Vitaly Koval (Ansa) 

Il colloquio

Il ministro ucraino dell'Agricoltura ci racconta i nuovi accordi di Kyiv in Siria

Kristina Berdynskykh

Dopo la decisione di riconoscere l'“l’indipendenza” dei territori ucraini occupati dai russi nelle regioni di Donetsk e Luhansk, l'Ucraina vuole ripristinare le relazioni diplomatiche con Damasco. I nuovi leader siriani “ci hanno detto: ci capite come nessun altro”. Intervista esclusiva con Vitaly Koval

Kyiv. Il 31 dicembre, 21 camion carichi di sacchi da 15 chilogrammi l’uno sono arrivati ​​nella città siriana di Sarmada, che si trova vicino al confine con la Turchia. Contenevano 500 tonnellate di farina. “Abbiamo completato questa consegna nell’ambito del programma Grain from Ukraine”, afferma Vitaly Koval, ministro delle Politiche agricole e dell’Alimentazione dell’Ucraina, in un’intervista esclusiva al Foglio. Dopo la caduta del regime di Bashar el Assad, la Russia, che da anni sostiene il dittatore siriano, ha sospeso le forniture di grano al paese, ma l’Ucraina è venuta subito in soccorso. Kyiv vuole ripristinare le relazioni diplomatiche con Damasco il più rapidamente possibile dopo che si sono interrotte il 30 giugno del 2022, in seguito alla decisione della Siria di riconoscere “l’indipendenza” dei territori ucraini occupati dai russi nelle regioni di Donetsk e Luhansk.

 

Il grano ucraino è stato portato in Siria tramite il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, spiega Koval, che dispone già di una propria rete infrastrutturale in Siria, magazzini e dipendenti che distribuiscono aiuti alle persone bisognose: “Ci ha permesso di completare rapidamente la consegna”, spiega il ministro. Parallelamente, il 30 dicembre, è arrivata a Damasco una delegazione ufficiale ucraina guidata dal ministro degli Affari esteri ucraino Andri Sybiha. Ne faceva parte anche Vitaly Koval. Secondo lui, i nuovi leader siriani si sono capiti subito con gli ucraini arrivati ​​da un paese in guerra: “Ci hanno detto: ci capite come nessun altro”.

 

La Siria ora ha bisogno non solo di farina, ma anche di olio di girasole, zucchero, cereali, mais, carne e latticini. “L’economia è in uno stato terribile, i magazzini alimentari sono vuoti”. Dei 4,4 milioni di ettari di terreno, solo una piccola parte è adatta all’agricoltura a causa dei problemi con l’acqua e l’irrigazione. Nonostante ciò, il regime di Assad ha imposto elevati dazi all’importazione su alimenti e fertilizzanti minerali, che hanno fatto aumentare il loro costo di 3-4 volte.

 

“Dato che la capacità economica del paese è attualmente a un livello molto basso, la comunità internazionale deve unirsi e creare un programma alimentare speciale per la Siria”, secondo il ministro il fabbisogno mensile di prodotti è stimato sui 20 milioni di dollari. L’Ucraina prevede di fornire presto un nuovo carico di grano e successivamente di ampliare la gamma di merci. Allo stesso tempo, è meglio portare i prodotti finiti direttamente in Siria e non il grano, poiché non esistono capacità adeguate per la sua lavorazione. Secondo Vitaly Koval, il presidente Volodymyr Zelensky ha ordinato lo sviluppo di un programma sistematico per la Siria nell’ambito del progetto Grain from Ukraine. Gli ucraini sanno bene cosa sia un approccio non sistemico, sottolinea il ministro delle Politiche agricole: per esempio, quando i partner danno armi oggi, ma domani no. “Abbiamo bisogno di una chiara fiducia nel fatto che il cibo continuerà a essere fornito alla Siria”, afferma. Grain from Ukraine è l’iniziativa di Zelensky lanciata nell’autunno del 2022 e  finanziata da partner internazionali, grazie alla quale i prodotti agricoli ucraini vengono forniti ai paesi dove ci sono problemi di fame.

 

“Ci permette di ottenere un duplice risultato: garantiamo la sicurezza alimentare in alcuni paesi dell’Africa, e ora in medio oriente e, allo stesso tempo, aiutiamo gli agricoltori ucraini”, spiega il ministro. I principali paesi africani destinatari delle forniture sono Repubblica Democratica del Congo, Mozambico, Mauritania, Malawi, Tanzania, Gibuti. Nel 2024, i paesi partner dell’Ucraina hanno raccolto 45 milioni di dollari per l’intero programma alimentare. L’Italia ha contribuito con 2,1 milioni di euro. Secondo Koval si tratta già del secondo contributo italiano. Nel 2023 aveva già donato 2 milioni di euro a Grain from Ukraine.

 

Durante il suo viaggio a Damasco, il ministro ha avuto l’impressione che non si sia più fiducia nei confronti di Mosca. “La Russia in Siria è associata ad Assad. Il suo regime è caduto e l’odio nei suoi confronti è enorme”, dice. La cosa principale che i siriani vogliono ora è migliorare la propria vita e ripristinare l’economia. “Non penso che la Russia tornerà lì con il grano”, suggerisce il funzionario ucraino. Durante un incontro, i nuovi funzionari siriani hanno ricordato Sebastopoli, città della Crimea, occupata dalla Russia dal 2014: “Ci hanno detto: per la Russia, la cosa principale è sempre aggrapparsi a un pezzo di territorio, e poi iniziano i problemi”, racconta Vitaly Koval che spera questo in Siria sia l’inizio di una lunga collaborazione.
 

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