
L'attendismo russo è una trappola. La versione di Zelensky
Il presidente ucraino soddisfatto dei negoziati con gli Stati Uniti, ma avverte: Mosca vuole allungare i tempi delle trattative. E chiede sanzioni più dure
Kyiv. Dopo l’approvazione da parte dell’Ucraina di un cessate il fuoco di 30 giorni proposto dagli Stati Uniti in mare, in cielo e sulla terraferma, il passo successivo per raggiungere la tregua temporanea deve essere compiuto dalla Russia. Ma il capo del Cremlino Vladimir Putin non ha fretta di accettare la proposta americana e ha affermato soltanto che in linea generale sostiene l’idea, ma che ci sono molte “sfumature”. Il suo portavoce Dmitri Peskov ha detto che Putin ha trasmesso “informazioni e segnali aggiuntivi” al presidente degli Stati Uniti Donald Trump tramite Steve Witkoff, in visita a Mosca il 13marzo. Secondo Trump, la parte americana ha avuto una “discussione molto buona e produttiva” con Putin e ora c’è la probabilità che questa guerra terribile e sanguinosa finisca.
Ieri, durante un incontro con i giornalisti, a cui il Foglio ha partecipato, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha detto: “C’era molta spavalderia nella reazione che abbiamo visto ieri da Putin. Lo abbiamo già detto ai nostri partner: vedrete che i russi cercheranno di allungare qualsiasi processo trascinando i dettagli”, ha detto Zelensky. L’obiettivo è ritardare tutto. “Dire che la Russia è a favore, ma alle sue condizioni, dal mio punto di vista è solo spavalderia”. Zelensky spera che non appena capiranno il gioco della Russia, ci sarà una dura reazione da parte degli americani e quindi una risposta forte, per esempio sotto forma di ulteriori sanzioni. Secondo il presidente ucraino, la questione territoriale non era all’ordine del giorno durante i negoziati tra le parti ucraina e americana in Arabia Saudita. “Ma ciò non significa che non sia stata sollevata”, chiarisce.
Zelensky ritiene che la questione dei territori sia la più difficile da affrontare dopo il cessate il fuoco. Ma il cessate il fuoco è il primo punto per porre fine alla guerra. “I territori però saranno la questione che una volta risolta darà la possibilità di fermare il conflitto”, afferma. Qualunque cosa accada, però, l’Ucraina non riconoscerà mai i territori occupati come russi.
Zelensky è soddisfatto dell’esito dell’incontro tra ucraini e americani a Gedda e vorrebbe mantenere questa composizione delle squadre negoziali anche in futuro: “E raggiungere un cessate il fuoco, mettere alle strette i russi”, dice sognante. Se l’America riuscisse a fare pressione sulla Russia e a ottenere una interruzione dei combattimenti di 30 giorni, allora, secondo Zelensky, sarebbe possibile monitorare il rispetto delle condizioni con l’aiuto di satelliti e intelligence: “L’America e l’Ucraina possono monitorare la situazione con l’aiuto dei droni da ricognizione”. Il presidente ucraino spiega che ci sono diverse piattaforme in cui si sta già discutendo di quali sono i prossimi passi da compiere, “in modo che quando o se la Russia accetterà un cessate il fuoco, avremo sviluppi concreti”. Alcuni paesi sono pronti a fornire il loro contingente come garanzia di sicurezza, altri sono pronti a finanziare l’esercito ucraino. “La Gran Bretagna e la Francia stanno dimostrando leadership, hanno contatti separati anche con gli Stati Uniti”, osserva il presidente ucraino.
Commentando gli sviluppi nella regione di Kursk, dove la Russia sta gradualmente respingendo le truppe ucraine dal suo territorio, Zelensky ha confermato che la situazione è difficile. L’obiettivo dell’operazione Kursk, afferma, era quello di allontanare le truppe da Pokrovsk, dalla direzione di Kharkiv e da Sumy. E l’esercito ucraino ha portato a termine questo compito. “Ecco come è andata a finire: la situazione nella direzione di Pokrovsk si è stabilizzata, così come quella nella direzione di Kharkiv”. Dopo l’incontro, Donald Trump ha scritto sul suo social Truth che ora “migliaia di soldati ucraini sono completamente circondati da truppe russe e si trovano in una posizione molto brutta e vulnerabile”. Trump ha implorato Putin di risparmiare loro la vita e sebbene non abbia specificato a quale parte del fronte si riferisse, molto probabilmente intendeva la regione di Kursk. Poco dopo, lo stato maggiore ucraino ha dichiarato che i resoconti secondo i quali il nemico stava “accerchiando” le unità ucraine nella regione di Kursk non erano veri e venivano diffusi dai russi per fare pressione sull’Ucraina e sui suoi partner. Le Forze di difesa ucraine si sono riorganizzate, si sono ritirate in posizioni più vantaggiose e continuano a combattere nella regione di Kursk. Nel frattempo, la Russia sta ritardando il cessate il fuoco.