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Dalla Germania

Gli antidoti (soprattutto verdi) per contenere l'AfD all'opposizione

Lorenzo Monfregola

Nel Bundestag tedesco saranno solo i Verdi ad avere “più larghi punti di contatto” con un eventuale governo di grande coalizione guidato da Friedrich Merz, ma cercheranno comunque di dialogare con la Linke, specialmente sull'immigrazione. Colloquio con il politologo Josef Janning

Berlino. Il mancato ingresso nel Bundestag tedesco dei sovranisti di sinistra del Bsw cambia gli assetti del prossimo governo, ma anche quelli dell’opposizione parlamentare. Con il Bsw di Sahra Wagenknecht sopra la soglia di sbarramento (è arrivato vicinissimo, al 4,9 per cento), i Verdi avrebbero dovuto allearsi con i conservatori della Cdu/Csu e i socialdemocratici dell’Spd, mentre l’opposizione sarebbe stata formata proprio da Bsw, dall’estrema destra di AfD e dalla sinistra radicale della Linke. Questo scenario avrebbe contrapposto i partiti governativi, europeisti e dalla tradizione più atlantista a quelli antisistema, più o meno euroscettici e più o meno orientati verso Mosca. L’idea che si sarebbe potuto sviluppare “un blocco pro russo non sarebbe stata comunque molto convincente, perché il Bsw e l’AfD la pensano in modo simile sulle relazioni tra Germania e Russia, ma sono molto distanti su molti altri temi”, dice al Foglio Josef Janning, politologo del German Council on Foreign Relations di Berlino.

Ancora diversa sarà inoltre la condizione all’opposizione della Linke, “che non è il Bsw, non è così amica di Putin, ma non gli è nemmeno nemica” e ha talvolta un’impostazione quasi “trumpiana” rispetto al Cremlino, per  esempio con l’idea che l’invasione dell’Ucraina è “quello che fanno le grandi potenze” e quindi bisogna accordarsi. Nella prossima opposizione tedesca, saranno solo i Verdi ad avere “più larghi punti di contatto” con un eventuale governo di grande coalizione guidato da Friedrich Merz, spiega Janning. 

La Linke si percepisce innanzitutto come pacifista, prevede che siano gli stati europei i primi a disarmarsi, si oppone a ogni export di armi, anche verso l’Ucraina, e promuove un abbandono della Nato. Questa impostazione potrà portare la sinistra radicale a fare presto una dura opposizione a una possibile grande coalizione, se per esempio Merz cercherà di accelerare verso una nuova indipendenza militare tedesco-europea fatta  di ampi investimenti nella difesa. Questa accelerazione potrà, al contrario, essere sostenuta dai Verdi, anche dai banchi dell’opposizione. Sugli stessi banchi i Verdi cercheranno di dialogare con la Linke, con l’obiettivo di arginare il più possibile il ruolo dell’AfD. Se sul dossier militare e la politica estera non sarà così facile intendersi, i Verdi e la Linke potranno trovare molti punti di contatto sul tema dell’immigrazione.

 

              

 

Dopo il tentativo di Merz di trovare una maggioranza in parlamento anche con l’AfD sulla stretta antimigranti, sottolinea Josef Janning, “la sinistra interna dei Verdi, soprattutto la sezione giovanile, ha criticato aspramente la mossa e voleva come conseguenza il veto dei Verdi a future collaborazioni con Merz”. Il candidato cancelliere verde Robert Habeck, tuttavia, non ha ascoltato la richiesta, nella consapevolezza dell’eventuale necessità di creare un governo proprio con la Cdu. Questa dinamica ha però “certamente portato dai Verdi verso la Linke molte persone giovani” che volevano una linea più dura contro Cdu e AfD. E ora, “all’opposizione, senza responsabilità di governo, i Verdi saranno  di nuovo più aperti a una posizione sull’immigrazione simile a quella della Linke”, conclude Janning.