Le reclute della Terza Brigata d'assalto separata nel centro di addestramento a Dnipro (Foto di Denys Poliakov via Getty Images) 

il fronte a est

Per salvare il futuro di Kyiv, i diciottenni non vanno al fronte

Kristina Berdynskykh

Il dibattito in Ucraina dopo l’idea americana di abbassare l'età per il reclutamento nell'esercito. E i problemi demografici del paese

Kyiv. Non si intravede nemmeno l’ombra di una prospettiva di pace sulla linea del fronte nell’Ucraina orientale. La Russia continua la sua offensiva, conquistando uno dopo l’altro i villaggi ucraini. L’11 gennaio, secondo il progetto Osint ucraino DeepState, l’esercito russo ha occupato la città ucraina di Kurakhove, nella regione di Donetsk, e ha continuato ad avanzare verso Pokrovsk, città  vicina al confine con la regione di Dnipropetrovsk.

 

Il 12 gennaio, Mike Waltz, futuro consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, ha rilasciato un’intervista ad ABC News su come, a suo avviso, l’Ucraina potrebbe stabilizzare la situazione sul campo di battaglia. Dopotutto, solo dopo che la situazione militare sarà migliorata sarà possibile cominciare a parlare  di accordi di pace. Waltz ritiene che Kyiv debba abbassare l’età di mobilitazione da 25 a 18 anni e attrarre centinaia di migliaia di giovani soldati nel suo esercito. “Se gli ucraini chiedono al mondo di impegnarsi completamente per la democrazia, allora devono impegnarsi completamente per la democrazia in prima persona”, ​​ha spiegato Waltz. Non è la prima volta che gli americani suggeriscono all’Ucraina di arruolare i diciottenni. Anche l’Amministrazione Biden aveva avanzato la stessa proposta e a Kyiv capiscono da dove proviene questa idea americana: dal loro passato storico. Ragazzi americani diciottenni hanno combattuto sia nella Seconda guerra mondiale sia in Vietnam. “Ma nell’attuale guerra della Russia contro l’Ucraina, il fattore chiave è la disponibilità delle armi necessarie, lo sviluppo della tecnologia e non l’età”, afferma l’esperto militare Vladislav Seleznev, secondo il quale, richiamando nell’esercito altre 100.000 persone, sarebbe necessario dotare il paese di più di 4.000 veicoli blindati e di almeno 1.300 carri armati. “Non importa quanti anni hai, 18 o 40, non potrai combattere contro i carri armati russi a mani nude”, afferma l’esperto.

    

Yaryna Chornoguz, 29 anni, militare nelle Forze armate ucraine, ricorda al Foglio che la situazione al fronte ha cominciato a deteriorarsi quando gli alleati occidentali hanno ritardato o non sono riusciti a fornire le armi necessarie. Inoltre, è convinta che l’Ucraina abbia ancora risorse umane per rimpinguare i ranghi dell’esercito nel quadro della legislazione vigente, ovvero a partire dall’età di 25 anni. In questa categoria ci sono ancora molti uomini non mobilitati. Se i diciottenni venissero arruolati nell’esercito, la popolazione ucraina, già ridotta, si ridurrebbe ulteriormente. Anche prima dell’invasione su vasta scala, la fascia d’età compresa tra i 17 e i 25 anni era una delle più piccole in Ucraina, afferma la ricercatrice Olga Dukhnich, a capo del dipartimento Demografia e migrazione presso il Frontier Institute. A causa dell’instabilità economica tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, le donne in Ucraina avevano pochi figli. Per questo motivo, la generazione dei giovani è numericamente esigua. Alcuni sono andati volontariamente al fronte e tra i volontari la categoria più numerosa è quella della popolazione di età compresa tra 35 e 47 anni: “In Ucraina ci sono semplicemente più persone di questa età”, spiega Dukhnich. Anche se decine di migliaia di diciottenni venissero mobilitati, non cambierebbe neppure  l’età media di un combattente ucraino, “che attualmente è di circa 40 anni”, aggiunge Mykola Beleskov, analista senior di Come Back Alive. fondazione di beneficenza. E non cambierebbe nemmeno la situazione sul campo di battaglia: “L’Ucraina deve risolvere i problemi interni nella gestione dell’esercito e nei processi di mobilitazione, ma l’unico modo efficace per contrastare il vantaggio della Russia è la potenza di fuoco (aviazione, artiglieria) e non l’abbassamento dell'età di mobilitazione”, ritiene Beleskov. Anche il presidente Volodymyr Zelensky è della stessa opinione. “La priorità dovrebbe essere la fornitura di missili e la riduzione del potenziale militare della Russia, non la riduzione dell’età di leva”, ha scritto su X a inizio dicembre.

  
È già probabile che in futuro l’Ucraina si troverà ad affrontare enormi problemi demografici. Secondo l’Onu, dall’inizio dell’invasione, più di 6 milioni di persone sono fuggite dal paese. Con le voci sull’abbassamento dell’età minima per la mobilitazione, se ne andranno anche nuove persone: “Molte madri i cui figli hanno 16-17 anni li porteranno fuori”, suggerisce Chornoguz. La conseguenza sarà che  la nazione ucraina continuerà a invecchiare e a rimpicciolirsi nei prossimi decenni. Attualmente la popolazione è di circa 34 milioni di persone (compresi i territori occupati). “Certo, possiamo mandare tutti al fronte, compresi i diciottenni, ma quando l’Ucraina vincerà, chi difenderà il paese in futuro?” chiede Dukhnich, convinta che il numero dei giovani sia una questione di sopravvivenza, economica e fisica, del paese.

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