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Von der Leyen presenta il piano per riarmare l'Europa
In vista del vertice dei capi di stato e di governo di giovedì, la presidente europea prepara Rearm Europe: 100 miliardi di euro di prestiti inutilizzati dal Recovery dirottati verso un fondo per la difesa. Ecco le quattro opzioni previste nella bozza
Bruxelles. Ursula von der Leyen oggi presenterà un nuovo piano per riarmare l’Europa in vista del vertice straordinario dei capi di stato e di governo di giovedì, facendo un primo passo per infrangere il tabù del debito comune per finanziare la Difesa europea. Di fronte alla necessità di “un massiccio rinforzo” delle spese militari, la presidente della Commissione dovrebbe proporre di dirottare i quasi 100 miliardi di euro di prestiti che non sono stati utilizzati dallo Strumento di ripresa e resilienza post pandemia verso un nuovo fondo per gli investimenti nel settore della Difesa. Ieri sera i negoziati erano ancora in corso tra Bruxelles e le principali capitali. Ma questa è l’aspettativa di gran parte degli stati membri. Le risorse addizionali dovrebbero includere “quelle ancora non reperite sul mercato nel quadro dello Strumento di ripresa e resilienza”, spiega al Foglio un diplomatico europeo.
Ursula von der Leyen ha annunciato che invierà già questa mattina una lettera ai capi di stato e di governo per illustrare il suo piano per riarmare l’Europa. L’Ue si trova di fronte a un dilemma sui finanziamenti per la Difesa. Il bilancio comunitario ha praticamente esaurito i fondi fino al 2027. Con l’Ucraina in difficoltà e il presidente americano Donald Trump che si disimpegna dall’Europa, non c’è tempo per aspettare il nuovo bilancio pluriennale 2028-34. Il nome del piano di von der Leyen evoca i precedenti piani per le emergenze. Rearm Europe seguirà Next Generation EU (il piano di ripresa post pandemia, di cui lo Strumento di ripresa e resilienza è la principale componente) e RepowerEU (il piano per la crisi energetica seguita alla guerra della Russia contro l’Ucraina). “Senza alcun dubbio, abbiamo bisogno di un massiccio rinforzo della difesa”, ha spiegato von der Leyen ieri: “Vogliamo una pace duratura, ma una pace duratura può essere costruita solo sulla forza. E la forza inizia rafforzando noi stessi”.
La lettera della presidente della Commissione conterrà le diverse opzioni per finanziare la Difesa europea nell’urgenza. Von der Leyen ha già annunciato che intende sospendere le regole del Patto di stabilità, utilizzando la clausola di salvaguardia nazionale per escludere gli investimenti nella Difesa dai calcoli del deficit e del debito per diversi anni. Ma i paesi altamente indebitati – come Italia e Francia – saranno costretti a limitare la spesa per non esporsi a dubbi sui mercati sulla sostenibilità dei loro debiti. La prima bozza di conclusioni del Consiglio europeo straordinario di giovedì indica altre due strade che von der Leyen dovrebbe imboccare: modificare le regole sui fondi di coesione per permettere di dirottarli verso progetti militari e cambiare il mandato della Banca europea degli investimenti per fornire prestiti all’industria della Difesa. Anche queste due opzioni potrebbero incontrare resistenze. Cambiare la destinazione dei fondi della coesione è difficile per paesi come l’Italia, che li usano per le regioni economicamente più arretrate. La Bei è rimasta molto prudente sulle sue regole di prestito per evitare di perdere la tripla A.
Dentro lo Strumento di ripresa e resilienza rimangono 93 miliardi di euro che non sono stati chiesti dagli stati membri sotto forma di prestiti. Sul piano giuridico sarebbe lungo e complicato riaprire il regolamento dei Pnrr. La Commissione può trovare una soluzione alternativa ispirandosi al fondo Sure che era stato creato all’inizio della pandemia per fornire prestiti agli stati membri e aiutarli a finanziare programmi come la cassa integrazione. Usando l’articolo 122 del trattato, il nuovo fondo può essere approvato rapidamente dai governi senza passare dal Parlamento europeo. La garanzia finanziaria dovrebbe essere fornita dai margini del bilancio dell’Ue. Il nuovo fondo potrebbe servire a finanziarie gli investimenti in progetti militari di interesse europeo: difesa aerea e missilistica, droni, spazio, cyber, intelligenza artificiale.
Nella sua intervista al Foglio, Emmanuel Macron ha chiesto esplicitamente a von der Leyen di rompere il tabù del debito comune per la Difesa. Indicando un fabbisogno iniziale di 200 miliardi di euro, il presidente francese ha detto che l’Ue deve “utilizzare finanziamenti innovativi, ossia prestiti congiunti, o utilizzare il Meccanismo europeo di stabilità, per raccogliere insieme delle somme considerevoli”. Quello di oggi dovrebbe costituire un primo passo da parte di von der Leyen per permettere ai leader di prendere decisioni immediate. Diversi diplomatici si aspettano un’altra discussione nei prossimi mesi sugli eurobond per la Difesa e l’utilizzo del Mes. Nel “ritiro” informale di febbraio, il presidente del Consiglio europeo, António Costa, aveva constatato che 25 stati membri su 27 erano a favore di strumenti di debito comune. Tutti tranne Germania e Paesi Bassi. Con l’arrivo di Friedrich Merz alla cancelleria anche l’intransigenza della Germania dovrebbe venire meno.