disinformazione
L'altra guerra di Mosca è invisibile ma molto pericolosa
Contro i paesi europei, il Cremlino usa la propaganda per minare i valori democratici e l'Italia è al centro dell'attenzione. Un'iniziativa per reagire
Oggi il fronte in cui si combatte per i valori europei e la libertà non è piu confinato al territorio ucraino ma si estende anche in Italia, dove si combatte una guerra invisibile contro la propaganda del Cremlino. In Italia non ci sono bombe che distruggono edifici, ma attacchi che minano la verità e i valori democratici. Bisogna proteggere la libertà di espressione, evitando che venga manipolata e preservare l’idea di Europa nata dalla Seconda guerra mondiale. La propaganda del Cremlino è una forza subdola che, con slogan, libri e film, tenta di legittimare l’imperialismo russo. Manifesti con scritte come “La Russia non è il mio nemico” o pubblicazioni che giustificano l’aggressione di Mosca si stanno infiltrando in spazi pubblici e privati, cercando di normalizzare una narrativa pericolosa. Attraverso una rete di contatti politici, intellettuali e artistici, il regime di Putin diffonde una visione distorta della realtà, tesa a frammentare l’Europa dall’interno. E’ una guerra per la libertà e la democrazia, combattuta sul campo dell’informazione.
Un esempio di questa infiltrazione è la presentazione del saggio di Putin "Le vere cause del conflitto russo-ucraino". Il capo del Cremlino pubblicò il saggio prima dell'invasione dell'Ucraina e una casa editrice italiana lo ha pubblicato in traduzione. La prossima presentazione è prevista per il 18 gennaio a Reggio Emilia. L’evento segue un copione già noto: la prima presentazione si è svolta il 23 ottobre 2024 nella residenza dell’ambasciatore russo a Roma, e un’altra il 1° dicembre 2024 a Reggio Calabria. Il libro non risulta disponibile in altre lingue europee, è sostenuto dai media del Cremlino (Tass e Komsomolskaya Pravda) che lo indicano come simbolo di un sostegno italiano alla politica della Federazione russa. l’Italia e’ considerata un “partner” nell’opposizione all’occidente.
Le presentazioni del libro rientrano in una strategia ben collaudata, che si basa su tre pilastri:
- Rivendicare una narrazione storica: la Russia e l’Ucraina sono storicamente ‘’unite’’
- Demonizzare l’occidente: la Russia e’ vittima del conflitto provocato da Usa e Nato
- Sfruttare il dibattito pubblico occidentale: l’Italia, con il suo peso culturale, é terreno fertile per queste narrative
Un esempio della visione completamente distorta della storia si rivela nella frase di Bruno Scapini, ex ambasciatore italiano in Armenia, candidato alle elezioni europee 2024 nella lista di Democrazia Sovrana Popolare, scrittore di romanzi classificati di "fantapolitica”: "Soltanto una forzatura della Storia avrebbe condotto russi e ucraini ad affrontarsi militarmente... guardiamo alle strette correlazioni e omogeneità etnolinguistiche che hanno da sempre legato i due paesi culturalmente ed economicamente, e ai simboli di una fede che li ha accomunati nel corso della loro storia millenaria".
Questa frase é basata su una narrazione che ignora i fondamentali del rapporto tra Russia e Ucraina. Le "strette correlazioni" e l'"omogeneità etnolinguistica" menzionate sono frutto della russificazione forzata condotta dall’Impero zarista e dall’Unione Sovietica. Queste politiche hanno soppresso la lingua, la cultura, le istituzioni religiose e l’identità nazionale ucraina, spesso con atti di violenza, incluso il genocidio dell'Holodomor negli anni Trenta come risulta da documenti e prove conservate negli archivi dei paesi europei, disponibili a chi voglia approfondire con obiettività la storia di questi due popoli.
Un altro esempio emblematico è la citazione delle teorie di Zbigniew Brzezinski, autore del libro "La grande scacchiera", 1997. Francesco Toscano, editore del libro e fondatore del partito Democrazia Sovrana e Popolare interpreta la teoria di Brzezinski in modo distorto: "... Nel libro La grande scacchiera, il politologo Zbigniew Brzezinski, già Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Usa al tempo della presidenza Carter, spiega come la conquista di Kyiv da parte degli occidentali rappresenti un tassello indispensabile per ridurre la Russia al ruolo di potenza regionale innocua e pressoche irrilevante. La globalizzazione americocentrica è incompatibile con l'esistenza di nazioni forti e autodeterminate. Mosca rappresenta oggi nel mondo la principale forza in grado di contrastare l’affermarsi di un modello economico fallimentare quanto acriticamente sostenuto dalle classi dirigenti occidentali.". In realtà la teoria di Brzezinski afferma: "Senza l'Ucraina, la Russia cessa di essere un impero eurasiatico. Se Mosca riconquista il controllo sull'Ucraina, con i suoi abitanti, le sue grandi risorse, così come l'accesso al Mar Nero, la Russia torna a essere un impero".
Brzezinski analizzava la geopolitica globale, sottolineando l’importanza dell’indipendenza ucraina per l’equilibrio in Eurasia, non promuoveva un’agenda anti russa. La propaganda di Toscano decontestualizza le parole di Brzezinski, manipolandole per giustificare le azioni del Cremlino e confondere l’opinione pubblica. Questo tipo di propaganda legittima violazioni del diritto internazionale, e alimenta confusione nei cittadini italiani, portandoli a credere che i conflitti lontani non li riguardino. Tuttavia, la disinformazione è una minaccia diretta alle democrazie occidentali.
Di fronte a questa minaccia, invisibile, di stravolgere la democrazia attraverso la libertà di espressione, associazioni italiane, europee, ucraine, dei russi liberi, iraniane, eritree e georgiane si uniscono per una grande manifestazione: “Disarmiamo la disinformazione. Verità per la libertà”, che si terrà il 2 febbraio, alle 15:00 in Piazza XIII Agosto, a Bologna con i seguenti obiettivi:
- Riconoscere la Federazione russa come stato sponsor del terrorismo, come già fatto dal Parlamento Europeo
- Implementare un quadro legislativo chiaro e vincolante contro la disinformazione
- Promuovere il pensiero critico attraverso l’educazione e l’informazione trasparente
La pace e la democrazia, costruite dai paesi occidentali dopo la Seconda guerra mondiale, devono essere difese con azioni concrete e immediate.
diplomazia vaticana