Ingerenze in Europa
Musk sostiene l'AfD in Germania e Farage nel Regno Unito. Una lega estremista
Non bisogna sottovalutare quel che l’ingerenza di Musk nella politica europea fa alle destre: così come l’AfD in Germania ambisce a sostituirsi (o a diventare un’interlocutrice indispensabile) alla destra tradizionale della Cdu, così Farage vuole annientare il Partito conservatore e prenderne il posto
“Soltanto l’AfD può salvare la Germania”, ha scritto Elon Musk su X, commentando un post di Naomi Seibt, youtuber ventiquattrenne con la spunta blu conosciuta come “l’anti Greta” per le sue campagne negazioniste del cambiamento climatico, gran sostenitrice dell’Alternative für Deutschland, il partito tedesco di destra estrema. Il metodo lo conosciamo, lo abbiamo visto durante le elezioni americane: Musk, l’uomo più ricco del pianeta che ha sostenuto Donald Trump con oltre 200 milioni di dollari e che adesso si occuperà della sburocratizzazione dell’amministrazione pubblica, riposta e commenta su X, l’ex Twitter di sua proprietà, attivisti più o meno noti di destra – destra di tutti i tipi, si va dai libertari agli antisemiti, passando per ogni forma di negazionismo e xenofobia – e costruisce una galassia di influencer tenuta insieme dall’estremismo, da emoji ricorrenti e da obiettivi politici.
Naomi Seibt è diventata in poche ore la testimonial del sostegno di Musk all’AfD. E ha subito rivendicato il suo ruolo, riportando un titolo del magazine Spiegel, e dicendo: “Sono io i media, ora”. L’informazione, si fa per dire, che Seibt ha dato nel post ripreso da Musk è un suo video in inglese in cui denuncia lo stato “di oppressione e di tirannia” in cui vivono i tedeschi a causa dell’ostracizzazione dell’AfD, “indipendentemente dai voti che prende”, voluta da tutti gli altri partiti. L’obiettivo è Friedrich Merz, leader dei cristianodemocratici della Cdu, che “i media hanno già dichiarato vincitore senza considerare minimamente i voti dell’AfD”: un sopruso alla democrazia, dice Seibt, che Merz – uno che dice che non farà mai come Musk o come Javier Milei, presidente argentino, cioè la lotta alla burocrazia – sancisce non volendo fare dibattiti televisivi con Alice Weidel, leader dell’AfD, che pure è data al secondo posto nei sondaggi. Seibt propone quindi di fare su X quel che i media non fanno, cioè dibattiti internazionali guidati da Weidel. La quale non aveva dato seguito alla sua giovane sostenitrice, ma ha subito risposto (due volte) a Musk, dicendogli che ha “perfettamente ragione” quando dice che l’AfD è la salvezza della Germania e indicandogli il link a una sua intervista a Bloomberg: guarda quel che dico di Trump, della “Merkel socialista che ha rovinato questo paese, e come l’Unione europea sovietica distrugge le economie” dei suoi stati membri.
L’endorsement di Musk è stato ripreso da molti sostenitori dell’AfD ma anche di altre destre estreme e c’è già chi aspetta i prossimi sondaggi elettorali (si voterà a febbraio) per quantificare l’effetto Musk. Sta accadendo la stessa cosa anche nel Regno Unito: lunedì Nigel Farage, leader del partito indipendentista Reform Uk (erede del Brexit Party) entrato per la prima volta ai Comuni alle elezioni di luglio, era a Mar-a-Lago, nella residenza di Trump, dove è stato più volte negli anni e in particolare durante la campagna elettorale. Farage ha postato su X una foto con Musk e con Nick Candy, un tycoon britannico che da non molto è diventato tesoriere del partito faragiano: la didascalia diceva “Britain needs Reform”. Si è discusso anche di soldi, ha detto Farage alla Bbc una volta rientrato a Londra, confermando per la prima volta quel che si bisbiglia da tempo, cioè che Musk sia pronto a fare una corposa donazione a Reform Uk. Bisogna mettere a punto i dettagli tecnici, perché la legge britannica impedisce donazioni da entità che non siano registrate nel Regno, ma è già intervenuto addirittura il padre di Musk, Errol, che non era mai stato una figura positiva nella biografia di Elon, tutt’altro, ma che ora si è messo a preoccuparsi per il figlio che lavora troppo, a rilanciare le idee del figlio e, per quel che riguarda il Regno Unito, ad attaccare il premier laburista, Keir Starmer, a sostenere che Elon dovrebbe avere la cittadinanza britannica visto che sua nonna era nata lì.
Tecnicismi a parte, in Germania e nel Regno Unito ci sono due leader di sinistra, il target primario della federazione internazionale delle destre che Musk crea via X (il progetto originario è di Steve Bannon). Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è molto fragile e in uscita, ma Starmer è stato eletto sei mesi fa e infatti è stato attaccato in modo ossessivo da Musk. Incombe anche la minaccia di dazi americani e in generale la Casa Bianca trumpiana è una grande preoccupazione per Londra, tanto che il premier ha nominato come ambasciatore in America Peter Mandelson, blairiano esperto con molti contatti nel mondo conservatore americano. Ma non bisogna sottovalutare quel che l’ingerenza di Musk nella politica europea fa alle destre: così come l’AfD in Germania ambisce a sostituirsi (o a diventare un’interlocutrice indispensabile) alla destra tradizionale della Cdu, così Farage vuole annientare il Partito conservatore e prenderne il posto. Sembra che possa contare anche sull’aiuto di Dominic Cummings, guru della Brexit e dell’ex premier conservatore Boris Johnson, ora grande odiatore dei Tory, ma adoratore di Musk.