Warren Buffet (Ansa)

l'economia americana

Fuga da Wall Street. Warren Buffet aveva visto arrivare Donald Trump

Stefano Cingolani

Il ciclone Trump sta producendo sconquassi: con la sua girandola di dazi, si farà male e ne farà all'economia mondiale. Ma l'Oracolo di Omaha si è mosso in tempo, con la sua macchina da guerra finanziaria Berkshire Hathaway

La chiamano la porta del West, ma da Omaha in Nebraska si può vedere in anticipo quel che accade in America. Il miracolo è possibile perché nella città sulle rive del Missouri abita Warren Buffett, detto appunto l’Oracolo di Omaha, con la sua macchina da guerra finanziaria Berkshire Hathaway. Osservando come sta muovendo il suo colossale portafoglio ci si chiede da un po’ di tempo perché vende azioni e si tiene i dollari contanti. Cosa può aver annusato nel vento gelido delle Grandi Pianure che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca? Perché Buffett cede anche pezzi pregiati del suo tesoro e si tiene in cassa una liquidità arrivata a 334 miliardi di dollari? Gli osservatori più smaliziati già immaginano che una nuova crisi stia per arrivare e l’Oracolo l’abbia vista prima degli altri. Intendiamoci, il novantaquattrenne finanziere non ha sempre guadagnato con le sue previsioni, nel grande crac del 2008 anche lui ha perso un bel po’ di quattrini. Nessuno è perfetto, anche se Warren come businessman si avvicina alla perfezione assoluta. Il ciclone Trump sta già producendo sconquassi e l’Oracolo si è mosso in tempo. Nella sua lettera annuale agli investitori ha sottolineato che la maggior parte degli investimenti restano in azioni, ma senza convincere troppo i seguaci.


I primi sospetti in realtà sono sorti ben prima che Trump venisse eletto. Lo scorso anno Buffett aveva venduto pacchetti azionari per 134 miliardi di dollari anche delle due società delle quali è da sempre azionista rilevante, cioè Apple e Bank of America. La scelta aveva insospettito perché si era nel bel mezzo di un boom borsistico, quello che gli storici dell’economia chiameranno il “Toro di Biden”, con un riconoscimento ex post per la bonanza che ha accompagnato i quattro anni di presidenza democratica. Della corsa al rialzo aveva approfittato anche Berkshire Hathaway, il suo valore era cresciuto del 25 per cento nel 2023, del 16 per cento nel 2024 e del 5 per cento nei primi due mesi del 2025. Buffett, nel battezzare Greg Abel suo successore, ne aveva sottolineato l’abilità nel cogliere le opportunità del mercato azionario, ma la borsa era salita troppo e non c’erano più buoni affari in vista. Dunque, le sue scelte hanno a che fare con la convinzione che sia vicina un’inversione del ciclo economico, così preferisce mantenersi le mani libere con buona parte del capitale protetto e pronto all’uso. La stampa specializzata s’interroga su quel che accade a Omaha, ma senza trovare una spiegazione definitiva. Meglio allora rivolgere lo sguardo a Washington. 


L’Economist nel suo ultimo numero presenta un fotomontaggio con Trump il quale, berrettino Maga in testa, con la mano destra getta benzina da una tanica su una montagna di dollari e nell’altra mano tiene un biglietto verde fumante, pronto a scatenare un inferno di fuoco. Esagera? Wall Street incerta e preoccupata ha consumato tutto quel che aveva guadagnato dopo l’elezione. Lunedì è stata una giornata nera, con una perdita stimata in circa mille miliardi di dollari. E martedì non c’è stata nessuna ripresa. Lo stesso Trump non ha escluso una recessione, anche se ha minimizzato l’impatto sulla borsa. L’inflazione scende (2,8 per cento a febbraio, il dato di ieri), ma si attende l’impatto dei dazi. Per ora regna solo una gran confusione. Elon Musk ha scatenato il panico con il Doge, ma non c’è segno né dei tagli alla spesa né della deregulation promessa. Trump continua a sostenerlo e ha comprato una Tesla, che nel frattempo perde sia a Wall Street sia tra i concessionari. La detassazione è rimasta una promessa: il bilancio è passato in Congresso confermando i tagli fiscali in scadenza, ma senza aggiungere nulla in più, mentre il deficit si allarga. Poi è arrivato lo schizofrenico show delle tariffe contro Canada e Messico sospese da Trump quando gli hanno spiegato che sarebbe stata una catastrofe per il popolo Maga affezionato ai pick-up destinati a costare circa 10 mila dollari in più. Non è un ripensamento, sia chiaro, Trump andrà avanti con la sua girandola di dazi. Si farà del male e ne farà all’economia mondiale. Ma Buffett ha già messo fieno in cascina.