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Il sit in silenzioso dei giornalisti per Cecilia Sala: "Free Cecilia"
L'incontro a Piazza Santi Apostoli a Roma per inviare un messaggio di solidarietà alla giornalista detenuta in Iran da ormai 20 giorni: "Rispetto del silenzio stampa. Chiediamo l'immediata scarcerazione"
"Poche parole, siamo qui per Cecilia Sala e per chiederne l'immediata scarcerazione. Anche per il volere della famiglia i toni devono restare bassi". Sono le brevi dichiarazioni che Guido D'Ubaldo, presidente dell'ordine dei giornalisti del Lazio, e Stefano Ferrante dell'Associazione Stampa Romana, hanno rilasciato al termine del sit-in organizzato in solidarietà della giornalista del Foglio e di Chora Media Cecilia Sala, da ormai venti giorni detenuta nel carcere di Evin a Teheran.
L'incontro si è tenuto intorno alle 11.30 di questa mattina, 7 gennaio, nella piazza Santi Apostoli di Roma, a due passi dall'Altare della Patria. Una manifestazione silenziosa, senza striscioni o megafoni. Nelle mani di chi era presente solo qualche foglio bianco con su scritto "Free Cecilia Sala", distribuito all'entrata della piazza. "Noi chiediamo l'immediata scarcerazione della nostra collega", ha detto D'Ubaldo. "La richiesta si ispira alle parole del presidente Mattarella nel discorso di fine anno, laddove ha reclamato la liberazione della giornalista e ha difeso la libertà di informazione", ha aggiunto.
"La famiglia ha chiesto ai media il silenzio stampa, ha chiesto di rispettare la trattativa in corso e di non interferire con ricostruzioni e scenari che potrebbero turbare la difficilissima azione diplomatica in atto – ha ricordato D'Ubaldo –. Naturalmente ciascun giornale e ciascuna redazione esprimono liberamente il proprio punto di vista, ma sarebbe sbagliato ignorare un appello che arriva direttamente dalla famiglia di Cecilia. Noi ne abbiamo tenuto conto". La volontà è quella di "dimostrare che i colleghi sono con Cecilia in questo frangente, come sono accanto a tutte le persone che vengono minacciate e detenute solo perché fanno il loro lavoro di giornalisti in luoghi in cui è pericoloso farlo".
Alle parole di D'Ubaldo si è accodato anche il presidente dell'Associazione stampa romana Stefano Ferrante: "Vogliamo manifestare la vicinanza di una comunità di giornalisti a questa collega che è detenuta ingiustamente in condizioni inaccettabili", ha detto. "Il nostro sit-in non riguarda il silenzio stampa richiesto dalla famiglia, ma siamo tutti d'accordo che i toni devono e dovranno rimanere bassi".