Barnier in Italia per cercare nuove convergenze
Dietro la visita del primo ministro francese, c'è la volontà di investire maggiormente nel nostro paese in un momento le relazioni con la Germania di Olaf Scholz non sono certo idilliache
Per la sua prima visita ufficiale all’estero, il capo del governo francese, Michel Barnier, ha scelto l’Italia. Lo ha annunciato oggi nel quadro del sesto Trilateral Business Forum, che ha riunito a Parigi le federazioni degli industriali delle tre maggiori economie dell’Eurozona, Confindustria, Medef (Francia) e Bdi (Germania). “Ho molto rispetto per l’Italia. Vi andrò in visita ufficiale fra una quindicina di giorni per incontrare Meloni”, ha dichiarato Barnier. Secondo quanto riportato da Politico Europe, il viaggio in Italia di Barnier è previsto tra il 5 e il 6 dicembre (non si sa ancora se resterà un solo giorno, o due, e nell’ultimo caso potrebbe incontrare anche il Papa in udienza). Barnier, nel suo discorso, ha affermato che la “cooperazione franco-tedesca è sempre più necessaria, ma sempre più insufficiente”. Di conseguenza, “dobbiamo aprirci e non essere esclusivi. L’Italia è un grande paese che la Francia ha spesso trascurato”, ha sottolineato il premier francese.
Dietro l’annuncio di Michel Barnier, c’è la volontà di investire maggiormente sull’Italia, in un momento in cui è diventata l’epicentro del dibattito sul futuro economico dell’Ue grazie ai rapporti Draghi (competitività) e Letta (mercato unico), e le relazioni con la Germania di Olaf Scholz non sono certo idilliache. Secondo alcuni osservatori, la visita di Barnier sarebbe legata anche al dossier Mercosur, osteggiato dalla Francia. Nella recente presa di posizione sul Mercosur del ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, che ha definito il trattato di libero scambio “non accettabile nella forma attuale”, Parigi vede uno spiraglio per poter convincere l’Italia a schierarsi dalla sua parte e a formare una minoranza di blocco al momento del voto. A pochi giorni dal terzo anniversario della firma del Trattato del Quirinale (26 novembre 2021), Parigi e Roma cercano nuove convergenze.