
Il comandante ucraino Andriy Pysarenko e Nate Vance (foto di Andriy Pysarenko)
L'intervista
Così combatte un soldato. Parla il comandante ucraino di Nate Vance
“Dormivamo nella stessa trincea a cielo aperto, mimetizzandoci con mezzi improvvisati affinché i droni non ci individuassero. Nate è un vero guerriero. Calmo, esperto, equilibrato, un professionista dal sangue freddo”, dice Andriy Pysarenko parlando del cugino del vicepresidente americano J.D. Vance
Durante l’incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nello Studio Ovale il 28 febbraio, il vicepresidente americano J.D. Vance ha interrotto bruscamente la conversazione, accendendo ancora di più i toni della conversazione. A un certo punto, Zelensky ha chiesto a Vance se fosse mai stato in Ucraina. “Ho guardato le storie e so cosa sta succedendo”, ha risposto il vicepresidente. Se Vance volesse davvero sapere qualcosa sulla guerra, non avrebbe bisogno di guardare storie su Internet. Tutto quello che doveva fare è chiamare suo cugino Nate Vance, un ex marine statunitense che ha trascorso più di due anni a combattere sui fronti più caldi in Ucraina.
Nate, 47 anni, ha parlato della sua partecipazione ai combattimenti nella guerra in un’intervista al Figaro, pubblicata il 9 marzo. Il cugino del vicepresidente ha svelato la sua identità poco dopo che gli Stati Uniti avevano congelato gli aiuti militari all’Ucraina e avevano limitato la condivisione di informazioni di intelligence, senza prendere alcuna iniziativa contro la Russia, il paese aggressore che ha scatenato la guerra contro il suo vicino. “Nate è un vero guerriero. Calmo, esperto, equilibrato, un professionista dal sangue freddo”, racconta in un’intervista esclusiva al Foglio Andriy Pysarenko, 42 anni, comandante della batteria mortai del battaglione Lupi Da Vinci, in cui ha combattuto anche il texano. Pysarenko è stato il suo comandante e, visto che parla fluentemente inglese, ha mantenuto sempre dei contatti diretti con lui. “Siamo insieme sotto il fuoco dell’artiglieria e dei mortai, siamo stati braccati dai droni. Ma niente lo spaventava”, osserva Pysarenko, che prima dell’invasione russa faceva l’avvocato e, come molti altri ucraini, si è offerto volontario nel febbraio 2022.
Il comandante ci ha raccontato che lui stesso ha imparato molto dall’esperto veterano americano. Nate lo ha aiutato anche ad addestrare il personale del battaglione: “Insegnava alla gente come lavorare con mitragliatrici di grosso calibro, con lanciagranate per carri armati, spiegava come diventare un tiratore esperto con una mitragliatrice normale, come combattere in piccoli gruppi di fanteria”. Nate gli ha parlato anche dei metodi di gestione utilizzati nell’esercito americano, un esercito della Nato. “Quando si pianifica e si esegue una missione, il criterio principale che si segue per l’efficacia è la salvaguardia del personale. Ogni operazione deve tenere conto di questo fattore”, spiega il comandante. Il cugino del vicepresidente degli Stati Uniti non era solo un istruttore militare in Ucraina, ma ha anche preso parte alle operazioni di combattimento.
Nel marzo-aprile 2023, Pysarenko era con lui, insieme fornivano copertura per l’ultima “strada della vita” che conduceva a Bakhmut nella regione di Donetsk. Il loro compito era quello di frenare l’avanzata dei gruppi d’assalto nemici verso le posizioni ucraine: “Nate era un mitragliere professionista”. Nell’estate del 2023 hanno lavorato insieme nella regione di Kharkiv, vicino a Kupjansk: “Dormivamo nella stessa trincea a cielo aperto, mimetizzandoci con mezzi improvvisati affinché i droni nemici non ci individuassero”, ricorda Pysarenko. Insieme ai soldati ucraini, Nate Vance trascorreva la notte in scantinati, trincee e baracche, mangiando lo stesso cibo e non si lamentava mai della mancanza di condizioni igieniche, sebbene fosse del Texas, lavorasse per una compagnia petrolifera e avrebbe potuto permettersi una vita con ogni comodità. Al contrario, questo convinto repubblicano è venuto in Ucraina per condividere le sue competenze e le sue conoscenze con i soldati ucraini, ha combattuto al loro fianco e ha ucciso gli occupanti russi. “Lo rispetto infinitamente e lo considero mio amico”, dice il comandante, che sottolinea come Nate Vance abbia rischiato la vita molte volte attraversando i tratti più caldi del fronte: Bakhmut, Soledar, Siversk, Kupjansk. “Ma anche nelle situazioni più difficili, è rimasto calmo, consapevole che la paura e le emozioni non avrebbero in alcun modo migliorato la situazione”.
Fino alla fine, il battaglione non ha saputo di chi fosse parente. Il texano ha solo chiesto che le sue foto e i suoi video non vengano pubblicati sui social. Nate Vance ha lasciato l’Ucraina ed tornato negli Stati Uniti alla fine del 2024. Andriy Pysarenko è convinto che il suo ex collega abbia deciso di rilasciare un’intervista perché, come nessun altro negli Stati Uniti, conosce l’ingiustizia di questa guerra ed è categoricamente in disaccordo con la posizione di suo cugino. “Nate è un ottimo collega e conversatore, un vero Navy seal”, conclude il comandante. Il fatto che non sia rimasto in silenzio suscita in lui grande rispetto e ammirazione.
