l'alleanza

Gli avversari dell'America si addestrano sotto al naso di Trump

Kristina Berdynskykh e Micol Flammini

La Russia ha reclutato 155 cittadini cinesi. L'alleanza di Mosca è sempre più vasta e concreta e chi ne fa parte (Corea del nord, Cina e Iran)  va a combattere contro Kyiv per imparare sul campo come si fa una guerra vera. I documenti esclusivi sui soldati di Pechino

La base militare di Jasionka, in Polonia, si trova a ottanta chilometri dal confine con l’Ucraina. Dal febbraio del 2022 si è trasformata in un punto logistico fondamentale per coordinare gli aiuti a Kyiv, raccogliere l’assistenza internazionale e far partire le armi verso il territorio ucraino. Il suo ruolo è centrale, infatti le reti di spie legate a Mosca hanno tentato di tenere sotto controllo e setacciare l’area: finora Varsavia ha arrestato sedici spie che operavano per capire  che tipo di equipaggiamento i paesi occidentali stavano mandando a Kyiv.  Jasionka rimarrà nella storia della guerra uno dei punti in cui la collaborazione tra alleati e Ucraina è stata cruciale e di successo, come a Wiesbaden, in Germania, dove gli Stati Uniti e gli ucraini hanno creato un modo di cooperare talmente diretto da riuscire ad armonizzare l’intelligence americana con le operazioni ucraine. Da Jasionka però gli americani hanno deciso di spostarsi, lasciando alla gestione polacca e di altri alleati della Nato il compito di portare avanti tutti gli interventi. “Dopo tre anni  – ha detto il generale americano Christopher Donahue – questa è l’opportunità di ridimensionare il nostro impatto e far risparmiare ai contribuenti americani decine di milioni di dollari”. La Polonia sottolinea che non si tratta di un ritiro, ma di uno spostamento. Il messaggio però resta: Washington porta via i suoi uomini da uno dei punti che in Europa fanno la difesa dell’Ucraina.  

L’Amministrazione di Donald Trump sta portando avanti i suoi progetti di disimpegno, mettendo gli alleati nelle condizioni di riorganizzarsi senza indebolirsi. Lo sfaldamento delle alleanze è uno degli obiettivi di Mosca, e l’operazione è ancora più importante in un momento in cui, mentre gli Stati Uniti lasciano a poco a poco i loro impegni, gli avversari perfezionano il loro modo di operare insieme: se fino a qualche anno fa Russia, Cina, Iran e Corea del nord erano monadi dal punto di vista militare, dopo anni di esercitazioni congiunte hanno capito il valore dell’interoperabilità, una caratteristica che  aveva fatto la forza della Nato e dei suoi alleati. La notizia del ritiro americano da Jasionka si sovrappone a quella dei soldati cinesi catturati in Ucraina. Il fenomeno è molto più esteso rispetto ai due combattenti trovati nella regione di Donetsk: Wang Guangjun di 34 anni e Zhang Renbo di 27, molto più loquaci rispetto ai soldati nordcoreani catturati finora, quindi Kyiv spera di ottenere una maggior collaborazione da parte loro per raccogliere notizie.  Il Foglio è in possesso di una lista di oltre cento cittadini cinesi che, secondo l’intelligence ucraina, combattono al fianco della Russia contro Kyiv. Per ogni cittadino, l’intelligence è in grado di indicare il grado e la posizione che ricopre dentro all’esercito, in quale unità militare e divisione presta servizio, quando è arrivato nei centri di addestramento russi e quando ha firmato il contratto con l’esercito.  Secondo il documento che il Foglio ha visionato, il primo cittadino cinese a prestare servizio è stato il ventiquattrenne Cheng Kong:  ha firmato un contratto il 28 luglio 2024 ed è stato nominato fuciliere nel 102° Reggimento fucilieri motorizzati, entrando in combattimento nel Donbas il 29 agosto 2024. La maggior parte dei soldati cinesi ha firmato i  contratti tra Mosca e San Pietroburgo, tra l’estate e l’autunno del 2024, entrando perlopiù in servizio a settembre. Tra loro ci sono: tiratori, operatori di droni, cecchini, genieri, lanciagranate, esploratori, mitraglieri, autisti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto in un incontro a cui il Foglio ha partecipato: “La questione cinese è seria. Ci sono 155 cittadini cinesi, che stanno combattendo contro gli ucraini sul territorio dell’Ucraina”. Ha spiegato che la Russia pubblica annunci per reclutare i soldati su TikTok e altri social cinesi: “Non è un reclutamento segreto”. Chi risponde agli annunci si reca a Mosca, dove prima deve passare il controllo medico (il vaglio dura tre o quattro giorni), poi inizia un addestramento di uno, due mesi. Finito l’addestramento il soldato cinese riceve i documenti necessari per essere un immigrato regolare in Russia e anche una carta di pagamento legata al circuito Mir, in cui vengono versati i soldi. Ieri il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino ha detto di star verificando le notizie. Le autorità cinesi non hanno  ordinato ai loro cittadini di andare a combattere con la Russia, ma si suppone siano al corrente della partecipazione di soldati di Pechino  in Ucraina e chiudano un occhio. 

La presenza dei soldati cinesi si aggiunge a quella dei nordcoreani che dando il loro sostegno alla guerra della Russia hanno imparato tattiche di combattimento moderne,  dimostrando una fulminea capacità di adattamento. Prima di mandare i suoi uomini, il dittatore nordcoreano Kim Jong Un stava già sostenendo la Russia con le armi, l’invio di truppe è stato un passo importante  per apprendere come fare davvero la guerra. La Repubblica islamica dell’Iran è stata la prima a fornire a Mosca i  droni Shahed, che poi ha usato negli attacchi contro Israele. Gli Stati Uniti si stanno ritirando, mentre i loro nemici   combattendo al fianco della Russia acquisiscono un’esperienza sul campo  senza precedenti da usare contro qualsiasi avversario. Tutto quello che era teoria in Ucraina è pratica e si può esportare. 

Di più su questi argomenti: