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L'Ue cerca una strategia per reagire ai dazi: oggi il vertice in Lussemburgo
Dalla riunione non sono attese decisioni, ma un indirizzo politico per guidare la Commissione sulla direzione da prendere nel dialogo con gli Stati Uniti. “Il principale obiettivo è uscire con un messaggio unito”, dice un diplomatico europeo
I ministri del Commercio dell'Ue oggi si riuniranno a Lussemburgo per cercare una strategia comune su come rispondere alla guerra tariffaria globale di Donald Trump. “Il principale obiettivo è uscire con un messaggio unito”, ci ha detto un diplomatico europeo. La brutalità dei dazi annunciati mercoledì 2 aprile e la minaccia di Trump di rispondere colpo su colpo con un'escalation ha rotto i ranghi dell'Ue e destabilizzato la strategia delle ritorsioni simmetriche che la Commissione aveva preparato. Ursula von der Leyen non parla più di risposta “ferma e proporzionata”, come aveva fatto fino a due settimane fa. La linea è cambiata ed è molto meno assertiva. "Siamo pronti a rispondere", ma "c'è un percorso alternativo. Non è troppo tardi per affrontare le preoccupazioni attraverso i negoziati", ha detto giovedì la presidente della Commissione.
A Lussemburgo i ministri “non prenderanno decisioni, ma avranno una discussione politica per guidare la Commissione sulla direzione da prendere”, spiega il diplomatico europeo. “Molti paesi hanno espresso apprezzamento per il discorso di von der Leyen: deciso ma niente escalation”. Contrariamente alla Cina che ha annunciato immediatamente contromisure, i Ventisette vogliono prendersi “un po' di tempo”. I ministri lunedì dovrebbero fissare due principi alla Commissione: “Lasciare spazio per il negoziato per un soluzione costruttiva, ma essere pronti a rispondere”, dice il diplomatico.
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A danneggiare l'Unione europea non ci sono solo i dazi di Trump. I ministri oggi devono parlare anche di Cina, nel momento in cui i prodotti cinesi destinati al mercato americano saranno dirottati verso l'Europa a causa dei dazi di Trump contro Pechino, destabilizzando ulteriormente l'economia dell'Ue. La diversione commerciale dalla Cina è l'altro incubo che metterà a dura prova i Ventisette.
Originariamente i ministri avrebbero dovuto discutere del viaggio del commissario Maros Sefcovic a Pechino per cercare di risolvere i molti contenzioni aperti. Per controbilanciare il protezionismo di Trump, Ursula von der Leyen era tentata di rilanciare le relazioni con la Cina. In un discorso a inizio febbraio, la presidente della Commissione ha aperto a nuovi accordi con Pechino sugli investimenti e l'accesso ai mercati. Ma la diversione di prodotti cinesi dagli Stati Uniti all'Ue rischia di far saltare i suoi piani e trasformarsi in un'altra emergenza. Il 25 marzo la Commissione ha già adottato misure di salvaguardia per chiudere il mercato europeo all'acciaio cinese, dopo i dazi di Trump sul settore. “Dovremo prendere altre misure di salvaguardia per le nostre imprese”, spiega un funzionario della Commissione. “Guarderemo da vicino a quali effetti indiretti i dazi (di Trump) potrebbero avere, perché non possiamo assorbire la sovracapacità globale e non accetteremo dumping nel nostro mercato”, ha detto von der Leyen.

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