gli appelli
Le reazioni politiche all'arresto di Cecilia Sala in Iran
Tajani: "E' in buona salute. Lavoriamo con la massima discrezione per riportarla a casa". Il presidente del Senato La Russa: "Auspico torni al più presto a casa". Il presidente della Camera Fontana: "Confidiamo nell'azione del governo". Il ministro Crosetto: "In corso un'azione politica e diplomatica di alto livello". Schlein: “Il governo metta in campo ogni iniziativa per riportarla in Italia". Guerini, presidente del Copasir: "Seguiamo il caso da vicino". Conte: "Certo che la diplomazia è al lavoro per riportarla a casa"
"Seguo con grande preoccupazione la vicenda della giornalista italiana Cecilia Sala, fermata in Iran lo scorso 19 dicembre. Nell'esprimere affettuosa vicinanza alla sua famiglia auspico che al più presto possa fare rientro a casa". Lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa. "Esprimo solidarietà a Cecilia Sala, arrestata in Iran, e vicinanza alla sua famiglia. Confidiamo nell'azione del governo e del corpo diplomatico italiano. L'auspicio è che possa essere liberata quanto prima". Così in una nota il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Cecilia Sala è "in buona salute, si trova in una cella singola. Non possiamo dire altro al momento, stiamo monitorando la situazione con molta attenzione. Vedremo quali sono i capi di imputazione. Il governo sta lavorando con la massima discrezione per cercare di riportarla in Italia". Questo il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews24, in merito all'arresto della giornalista Cecilia Sala in Iran. "Abbiamo agito con discrezione, siamo d'accordo con la famiglia che ci ha chiesto di mantenere il riserbo sulla situazione. Ora stiamo lavorando con il ministero degli Esteri e con il nostro consolato in sintonia con la presidenza del Consiglio", ha aggiunto Tajani. “Ancora non sono chiare le imputazioni che vengono attribuite alla ragazza. Ora cercheremo di fare quello che abbiamo fatto con Alessia Piperno, l'altra giovane italiana arrestata qualche mese fa e che siamo riusciti a riportare a casa”, ha poi spiegato Tajani in serata.
"Fin dal primo giorno, da quando è arrivata la notizia dell'inaccettabile arresto di Cecilia Sala da parte delle autorità Iraniane, tutto il governo, in primis il presidente Giorgia Meloni e il ministro Tajani, si è mosso per farla liberare", ha scritto su X il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Ogni persona che poteva e può essere utile per ottenere questo obiettivo si è messa al lavoro. Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. L'Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada", ha aggiunto Crosetto.
La giornalista, arrestata a Teheran lo scorso 19 dicembre, si trova da una settimana in una cella di isolamento del carcere di Evin, dove vengono tenuti i dissidenti. Il motivo del suo arresto non è ancora stato formalizzato. Era partita da Roma per l'Iran il 12 dicembre con regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta. Oggi l'ambasciatrice d'Italia in Iran, Paola Amadei, ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione di Sala, che in precedenza aveva avuto la possibilità di effettuare due telefonate con i parenti.
“Siamo molto preoccupati per il fermo in Iran della giornalista Cecilia Sala e seguiamo il caso da vicino e con grande apprensione", scrive la segretaria del Pd Elly Schlein. "Chiediamo da subito al governo, con cui siamo già in contatto, di mettere in campo ogni iniziativa utile a far luce su questa vicenda, chiarezza sui motivi di questo trattenimento e, soprattutto, a riportare Cecilia Sala in Italia quanto prima”.
Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, esprime vicinanza: "Siamo tutti, chiaramente, molto preoccupati per Cecilia Sala e seguiamo il caso da vicino con grande attenzione e apprensione. Mi auguro che l’azione che il governo sta sviluppando possa aiutare a risolvere il più presto possibile la questione e a far liberare tempestivamente Cecilia a cui va la mia più ampia solidarietà"
"Non posso nascondere la preoccupazione per quanto sta accadendo in Iran alla nostra connazionale Cecilia Sala. Sono certo che la diplomazia italiana è al lavoro senza risparmio per riportarla a casa sana e salva e confidiamo che venga fatto qualunque sforzo per la sua liberazione e il suo rientro in Italia. In queste ore drammatiche e dense di angoscia, desidero mandare un abbraccio sincero ai suoi cari e alla sua famiglia". Questo il messaggio di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle.
"Esprimiamo preoccupazione e condanna per l'arresto in Iran della giornalista Cecilia Sala, detenuta da una settimana in regime di isolamento. Chiediamo spiegazioni immediate al governo di Teheran, che deve rispettare la libertà di stampa e rilasciare immediatamente la nostra connazionale. Chiediamo al ministro degli Esteri Tajani di riferire subito in Parlamento". Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle dei gruppi di Camera e Senato.
"In questo momento l'unica cosa che conta è che Cecilia Sala torni a casa subito. Massimo sostegno agli sforzi diplomatici del Governo. E un abbraccio grandissimo alla famiglia di Cecilia e ai suoi colleghi giornalisti", scrive Matteo Renzi sui social.
"Il governo italiano e l'Unione europea si adoperino senza indugio per ottenere l'immediato rilascio di Cecilia Sala. Coraggio Cecilia, siamo con te!", scrive sui social l'eurodeputato di Renwe Sandro Gozi.
"Siamo vicini a Cecilia e alla sua famiglia. Seguiamo con attenzione le trattative avviate dal Governo. Ogni iniziativa in questo momento va soppesata affinché non sia di intralcio ad una sua pronta liberazione", ha scritto su X il leader di Azione Carlo Calenda.
"Il fermo di Cecilia Sala in Iran è una pessima notizia. Esprimiamo a lei e ai suoi familiari tutta la nostra vicinanza e l'auspicio che il governo, col quale siamo in contatto, la riporti al più presto a casa", ha detto il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.
"Esprimo profonda preoccupazione per il fermo della giornalista italiana Cecilia Sala, avvenuto il 19 dicembre scorso a Teheran". Lo scrive in una nota il deputato di Alleanza verdi e sinistra e co-portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli. "Chiedo al governo italiano, con il quale siamo già in contatto, di agire con urgenza per garantire la liberazione di Cecilia Sala e il suo ritorno in sicurezza in Italia. In questa fase, è cruciale che siano adottate tutte le misure diplomatiche necessarie per tutelare i suoi diritti", conclude Bonelli.
"Siamo vicini a Cecilia Sala, giornalista capace e coraggiosa. Tajani convochi subito ambasciatore iraniano e a nome del Governo italiano ne chieda l'immediata scarcerazione", afferma il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
"Esprimo la mia solidarietà alla giornalista Cecilia Sala, arrestata in Iran e ben nota per la sua professionalità e l'attenzione con cui è sempre riuscita a lavorare, anche in scenari delicati. Manteniamo la massima fiducia nel lavoro del governo e del nostro corpo diplomatico che, con la riservatezza dovuta in questi casi, si sono subito attivati per riportare Sala al più presto in Italia. Le Istituzioni e tutto il Paese si stringono attorno ai familiari della giornalista, nonché ai colleghi del Foglio e di Chora Media, nella speranza di tornare a leggere presto i suoi articoli e ascoltare le sue Stories". Lo afferma in una nota il senatore della Lega Gianmarco Centinaio.
“La giornalista Cecilia Sala è stata arrestata in Iran mentre svolgeva il suo lavoro e rinchiusa da una settimana nel carcere di Teheran. Riportarla in Italia quanto prima è la priorità. Sono certa che il governo e la nostra diplomazia siano già al lavoro per la sua liberazione”, scrive su X Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati - Centro Popolare. "Apprensione e sgomento per l'arresto di Cecilia Sala in Iran, dove chi vuole fare giornalismo libero è visto come una minaccia, un pericolo per il regime. Sono certa che il governo italiano e la nostra diplomazia stiano facendo tutto il possibile per ottenerne il rilascio e per riportarla a casa quanto prima. Forza Cecilia, siamo con te!". Lo scrive su X Mara Carfagna, deputata di Noi Moderati-Centro Popolare.
"Sono ore di apprensione per la sorte di Cecilia SALA, che dal 19 dicembre si trova in un carcere iraniano per la sola colpa di aver svolto il proprio lavoro. Il giornalismo non è un crimine. La libertà di Cecilia Sala ci riguarda tutti", ha scritto su X la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno.
Anche Alessia Piperno, travel-blogger arrestata in Iran nel 2022 e poi rilasciata dopo 45 giorni di detenzione nel carcere di Evin, lo stesso in cui ora è detenuta Cecilia, manda un messaggio di solidarietà alla giornalista. "Sono con te, seduta a terra in quella cella dalle pareti bianche. Io sono con te", scrive su Instagram.