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Foto Ap, via LaPresse
Insicurezza tedesca
L'aumento di violenza in Germania nell'ultimo anno, tra attentati e aggressioni ai politici
Gli ultimi dieci mesi tedeschi sono stati innanzitutto segnati da una scia di attentati terroristici, quasi tutti di tipo islamista
Berlino. Giovedì un 24enne afghano ha travolto con un’auto un corteo sindacale a Monaco di Baviera, in un attentato di probabile matrice islamista. Nelle stesse ore, in Sassonia, è stato arrestato un 21enne tedesco accusato di un imminente attacco con esplosivo contro un centro per migranti. Due casi molto diversi tra loro, ma parte di una costante accelerazione della violenza in Germania. Una spirale in cui rientrano anche diverse aggressioni contro politici. Già lo scorso settembre il presidente della repubblica Frank-Walter Steinmeier aveva lanciato l’allarme: la violenza politica si presenta sempre più nella vita quotidiana e così “inizia l’erosione della democrazia”.
Gli ultimi dieci mesi tedeschi sono stati innanzitutto segnati da una scia di attentati terroristici, quasi tutti di tipo islamista. Il 31 maggio 2024 un 25enne afghano ha assalito un’iniziativa anti Islam a Mannheim, ferendo 6 persone e assassinando un poliziotto. Il 23 agosto un 26enne siriano ha ucciso 3 persone a Solingen, in un attentato poi rivendicato dall’Isis. Il 5 settembre un 18enne austro-bosniaco ha tentato un assalto con fucile contro il consolato israeliano di Monaco di Baviera, venendo ucciso dalla polizia. Il 20 dicembre è arrivata la strage al mercatino di Natale di Magdeburgo, 6 morti e 299 feriti. L’autore, un 50enne saudita, è emerso con un profilo “caotico”: sedicente militante anti Islam, ha però scelto un bersaglio direttamente collegato al jihadismo. Nell’opinione pubblica tedesca sembrano inoltre aver assunto la dimensione emozionale di un attacco terroristico anche gli omicidi di Aschaffenburg del 22 gennaio 2025, quando un 28enne afghano con disturbi psichici ha ucciso un bimbo di 2 anni e un 41enne.
Il dossier sicurezza è molto sentito nella popolazione, ma è affrontato dalla politica tedesca con profonde lacerazioni ideologiche, in cui l’ultra-destra AfD spinge con successo posizioni etno-nazionaliste. Il legame tra immigrazione e diminuzione di sicurezza ha però basi oggettive. Dal rapporto per l’anno 2023 della Bka (polizia criminale federale) emerge che i cittadini non tedeschi sarebbero il 41 per cento degli indiziati per reati violenti, a fronte di una popolazione straniera del 15 per cento. Sovrarappresentati sono inoltre i migranti recenti e richiedenti asilo. Il tema dell’immigrazione è al tempo stesso centrale nell’aumento di un clima d’odio in cui nel 2024 ci sono state circa 100 aggressioni fisiche contro rappresentanti politici tedeschi locali o nazionali. Durante la campagna per le ultime elezioni europee è stata emblematica la brutale aggressione contro il politico dell’Spd Matthias Ecke. Secondo i dati, uno dei partiti più oggetto di attacchi è quello dei Verdi, considerato dai suoi oppositori di destra radicale l’espressione più evidente delle politiche liberal e woke. Un anno fa fece scalpore l’intervento della polizia per difendere dai manifestanti il ministro verde Robert Habeck, mentre si trovava su un traghetto nello Schleswig-Holstein.
Se si contano anche danneggiamenti e insulti, per lo scorso anno sono stati registrati in Germania quasi 5.000 attacchi contro politici e partiti. I reati non violenti non vengono trascurati dalle autorità, soprattutto considerando che nel 2019 fu da una campagna di insulti che si arrivò all’omicidio del politico della Cdu Walter Lübcke da parte di un militante neonazista. Insieme ai Verdi, anche la stessa ultra-destra AfD è tra i partiti più vittime di attacchi. L’AfD è da anni bersaglio di gruppi dell’area dell’antifascismo militante. Sul piano degli scontri extraparlamentari, una delle espressioni più radicali è stata la Hammerbande (banda del martello), formazione di sinistra estrema che dal 2021 al 2023 ha aggredito più membri della destra neonazista. Secondo i dati del ministero tedesco degli Interni, nel 2023 ci sono stati 60 mila reati nella categoria Pmk (criminalità motivata politicamente), di cui 3.500 violenti. Sarà importante capire se ci sarà stata una crescita nel 2024. Dall’ottobre 2023 è stato significativo l’emergere dei movimenti pro Palestina, a cui le autorità tedesche hanno dato talvolta risposte decise, ad esempio con l’applicazione di regolamenti contro l’antisemitismo storicamente utilizzati in Germania contro l’estrema destra. Nel frattempo, la crescita dell’islamismo radicale tra i giovani delle comunità immigrate si nutre con la crescita di posizioni di ultradestra fra giovani tedeschi che rivendicano il ruolo di autoctoni. Le conflittualità interetniche e identitarie nelle scuole e negli spazi giovanili sono un fenomeno di cui la politica tedesca rischia di prendere consapevolezza con pericoloso ritardo.