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In Francia

Così Macron prepara la sua missione da Trump e mette l'elmetto all'Europa 

Mauro Zanon

I documenti e le persone che il presidente francese consulta per la sua missione alla Casa Bianca. In modo da porsi come frontman della risposta diplomatica europea nel quadro dei negoziati sulla pace in Ucraina

Parigi. Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, andrà lunedì a Washington nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina per “convincere” il presidente americano, Donald Trump, che “il suo interesse è lo stesso” dell’Europa. “Gli dirò: ‘Non puoi essere debole di fronte al presidente Putin. Non è da te, non è il tuo marchio di fabbrica. Come puoi essere credibile nei confronti della Cina se sei debole con Putin?”, ha detto Macron durante una diretta social dedicata alla guerra in Ucraina e alla sicurezza in Europa. “Se lasci che l’Ucraina venga conquistata, la Russia sarà inarrestabile”. 

“Sarà ancora più forte, continuerà a investire e si riprenderà l’Ucraina e il suo esercito”. Poi “gli dirò anche”, ha continuato Macron, “che è nel suo interesse lavorare con gli europei. Perché l’Europa ha una capacità di crescita e c’è un potenziale economico e di cooperazione con gli europei”. Dopo aver sottolineato che la Russia ha “globalizzato” il conflitto in Ucraina, usando armi iraniane e inviando soldati nordcoreani contro le forze ucraine, Macron ha difeso il presidente Volodymyr Zelensky dai tentativi di delegittimazione da parte americana e russa. “Il presidente ucraino è stato eletto grazie a  elezioni libere. Non è il caso di Vladimir Putin che uccide i suoi oppositori e manipola le sue elezioni da molto tempo”, ha dichiarato Macron, rispondendo anche all’attacco di Trump che ha definito Zelensky “un dittatore senza elezioni”. “Pensate che possa organizzare delle elezioni presidenziali o legislative in un paese in cui milioni di ucraini sono scappati per la loro sicurezza, altri milioni sono stati mandati al fronte, (…) e un’intera porzione del suo territorio è stata conquistata dalla Russia?”, ha detto Macron, ribadendo che “il presidente Zelensky è legittimo”. 

 

             

 

In un’intervista rilasciata alla stampa regionale lunedì sera, nel giorno della riunione informale sull’Ucraina e la sicurezza in Europa a Parigi con gli altri leader europei e i vertici delle istituzioni comunitarie, Macron aveva escluso l’invio di “truppe belligeranti” francesi in Ucraina, ma si era detto favorevole a un’operazione di mantenimento della pace sotto mandato delle Nazioni Unite. Lo ha ribadito giovedì durante la diretta social. “Non abbiamo intenzione di inviare combattenti in Ucraina”, ha dichiarato Macron, aprendo però alla possibilità di inviare forze francesi “una volta negoziata la pace (...) per garantire la sicurezza degli ucraini”. Secondo quanto riportato dal Washington Post a inizio settimana, i comandanti militari francesi avrebbero stimato di poter contribuire con circa 10 mila soldati a una forza europea di peacekeeping, che potrebbe comprendere un totale di 25-30 mila uomini. Il piano prevede di distribuire i soldati in punti strategici dell’Ucraina, ma lontano dalla linea del fronte.

All’iniziativa francese, ha aderito il Regno Unito, l’altra potenza nucleare europea. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, in un articolo pubblicato domenica scorsa sul Telegraph, ha detto che è giunto il momento di mettere i “boots on the ground” in Ucraina. “Siamo pronti e disponibili a contribuire alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina mettendo le nostre truppe al fianco di altre forze, se c’è un accordo di pace duratura”, ha scritto Starmer. Che a differenza dell’inquilino dell’Eliseo, tuttavia, subordina la disponibilità militare di Londra a un sostegno concreto americano in termini di intelligence, sorveglianza, ricognizione e copertura aerea. Anche il leader laburista sarà a Washington la prossima settimana per incontrare Trump

Macron vuole porsi come frontman della risposta diplomatica europea nel quadro dei negoziati sulla pace in Ucraina. “Stiamo entrando in nuova èra”, ha dichiarato il presidente francese ai suoi concittadini giovedì sera, spiegando che in Ucraina “sono in gioco anche la sicurezza e gli interessi della Francia”. Come riportato venerdì dal Monde, l’esecutivo francese sta preparando l’opinione pubblica a uno sforzo di guerra senza precedenti dal 1945 e alla necessità di una sicurezza europea, in un contesto geopolitico sconquassato dall’avvicinamento tra Trump e Putin. Dopo la diretta social di giovedì, Macron ha riunito il capo di stato maggiore dell’esercito, Thierry Burkhard, e il vice capo dei servizi segreti esterni, Nicolas Cailliez, per esaminare l’evoluzione della minaccia russa e i contorni della “guerra ibrida” condotta dal Cremlino sul suolo europeo da un decennio a questa parte. Un follower, nel corso della diretta social, ha chiesto a Macron se la Francia, che spende circa il 2 per cento del pil per la sua difesa, dovrebbe rivedere al rialzo i suoi investimenti militari e, come la Polonia, puntare al 5 per cento richiesto da Trump. “Non so se il 5 sia la cifra giusta per la Francia, ma in ogni caso dovremo aumentarla”, ha risposto il capo dello stato francese. L’obiettivo di Macron è convincere anche gli altri paesi europei a uno sforzo bellico, perché la Russia rappresenta “una minaccia esistenziale” per l’Europa