La sicurezza di Kyiv. Le prossime mosse sul campo

Kristina Berdynskykh

Sul fronte militare i soldati ucraini mantengono i nervi saldi e sperano che i partner europei si rendano conto che, per la sicurezza europea, è molto importante sostenerli. Trump non li preoccupa: “Abbiamo già sconfitto Putin strategicamente”

Kyiv. Nel terzo anniversario di guerra, l’Ucraina sta vivendo il momento più drammatico. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky viene insultato dal presidente americano Donald Trump e dal suo entourage, Washington e Mosca conducono i colloqui di pace alle loro condizioni senza coinvolgere Kyiv, e c’è un enorme rischio di riduzione degli aiuti militari americani. Ma per i militari ucraini, il 24 febbraio 2025 è solo un giorno di guerra come un altro. Maria Nazarova, medico di guerra, parla con il Foglio a margine di una conferenza internazionale organizzata dalla fondazione dell’imprenditore ucraino Victor Pinchuk. Non importa cosa decida l’America, per quanto sia difficile, bisogna continuare a combattere contro la Russia, dice.

    
Secondo Nazarova i militari ucraini non sono preoccupati quanto i civili perché sanno già quale sarà  la loro prossima mossa. Le persone sul fronte interno invece, sono spaventate dall’incertezza. “Sentono parlare Trump e si chiedono: cosa succederà ora?”, e questo fa crescere l’ansia tra la gente. Sul fronte di guerra invece, i soldati non hanno tempo per queste preoccupazioni. Ognuno ha le proprie responsabilità, i commilitoni che ti coprono e le persone che dipendono dal tuo lavoro. “E questa è la percezione più adeguata della situazione”, dice Nazarova. I soldati sperano che i partner europei si rendano conto che, per la sicurezza europea, è molto importante sostenere l’Ucraina ora.

  
Allo stesso tempo, bisogna tenere conto del fatto che le regole della guerra cambiano continuamente, e le tecnologie si sviluppano molto rapidamente. “Vai in congedo, torni al fronte e ti ritrovi in una realtà completamente diversa”, racconta la combat medic, soccorritrice militare. Cambiano i protocolli, le frequenze, le regole di addestramento. Così i medici ucraini non solo sanno come fornire rapidamente il primo soccorso, ma anche cosa fare se è impossibile raggiungere i feriti che si trovano già da 6, 12, 30 ore in trincea. Oppure se si trovano in una zona circondata e non hanno medicine sterili da mesi, come accaduto a Mariupol. “Possiamo lanciare medicinali e sangue con i droni”, dice. Tutta questa esperienza che l’Ucraina sta acquisendo dovrebbe essere studiata anche dai suoi partner per rafforzare la sicurezza.

    
Ma fino a poco tempo fa, l’Europa sembrava un bambino stanco che viene svegliato di prima mattina dalla mamma e le chiede altri cinque minuti per dormire, dice Dmytro Finashin, un militare che ha perso un braccio durante la guerra. Poi ancora cinque minuti, e altri ancora. “Si può finire per dormire troppo e perdere la prima lezione più importante”, spiega. Visti gli ultimi accadimenti e le dichiarazioni di Trump, Finashin, che ora è consigliere del ministro dell’Interno, non nasconde di essere molto preoccupato. “Nessuno si aspettava di rimanere soli contro il nemico”, ammette. Il cambiamento della politica americana indebolisce non solo l’Ucraina, ma anche l’Europa.

 
Vadym Sukharevsky, comandante di un nuovo ramo militare, le Forze dei sistemi senza pilota, condivide con entusiasmo con il Foglio le sue emozioni nel terzo anniversario dell’invasione su larga scala russa in Ucraina. Secondo Sukharevsky, i dittatori escono dall’inferno quando si sentono deboli. Questo è accaduto con Vladimir Putin. Ma è convinto che l’Ucraina lo abbia già sconfitto strategicamente. Sebbene la guerra continui e una parte del territorio sia ancora occupata, in tre anni si è formata una linea difensiva chiara. “Siamo sopravvissuti, eravamo a un passo dalla sconfitta, ma non abbiamo permesso che accadesse”, dice il comandante. Il fronte si muove, ma non così velocemente come vorrebbe la Russia. “E le risorse che la Russia spende per un singolo attacco sono enormi”.


L’esercito in ogni paese, anche nel più ricco e avanzato, è una struttura che non ama grandi cambiamenti. Ma poiché la tecnologia avanza, l’Ucraina deve costantemente stare al passo. “Abbattere i droni con missili da milioni di euro non è la strada per la vittoria”, afferma il capo delle Forze dei sistemi senza pilota. Pochi giorni fa, un battaglione di soldati ucraini ha abbattuto un drone iraniano Shahed Fvp. L’Ucraina reagisce in modo asimmetrico alle nuove minacce, ma poi la Russia risponde nello stesso modo. Sukharevsky si augura che l’Europa resti al fianco dell’Ucraina fino alla fine e che, con il supporto dei partner, la Russia possa finalmente essere fermata.

  
L’obiettivo finale della Russia non è cambiato, affermano con convinzione i dirigenti militari ucraini. E’ la conquista di tutta l’Ucraina. “La Russia senza la Bielorussia e l’Ucraina non è un impero”, ha spiegato Oleg Ivashchenko, capo dei servizi segreti esteri dell’Ucraina, in occasione di un incontro  con i giornalisti il 23 febbraio scorso. Ma la Russia ha bisogno di una tregua per riprendersi economicamente, ed è per questo che è così interessata a un dialogo con gli Stati Uniti e al congelamento della guerra alle sue condizioni. Secondo Kyrylo Budanov,  capo dell’intelligence ucraina (Gur), per la prima volta dal 2022, la leadership russa ha capito di aver commesso un errore. “Teniamo duro, dobbiamo resistere”, ha detto Budanov agli ucraini.
 

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