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(foto EPA)
il voto
Elezioni Germania: Merz si appresta a vincere, risultato storico dell'Afd, gran balzo della Linke
Secondo le prime proiezioni, la destra moderata è al 28,7 per cento, non un gran risultato ma sufficiente per essere il primo partito. L’estrema destra raddoppia i voti e la Linke va molto oltre le previsioni. Per capire come si formerà il governo bisogna guardare i partiti attorno alla soglia di sbarramento
I seggi elettorali sono rimasti aperti dalle 8 alle 18. Né levatacce né chiusure tardive né, tantomeno, turni elettorali di due giorni. Oggi i tedeschi hanno votato per rinnovare il Bundestag, la camera bassa del Parlamento, e, primo dato certo, l’affluenza alle urne ha fatto un balzo in avanti rispetto al voto di settembre 2021. Alle 14 aveva già votato il 52 per cento degli aventi diritto rispetto al 36,5% nel 2021 – quel giorno votò il 76,4% degli elettori.
Secondo le prime proiezioni dello Spiegel la vittoria è andata all’Unione Cdu-Csu, il blocco moderato guidato dal candidato cancelliere Friedrich Merz. Un’affermazione del 28,7 per cento, se confermata dallo spoglio delle schede nelle prossime ore, inferiore alle attese dei sondaggi secondo cui l’alleanza fra cristiano democratici e cristiano sociali bavaresi avrebbe chiuso attorno al 30 per cento. L’Unione, dunque, recupera sullo scarso 24,1 per cento delle legislative precedenti e torna a essere il partito di maggioranza relativa nella Repubblica federale, ma non convince. Fa invece un balzo in avanti l’AfD: il partito sovranista guidato dalla candidata cancelliera Alice Weidel, sempre secondo le prime proiezioni Spiegel, chiude a quota 19,8 per cento raddoppiando rispetto al 10,4 per cento ottenuto tre anni e mezzo fa. Segue al la Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz al 16,4 per cento, in netto calo sul 25,7 per cento del 2021 e oggi al suo risultato più basso di sempre: il futuro di Scholz sembra segnato.
Non fanno bene però neppure i Verdi che, secondo le prime proiezioni, si fermano al 12,3 per cento rispetto al 14,7 per cento dai cui partivano. Dei 41 partiti in lizza solo un altro paio riuscirà a entrare al Bundestag per l’accesso al quale è necessario avere almeno il 5 per cento su scala nazionale o guadagnare tre mandati diretti nei collegi uninominali. Fra “i piccoli”, la Linke conferma il sorprendente exploit dell’ultimo tratto della campagna elettorale, arrivando all'8,9 per cento (4 punti in più) e superando il partito rossobruno Bsw che Sahra Wagenknecht ha fondato partendo da una costola scissionista della Linke. Il Bsw appare sul filo del rasoio con il 5 per cento dei voti ma per capire se ce la farà servirà la fine dello spoglio. Stesso problema per Liberali di Christian Lindner al 5 per cento (ma avevano l’11,4 per cento): forse resteranno fuori con buona pace della Cdu di Merz, tradizionale alleato dei Liberali. Secondo una prima stima della ripartizione dei seggi pubblicata da Politico e basata sugli exit polls, alla Cdu dovrebbero andare 211 seggi, 142 all'Afd, 116 all'Spd, 98 ai Verdi e 62 alla Linke.
Comunque sia, il blocco moderato ha bisogno di un partner molto più solido come la Spd, i Verdi oppure entrambi per assicurarsi una maggioranza comoda al Bundestag. Le difficoltà per il cancelliere in pectore del dopo-Scholz sono solo iniziate.
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