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gli stati generali

In Francia c'è bisogno di un “sussulto collettivo” contro l'antisemitismo   

Mauro Zanon

A Parigi il tentativo di affrontare quella che è diventata un'emergenza nazionale dopo il 7 ottobre 2023. La scuola è luogo più esposto: secondo i dati del governo, sono 1.670 gli atti antisemiti segnalati nel milieu scolastico durante l’anno accademico 2023-2024

Parigi. Contro “la piaga dell’indifferenza” dinanzi al ritorno impetuoso dell’antisemitismo, c’è bisogno di un “sussulto collettivo”. Oggi, alla Maison de la Radio di Parigi, la ministra per la Lotta contro le discriminazioni, Aurore Bergé, e la ministra dell’Istruzione, Élisabeth Borne, hanno presentato l’“acte II” delle Assises de lutte contre l’antisémitisme, la seconda sessione degli stati generali su un problema, l’antisemitismo, che in Francia è diventato un’emergenza nazionale dal 7 ottobre 2023, giorno dei massacri di Hamas in Israele. “La storia può essere stravolta a causa dell’indifferenza, del silenzio di coloro che guardano senza fare nulla”, ha dichiarato Aurore Bergé aprendo la conferenza sull’antisemitismo, prima di aggiungere: “Il messaggio di questo congresso è molto chiaro: la Repubblica è presente e non si accontenta di lanciare un appello alla calma. Di fronte all’antisemitismo, non c’è nessun ‘sì, ma’, nessun compromesso accettabile”. 

L’atto I delle Assises si era svolto nel maggio dello scorso anno, dando la parola a vittime di atti antisemiti di ogni età. L’atto II si è focalizzato sui giovani. “Perché questi bambini e adolescenti vengono lasciati da soli ad affrontare questa ondata di antisemitismo? E’ assolutamente intollerabile. Non possiamo accettare questa rinuncia collettiva che ci porta a dire che le scuole della Repubblica non proteggono più i nostri figli, che le università non sono più un luogo di conoscenza e di dibattito, ma un luogo di molestie”, ha affermato Bergé. Secondo i dati del governo, sono 1.670 gli atti antisemiti segnalati nel milieu scolastico durante l’anno accademico 2023-2024, 477 nel primo trimestre dell’anno in corso. Per contrastare l’antisemitismo “la scuola è un’arma decisiva”, ha detto la ministra dell’Istruzione, Élisabeth Borne, ricordando che “il 42 per cento degli autori di atti antisemiti ha meno di 35 anni”. 

Durante la conferenza, alcuni studenti dei licei e delle università hanno portato la loro testimonianza di vittime di antisemitismo e parlato delle loro iniziative per contrastarlo. Lo hanno fatto in presenza dei presidenti del Consistoire central, Élie Korchia, del Fonds social juif unifié, Ariel Goldmann, e del Crif, Yonathan Arfi. La recrudescenza dell’antisemitismo, come si è visto a Sciences Po Paris dal 7 ottobre 2023, è ancora più marcata “all’università che altrove”, ha affermato Arfi, perché è diventata “un luogo di settarismo”. Aurore Bergé ha annunciato che un gruppo di esperti, magistrati, avvocati e professori di diritto pubblico, esaminerà la possibilità di introdurre nella legislazione francese una nuova definizione di antisemitismo, più allargata. “L’antisionismo e l’odio disinibito verso Israele sono il nuovo volto dell’antisemitismo”, ha dichiarato la ministra, denunciando “l’ossessione morbosa contro l’esistenza dello stato di Israele” di una certa Francia. La missione durerà due mesi e l’obiettivo è quello di arrivare a una riqualificazione giuridica dell’antisemitismo.

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