Vladimir Putin (Ansa)

La conferenza stampa

Putin sceglie ancora la linea diretta con i cittadini e dice: "Pronto a parlare con Trump e ai negoziati"

Appuntamento fisso, show senza sorprese. Dall'Ucraina alla Nato, fino alla Siria e all'economia: cosa ha detto il presidente russo nel suo evento di fine anno

Dice di "essere pronto a parlare con Trump" ma anche che il suo esercito "è ai massimi livelli mondiali". Zelensky? "Se qualcuno va alle elezioni e ottiene la legittimità, siamo pronti a parlare con chiunque, anche con Zelensky".  Poi rassicura sui combattimenti nella regione di Kursk ed elenca dati tronfianti sull'economia. La linea diretta con il capo del Cremlino è arrivata oggi alla sua ventunesima edizione, i format si sono trasformati di anno in anno e quest’anno Vladimir Putin ha messo insieme le domande dei cittadincon la conferenza stampa di stampa di fine anno: un grande e unico show che va avanti per ore, trasmesso dal Gostinyj dvor di Mosca. Il capo del Cremlino si è presentato con una bandiera che gli è stata consegnata dai soldati russi e le prime domande sono state sulla regione di Kursk, in cui in agosto è iniziata l’avanzata dell’esercito ucraino che adesso Mosca sta cercando di fermare. Tra sorrisi dei giornalisti, lodi dei cittadini, ringraziamenti accorati e pilotati, il presidente russo ha toccato vari temi. 
 

 

In Ucraina “stiamo raggiungendo i nostri obiettivi" 

Putin ha assicurato che nel Kursk, i soldati russi stanno cacciando gli ucraini, ha promesso una rapida ricostruzione di tutto quello che è stato distrutto, ha assicurato che al fronte Mosca avanza e Kyiv è in grande difficoltà: “La situazione sta cambiando in modo significativo”. E ancora: “Stiamo raggiungendo i nostri obiettivi primari". 

 

Minaccia nucleare e nuove armi

Una giornalista della Rossijskaja Gazeta, organo di stampa del Cremlino, ha chiesto se quando Putin ha cambiato la dottrina nucleare, i leader occidentali hanno recepito il messaggio. Il capo del Cremlino ha risposto: “Bisogna chiederlo a loro” e ha proseguito dicendo che i tempi sono cambiati e aggiornare la dottrina era un atto necessario. Ha parlato dei nuovi missili ipersonici a medio raggio oreshnik, spiegando che Mosca sta aumentando la produzione e l’occidente non riuscirà mai a intercettarli.  "Praticamente tutti i Paesi della Nato sono in guerra con noi", ha aggiunto il presidente russo, sottolineando che "la prontezza al combattimento dell’esercito russo è ai massimi livelli mondiali"

 

Negoziati, Putin: "Pronti a parlare con Trump"

Come sempre, Putin ha assicurato di essere disposto a parare con gli Stati Uniti, con Donald Trump in particolare. "Non so quando lo vedrò. Non sta dicendo niente a riguardo. Non gli parlo da più di quattro anni. Sono pronto, ovviamente. In qualsiasi momento", Putin ha poi affermato di stimare molto “l’arte del compromesso” e di non essersi mai rifiutato di usarla. "La politica è l’arte del compromesso e noi abbiamo sempre detto che siamo pronti ai negoziati. L’altra parte (il governo di Kyiv, ndr) si è rifiutata di negoziare, ma noi siamo sempre pronti".  La posizione di Putin in realtà non cambia, vuole tenere i territori occupati in Ucraina e il resto del territorio ucraino deve essere demilitarizzato e l’esercito di Kyiv praticamente smantellato. 

Sul presidente ucraino, inoltre, Putin ha spiegato: "Se qualcuno va alle elezioni e ottiene la legittimità, siamo pronti a parlare con chiunque, anche con Zelensky".
Per il leader russo tuttavia, attualmente "l'intero governo ucraino è illegittimo poiché molti dei suoi organi sono formati da un presidente che ha perso la sua legittimità", "Nella Costituzione dell’Ucraina non vi è alcuna indicazione sulla possibilità di estendere i poteri del presidente anche sotto la legge marziale". 

 

La Russia non vuole lasciare la Siria

La Russia non vuole andarsene dalle sue basi in Siria, secondo Putin bisogna fare in modo che gli interessi di Mosca coincidano con quelli dei ribelli. Per la prima volta ha parlato di Assad, ha detto di non averlo incontrato.

 

L'economia russa regge, dice Putin

Nessuna titubanza, Putin ha ammesso le difficoltà, ma ha assicurato che l’economia russa regge nonostante le minacce esterne. Ha snocciolato dati trionfanti: “Quest’anno cresceremo del 3,9 per cento, forse anche del 4”. Secondo gli osservatori internazionali tuttavia, nel citare i dati, Putin ha tenuto conto soltanto della crescita legata agli armamenti. La situazione sarebbe in realtà peggiore. Nessuna parola infine sui tassi di interesse della Banca centrale russa vicini al 23 per cento. 

  

L'effetto delle sanzioni

Secondo Vladimir Putin "le sanzioni sono uno strumento sleale per combattere la concorrenza; interferiscono e creano problemi alla Federazione russa, ma non saranno in grado di ucciderci completamente".


I rapporti "senza precedenti" con la Cina


"Il livello e la qualità" delle relazioni tra Mosca e Pechino sono "senza precedenti", ha dichiarato Putin, durante la conferenza stampa L’alleanza tra Russia e Cina rappresenta "il fattore di stabilità più importante" a livello mondiale e ha aggiunto che i due paesi "quasi sempre" coordinano le loro azioni sulla scena internazionale. Il leader russo ha quindi inviato i suoi saluti all’omologo cinese, Xi Jinping, "un uomo - ha detto - che considero mio amico". 
 

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