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Il ritratto

L'Spd del riarmo e del cambiamento riparte da Lars Klingbeil

Daniel Mosseri

Con l’uscita di scena di Scholz, il presidente del partito socialdemocratico ha consolidato la presa del potere sulla formazione politica più antica nel paese, diventandone capogruppo al Bundestag. Dall'antimilitarismo al rinnovamento, le sfide da affrontare per non rimanere schiacciati ancora

Berlino. In una clip di 13 anni fa disponibile su YouTube lo si può vedere che suona il basso e canta con la sua vecchia band, gli Sleeping Silence. In un altro video di quattro anni fa è su un prato assieme al compagno di partito Moses Ruppert e fanno a gara a chi suona meglio la chitarra. A Lars Klingbeil la musica piace ma la sua passione è la politica. 47 anni appena compiuti, a dicembre del 2021 è diventato presidente del partito socialdemocratico, fino ad allora era segretario generale e prima ancora era stato vicepresidente degli Jusos, i giovani socialdemocratici tedeschi.

 

La sua ascesa al potere è dunque coincisa con la “promozione” di Olaf Scholz da vicecancelliere nell’ultimo governo di Angela Merkel a capo del governo tedesco sostenuto dalla maggioranza “semaforo”. Adesso, con l’uscita di scena di Scholz, che resta cancelliere per il disbrigo degli affari correnti, Klingbeil ha consolidato la presa del potere sulla formazione politica più antica nel paese diventando capogruppo della Spd al Bundestag. In Germania è così: per controllare il partito bisogna tenere a tempo le redini della direzione e quelle del gruppo parlamentare.

 

Sul proprio sito scrive: “Ho iniziato presto a impegnarmi in politica. Come portavoce degli studenti al liceo, ho lottato con molti altri per un discobus (una corriera notturna per portare in città i giovani dei piccoli centri abitati, ndr), ho manifestato contro i nazisti e ho scioperato per una migliore istruzione. All'epoca ho imparato che si può fare la differenza se si rimane coerenti e si hanno buoni argomenti. E’ così che ho avuto le prime esperienze politiche. Durante i miei studi ad Hannover, ho lavorato nell'ufficio elettorale dell'allora cancelliere Gerhard Schröder”.  

 

A inizio 2022, da poco insediato al vertice del partito, convocò un vertice per decidere le sorti del Nord Stream 2, il raddoppio del gasdotto diretto russo-tedesco. Klingbeil aveva le carte in regola per mediare fra il “ventre molle” filorusso dell’Spd rappresentato dagli schroderiani come Manuela Schwesig, premier del Meclemburgo-Pomerania anteriore dove il gasdotto arriva sul suolo tedesco, e i dirigenti più propriamente atlantici di un partito forte in Bassa Sassonia, il Land con Hannover da dove arriva lo stesso Klingbeil, il ministro del Lavoro Hubertus Heil e quello della Difesa Boris Pistorius. Rappresentante del Seeheimer Kreis, corrente “migliorista” del partito – in passato ha difeso le sanzioni ai danni dei disoccupati di lungo corso che percepiscono un sussidio ma rifiutano le offerte di lavoro dei centri per l’impiego –  Klingbeil è stato anche membro del cda dell’associazione Deutschland-Russland - Die neue Generation.

 

Per anni, Klingbeil ha rivendicato una stretta amicizia con lo stesso Schröder passato in 24 ore dalla cancelleria federale al gruppo energetico russo Rosfnet. Solo dopo quel vertice sulle sorti di Nord Stream 2, che non è mai stato inaugurato, Lars romperà con l’ex cancelliere. “Quello che è successo nelle ultime settimane è ovviamente anche una rottura politica tra Schröder e me”, dirà alla Bild am Sonntag dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Ma per chi ha lo conosciuto da vicino, la frequentazione di quel circolo filorusso era stata una scelta tattica e non strategica e comunque, spiega una fonte anonima vicina all’Spd, “Klingbeil è una persona prudente”. Un giovane prudente e ambizioso che punta a diventare vicecancelliere a questo giro e a candidarsi come capo del governo fra quattro anni.

 

Da qui ad allora lo aspettano due sfide: sul piano del governo quella del riarmo. Figlio di un militare di professione, il giovane Lars si è professato antimilitarista per contestare il papà ma dopo l’11 settembre ha fatto inversione a U diventando lobbista per l’industria della Difesa. Un curriculum per silenziare ogni residuo di pacifismo dentro alla Spd. Un dettaglio simbolico: Klingbeil è subentrato alla guida del gruppo parlamentare al molto più pacifista Rolf Mützenich che, pur esente da infatuazioni filorusse, ha poca simpatia per la Nato riconoscendosi invece nel vecchio slogan “Frieden schaffen ohne Waffen” (fare la pace senza le armi).

 

La seconda è quella del rinnovamento: il giovane Lars ha colto la socialdemocrazia nel suo momento peggiore, terzo partito dopo Cdu e AfD e ridotta a poco più del 16 per cento dei voti. Oggi l’Spd è apprezzata soprattutto per la sua piattaforma sociale ma anche il futuro partner di governo Cdu-Csu ha un profilo sociale ben riconoscibile così come ce l’hanno i Verdi all’opposizione: l’Spd rischia di restare schiacciata una volta ancora. Al partito servono un nuovo profilo e un nuovo programma: a Lars Klingbeil il compito di guidare la trasformazione.