Boualem Sansal (Ansa)

Allo scrittore Boualem Sansal, in carcere, serve una missione medica, in fretta

Mauro Zanon

La risoluzione transpartitica del Parlamento europeo per condannare l'arresto e la detenzione dello scrittore algerino per chiederne la liberazione immediata e incondizionata non è sufficiente. Il comitato di sostegno internazionale chiede un'azione concreta alle istituzioni europee 

Le condizioni di salute dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal, in carcere da Algeri per le sue idee dallo scorso 16 novembre, stanno peggiorando. Sansal “è uscito dall’ospedale alcuni giorni fa”, ma il regime lo ha subito rimesso “in prigione, nei dintorni di Algeri”, ha dichiarato a Sud Radio il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, dicendosi “molto preoccupato per la salute” del romanziere, che è “malato”. Una biopsia effettuata a dicembre ha evidenziato un cancro alla prostata. Secondo le informazioni del Foglio, nelle scorse settimane, un grande oncologo francese avrebbe provato a contattare il collega algerino che si occupa di Sansal, ma senza ricevere risposta. Barrot ha aggiunto che le informazioni, dall’Algeria, arrivano dalla moglie, “che lo vede una volta a settimana”, e che Algeri “non ha risposto alla richiesta di protezione consolare”. Il legale francese di Sansal, François Zimeray, è ancora bloccato a Parigi, privato del visto per entrare in territorio algerino e assistere sul piano legale lo scrittore. Quest’ultimo, si trova attualmente a Koléa, a trentacinque chilometri da Algeri, la prigione degli oppositori del regime, ex dignitari, imprenditori, giornalisti e intellettuali accusati di terrorismo o atti sovversivi. 

  
La scorsa settimana il Parlamento europeo ha adottato con un’ampia maggioranza una risoluzione transpartitica per condannare l’arresto e la detenzione dello scrittore algerino e per chiederne la liberazione immediata e incondizionata. La risoluzione è il frutto della mobilitazione del comitato di sostegno internazionale a Sansal, che riunisce più di 1.200 esponenti del mondo politico, intellettuale e culturale francese e internazionale, tra cui Catherine Camus, figlia di Albert Camus. Ma non è sufficiente. 

  
In una mail indirizzata al gabinetto della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che il Foglio ha potuto consultare, il comitato ha sollecitato le istituzioni europee a muoversi con urgenza. “E’ indispensabile che la risoluzione adottata il 23 gennaio 2025 sia accompagnata da un’azione concreta, visibile e determinata, come è consuetudine quando il Parlamento europeo attribuisce importanza a una risoluzione. Qui è in gioco la vita di un grande intellettuale, le cui opere sono il simbolo stesso di ciò che è alla base della democrazia europea: la libertà di espressione e il divieto di ogni trattamento disumano e degradante”, si legge nella mail. Il comitato chiede inoltre che “la presidente Metsola intervenga pubblicamente per ribadire l’impegno del Parlamento europeo per il rilascio immediato e incondizionato di Boualem Sansal e per inviare un messaggio chiaro e deciso alle autorità algerine”, ma anche “la rapida organizzazione della missione medica richiesta dalla risoluzione”. 

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