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Caos in Corea del sud: il presidente dichiara la legge marziale, ma il Parlamento si oppone

Il presidente sudcoreano annuncia lo stato di emergenza per limitare le infiltrazioni nordcoreane, ma l'Assemblea nazionale chiede la revoca. Il racconto da Seul

Giulia Pompili

Sono ore convulse in Corea del sud, dove il presidente Yoon Suk Yeol ha dichiarato di aver attivato la legge marziale e poco dopo l'Assemblea nazionale ha votato per chiederne la revoca. In un discorso ai cittadini, Yoon Suk Yeol ha detto di averlo fatto per estirpare le infiltrazioni nordcoreane che secondo lui sono all'interno del governo e delle istituzioni. L'annuncio ha scatenato una forte protesta che si è concentrata nei pressi dell'Assemblea nazionale, dove i 190 deputati che sono riusciti a entrare hanno votato all'unanimità.  

Yoon Suk Yeol è uno degli alleati più forti dell'occidente in Asia orientale per il supporto che sta dando all'Ucraina nella sua difesa contro la Russia. Per questo l'invio di truppe nordcoreane sul territorio ucraino al fianco dell'esercito di Vladimir Putin ha scatenato a Seul un terremoto politico.  

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.