trump il modello motosega di Milei

Luciano Capone

L'incarico di Mr. Tesla a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge) degli Usa è ispirato al lavoro di Federico Sturzenegger, ministro della Desregulación in Argentina

Sbarca negli Stati Uniti il modello della motosierra. Donald Trump ha annunciato la nomina di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, proprietario di Tesla e SpaceX, e Vivek Ramaswamy, già candidato alle primarie repubblicane, a capo del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge), con il compito di snellire la burocrazia e ridurre le spese federali. La mossa è chiaramente ispirata all’azione del governo di Javier Milei in Argentina. Nel comunicato, Trump dice che Musk e Ramaswamy hanno il compito di “smantellare la burocrazia governativa, tagliare le normative eccessive, tagliare le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali. È “il Progetto Manhattan dei nostri tempi”, ha detto.

Il collegamento con Buenos Aires è rintracciabile da un tweet di Ramaswamy che, sul social network di Musk, ha commentato la notizia con “Afuera!”, lo slogan di Milei diventato celebre per indicare la chiusura di ministeri e apparati statali ritenuti inutili. Ma, soprattutto, è stato dichiarato esplicitamente dal presidente argentino. Oltre una settimana fa, Milei aveva dichiarato che Musk avrebbe assunto un ruolo nell’Amministrazione Trump analogo a quello del suo ministro della Desregulación, Federico Sturzenegger, che egli stesso aveva messo in contatto con Mr. Tesla. “Abbiamo esportato il modello della motosega”, ha detto ora Milei dopo la notizia della nomina fatta da Trump. “Elon Musk parla con Sturzenegger per vedere come deregolamentare l’economia statunitense”. 

Sturzenegger ha un profilo meno eccentrico di quello di Milei: è un economista accademico, specializzato al Mit negli Stati Uniti, già governatore della Banca centrale argentina, che però negli ultimi mesi ha assunto un ruolo sempre più rilevante nel governo argentino. Dopo uno studio approfondito durante gli anni dell’opposizione, fatto con un team multidisciplinare di economisti e giuristi, Sturzenegger aveva elaborato un piano dettagliato di semplificazione e abolizione di norme e regolamenti che si sono stratificati nei decenni di dittatura e peronismo. Il piano era stato preparato per la candidata di centrodestra, Patricia Bullrich, ma dopo la vittoria del candidato libertario Sturzenegger ha portato il piano a Milei, che lo ha incaricato di attuarlo. In pochi mesi, su base quasi quotidiana, il ministro della Desregulación è intervenuto con abolizione di leggi, semplificazioni e liberalizzazioni su praticamente tutti i settori: dai trasporti ai farmaci, dal mercato immobiliare al divorzio consensuale, dalla riduzione dei dazi alla digitalizzazione. Centinaia di norme e barriere regolatorie  sono state abbattute in pochi mesi per aumentare la concorrenza, con il duplice obiettivo di contribuire dal lato dell’offerta al calo dell’inflazione e alla riattivazione dell’economia che subisce i contraccolpi del duro aggiustamento fiscale.

Sull’economia, il governo argentino ha un modello e un’agenda molto più coerente (e in certi casi contrapposta) rispetto alla confusione trumpiana, che mischia spinte liberiste sul fronte della deregulation al protezionismo sul commercio estero e al lassismo di bilancio sul piano fiscale. 
Oltre alle affinità ideologiche, tra Milei e Musk c’è anche un rapporto personale e, probabilmente, anche un interesse economico. Il presidente argentino lo scorso aprile ha incontrato il proprietario di Tesla nella gigafactory di Austin, in Texas. Nel colloquio, Musk disse che aveva intenzione di “aiutare l’Argentina”: l’ipotesi più probabile è un investimento nella catena di produzione del litio, minerale essenziale per la produzione di batterie e di cui l’Argentina ha tra le maggiori riserve mondiali. Proprio per attirare gli investimenti esteri in campo minerario, il governo Milei ha istituito un sistema di agevolazioni fiscali chiamato Rigi (Regime di incentivi a grandi investimenti) che può attirare i capitali di Musk (recentemente solo la canadese First Quantum ha annunciato, attraverso il Rigi, un investimento da 3,5 miliardi di dollari sul rame). Per giunta, proprio nei mesi scorsi, grazie a una liberalizzazione di Sturzenegger, l’Argentina ha aperto il mercato a Starlink, altra azienda di Elon Musk che consente i collegamenti internet attraverso il satellite nelle province argentine più remote.

In Argentina il piano di stabilizzazione macroeconomica di Milei sta facendo importanti progressi: a ottobre l’inflazione è scesa al 2,7% mensile, il dato più basso da tre anni. Proprio i risultati sul calo drastico dell’inflazione, in un paese che marciava verso l’iperinflazione, hanno consentito a Milei di mantenere consensi elevati nonostante i profondi tagli della spesa pubblica, la recessione economica e l’incremento della povertà. Ora anche l’economia è in ripresa. I dati dell’Indec, l’istituto di Statistica, mostrano che da diversi mesi i salari crescono più dell’inflazione e quelli del settore informale (la fascia più povera della popolazione) sono tornati sopra il livello del novembre 2023, prima dell’insediamento di Milei.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali