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La Situa

In Europa i patrioti sono nel caos

Claudio Cerasa

I patrioti, quando discutono di valori vaghi, vanno d'accordo. Quando si trovano ad affrontare temi concreti litigano su tutto e vanno d'accordo solo su un tema: provare a distruggere l'Europa

Loro sono i preferiti di Musk, sono le destre più estremiste, quelle meno europeiste e sono le destre che, in giro per l'Europa, sognano di indebolire l'Unione, sognano di restituire la sovranità ai paesi membri, sognano di togliere potere a Bruxelles, sognano di indebolire il processo di integrazione europeo, sognano di esaudire, come per magia, il sogno di Donald Trump, che è anche il sogno di Vladimir Putin: dividere l'Europa, renderla più fragile e dunque più vulnerabile. Trump se lo augura per ragioni economiche: avere un'Europa meno unita può aiutare ad avere un'Europa più debole sul mercato globale e per gli Stati Uniti avere un concorrente in meno significa avere più opportunità di crescita e di sviluppo. Putin se lo augura per ragioni politiche: avere un'Europa meno unita può aiutare la Russia a non essere eccessivamente punita dall'Europa quando la guerra contro l'Ucraina arriverà a un punto.

     


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In mezzo, però, vi sono i patrioti, che si trovano in imbarazzo per mille ragioni. La prima: paesi come l'Italia che hanno bisogno di maggiore solidarietà europea cosa ci possono guadagnare dall'avere in Europa più sovranisti contrari alla solidarietà europea? La seconda: il capo del governo più apprezzato da Musk e Trump, in Europa, guida un partito che ai patrioti, in Europa, fa la guerra, e quel partito si chiama Fratelli d'Italia. La terza: la leader europea più in ascesa, e più coccolata da Musk, è la leader dell'AfD, partito estremista di destra, così estremista da essere stato cacciato dai gruppi politici di cui fanno parte i Patrioti. I patrioti, quando discutono di valori vaghi, vanno d'accordo. Quando si trovano ad affrontare temi concreti litigano su tutto e vanno d'accordo solo su un tema: provare a distruggere l'Europa. Ne vale la pena?

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.