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Le crisi globali si contrastano con le alleanze strategiche
Guerre, dazi, isolazionismo. Il ministro degli Esteri giapponese ci scrive la sua idea per essere più forti, ma insieme
La politica estera giapponese è in una fase di profonda trasformazione. Negli ultimi quattro anni il governo di Tokyo ha rafforzato le alleanze internazionali con i paesi tradizionalmente alleati e partner, e anche sul piano della Difesa ha approfondito il coordinamento trilaterale con America e Corea del sud, e con paesi come le Filippine. Sul piano strategico l’ha fatto con Regno Unito e Italia, in quello che viene spesso definito “l’Aukus dei cieli”, il Gcap. Ma come spiega in questo intervento il ministro degli Esteri Takeshi Iwaya, ex ministro della Difesa nominato il 1° ottobre scorso a capo della diplomazia nel nuovo governo guidato da Shigeru Ishiba, il mondo e gli equilibri globali stanno entrando in una nuova fase. La Russia e la Cina pressano il Giappone e l’Asia orientale con regolari esercitazioni militari congiunte, e una nuova Amministrazione Trump fa pensare a un rafforzamento della politica dei dazi che avrà effetti su tutti, anche sugli alleati. Il messaggio giapponese è: l’area dell’Indo-Pacifico è strettamente connessa a quella europea. Anche per questo al G7 Esteri di Fiuggi, domani, sono previste due sessioni sull’Asia. (giu.pom)
Fiuggi, che ospiterà la riunione ministeriale Esteri del G7, è nota come località termale sin dall’epoca precristiana. Provenendo da Beppu, città nella Prefettura di Oita celebre per le sue sorgenti termali, onsen, non posso che avvertire sin da ora una grande affinità.
Nel corso di questi due giorni, sotto la presidenza del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, affronterò, con i miei omologhi del G7 e dei paesi outreach, un franco dibattito sui principali temi che la comunità internazionale si trova a fronteggiare, quali la situazione in medio oriente e in Ucraina, l’Indo-Pacifico e i vari contesti regionali.
In seno a una comunità internazionale in cui si acuiscono divisioni e contrapposizioni, a rendersi necessario è proprio un percorso verso armonia e collaborazione, raggiunte attraverso il dialogo. E’ giunto il momento, per il G7, di mostrare il proprio valore. Mantenendo e rafforzando la cooperazione tra i paesi membri, che condividono valori e principi quali libertà, democrazia, diritti umani e stato di diritto, e attraverso una fitta sinergia con numerosi altri paesi a livello mondiale, il G7 deve adoperarsi per rafforzare e ricostruire l’ordine della comunità internazionale.
Anche l’anno in corso, di presidenza italiana del G7, è caratterizzato da grandi sconvolgimenti. Le questioni da affrontare si sommano le une alle altre: il protrarsi dell’invasione russa dell’Ucraina, la situazione in medio oriente sempre più instabile, il critico contesto di sicurezza in Asia orientale, l’inasprirsi della situazione umanitaria in Africa. Anche nell’anno corrente, sotto la sapiente guida dell’Italia, storicamente caratterizzata da una politica estera incisiva in medio oriente e Africa, il G7 ha saputo rispondere coeso ai vari temi. Desidero poi rinnovare tutto il mio apprezzamento per l’Italia che, raccogliendo il testimone della presidenza G7 dal Giappone, ha proseguito con vigore il dibattito inerente alla questione dell’Indo-Pacifico.
Giappone e Italia sono “partner strategici” che condividono valori e principi. Nel giugno scorso, in occasione del Vertice G7 di Puglia, i due premier hanno annunciato il Piano d’azione Giappone-Italia, destinato a divenire una pietra miliare per le future relazioni tra i due paesi.
La sicurezza della regione euro-atlantica e quella dell’Indo-Pacifico sono inscindibili. Non ho mancato occasione per ribadirlo. La collaborazione tra Giappone e Italia nell’ambito della sicurezza ne costituisce, dunque, una naturale evoluzione. Di fatto, stiamo osservando dei concreti passi in avanti, dal GCAP (sviluppo congiunto di caccia di prossima generazione da parte di Giappone, Italia e Regno Unito) alla missione in Giappone della portaerei Cavour e di aerei da combattimento italiani nel mese di agosto.
Nel settore economico, poi, registriamo intensi investimenti di aziende giapponesi in Italia, a cominciare da progetti per le grandi infrastrutture, quali quelle ferroviarie. Mi attendo un analogo intensificarsi degli investimenti di imprese italiane in Giappone. Anche l’Italy- Japan Business Group, forum che coinvolge il mondo imprenditoriale dei due paesi, potrà senz’altro contribuire a render ancor più profonde le relazioni economiche bilaterali.
La cultura e l’arte del Giappone e dell’Italia godono di reciproca popolarità nei due paesi. Nell’agosto scorso è entrato in vigore l’Accordo di coproduzione cinematografica Italia-Giappone. Sono dunque ansioso di poter veder realizzate mirabili opere cinematografiche nei due paesi. Non posso che scommettere inoltre che anche l’Expo Osaka Kansai 2025 e le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 offriranno occasioni per far avvertire maggior affinità anche tra i cittadini dei due paesi.
Virtus unita fortior: è mia ferma intenzione continuare a perseguire insieme, attraverso una sempre più salda collaborazione nell’ambito del G7 e tra i due paesi, Giappone e Italia, un mondo di armonia e cooperazione, scevro da divisioni o contrapposizioni.
Takeshi Iwaya
ministro degli Affari esteri del Giappone
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