Cosa c'è da sapere sul vertice ristretto di Parigi sull'Ucraina, prima del bilaterale di Riad fra Stati Uniti e Russia

Macron chiama a raccolta otto big d'Europa. Meloni lascia trapelare la sua irritazione: "Format debole, era meglio in 27". Domani russi e americani in Arabia Saudita, per la prima volta a un tavolo dall'inizio della guerra. Nuovo attacco di Mosca a Mattarella: "Le sue parole avranno conseguenze"

Emmanuel Macron chiama a raccolta a Parigi l'Europa, che nella Conferenza di Monaco è stata messa all'angolo dagli Stati Uniti rispetto ai negoziati per il cessate il fuoco in Ucraina. Una risposta al vertice sull'Ucraina che prenderà il via domani a Riad, al quale però parteciperanno solo Stati Uniti e Russia, senza Kyiv e senza gli europei. Quello che inizierà oggi alle 16 all'Eliseo sarà un incontro "informale" e ristretto: non tutti i 27 leader degli stati membri saranno presenti, ma solo i capi di governo di Germania, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca. Parteciperanno anche il premier britannico, Keir Starmer, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, António Costa. 

  

 

I leader Ue potranno partire da un punto di forza dato dai numeri: nel suo complesso, secondo un'analisi dell'Istituto Kiel per l'economia mondiale, l'Europa infatti supera gli Stati Uniti in termini di aiuti all'Ucraina. La prima ha stanziato 70 miliardi di euro in aiuti finanziari e umanitari e 62 miliardi di euro in aiuti militari a confronto con i 64 miliardi di euro in aiuti militari e 50 miliardi di euro in stanziamenti finanziari e umanitari di Washington. C'e poi il tema delle sanzioni alla Russia varate dall'Ue, e quindi leva per avere voce in capitolo sulle trattative. All'incontro, si discuterà anche di quali capacità di difesa l'Europa potrebbe fornire per dare a Kyiv garanzie di sicurezza credibili. Da notare, in quest'ottica, il riavvicinamento all'Ue del britannico Starmer, che chiede un maggior ruolo per l’Europa nella Nato e che dovrebbe annunciare un aumento delle spese militari, prima di andare a Washington da Trump nel corso della settimana. Lui e Macron hanno discusso, un mese fa, l’idea di mandare soldati in Ucraina per una missione di peacekeeping. Ieri, tuttavia, il ministro degli Esteri della Polonia Radoslaw Sikorski ha già chiarito che il suo paese non ne farebbe parte, mentre la Svezia "non esclude" l'invio di truppe.

    

Per quanto riguarda l'Italia, invece, la presidente del Consiglio ha aggiornato la sua agenda: Giorgia Meloni anticiperà alle 13.30 la partecipazione alla Conferenza dei prefetti e dei questori d'Italia alla Scuola Superiore Amministrazione dell'Interno, mentre il Consiglio dei ministri, inizialmente convocato per oggi pomeriggio alle 17, slitta a mercoledì alle 12. Palazzo Chigi lascia filtrare, con diversi retroscena sui quotidiani di oggi, una certa irritazione per il formato scelto da Macron per il vertice di Parigi. "Una risposta agli americani sarebbe stata più corretta da parte di Bruxelles, con un Consiglio europeo straordinario, e non dando ancora una volta la sensazione che siamo un Continente con diversi centri di potere, il che equivale a nessun centro reale di potere". Meloni lamenta l’assenza al tavolo europeo delle capitali baltiche: stati che hanno confini con la Russia e che hanno partecipato in questi ultimi due anni allo sforzo finanziario e militare in difesa di Kyiv. E da Palazzo Chigi trapela anche una condivisione di fondo, al di là dei toni, del duro discorso del vicepresidente americano JD Vance sulla libertà d'espressione. Insomma, come scrive il Corriere della Sera, "Se Trump ha difficoltà a riconoscere la Commissione come interlocutore, in questo modo è come alzargli la palla, sarebbe stato meglio un formato europeo più istituzionale, e più inclusivo".

   

Tanto più che domani in Arabia Saudita ci sarà il primo incontro tra rappresentanti americani e russi dall'inizio della guerra, tre anni fa. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov voleranno a Riad oggi su istruzioni del presidente Putin, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. I diplomatici discuteranno dei preparativi per possibili colloqui sull'Ucraina, ha aggiunto Peskov, e in agenda nei colloqui in Arabia Saudita ci sarà anche "l'organizzazione di un incontro tra i due presidenti". Secondo Bloomberg, l'Amministrazione Trump vuole raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina entro Pasqua, che quest'anno cade il 20 aprile sia per i cattolici sia per gli ortodossi. Una fonte dell'agenzia ritiene però che ottenere un accordo entro la fine dell'anno sia uno scenario molto più probabile. Della delegazione americana faranno parte il segretario di stato Marco Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e l'inviato per il medio oriente Steve Witkoff, che ha mediato con il russo Kirill Dmitriev la liberazione del docente americano Marc Fogel. Per guidare la propria squadra nei colloqui, da Mosca invece dovrebbero arrivare proprio Dmitriev, l'amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (sanzionato dagli Stati Uniti), che è stato il rappresentante non ufficiale del Cremlino nella prima presidenza Trump, Sergei Naryshkin, il capo dell'intelligence russa e un veterano della diplomazia come Yuri Ushakov. Ma la delegazione russa è ancora in via di definizione e quelle che filtrano sono solo ipotesi, per ora. L'Ucraina non ci sarà, Zelensky intende infatti sedersi al tavolo solo con Putin e con un piano messo a punto insieme a Washington e Bruxelles. Donald Trump ha ribadito con i reporter che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "sarà coinvolto" nei negoziati di pace.

   

E, per tornare in Italia, intanto Mosca insiste: il paragone tra la Russia e la Germania nazista, fatto di recente dal presidente italiano Sergio Mattarella, "non resterà senza conseguenze", ha minacciato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ospite della tv russa ieri sera.