(foto EPA)

il rapporto col dragone

La tentazione cinese a Bruxelles esiste, ma in pochi ci credono. La carta del trattato Cptpp

David Carretta

La risposta commerciale dell’Ue a Trump e Xi guarda a oriente. Il viaggio dei vertici europei a Pechino fissato per la seconda metà di luglio. Sul tavolo la cooperazione tra l’Ue e l’Accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico

Bruxelles. La data ufficiale non è stata fissata, ma l’incontro è programmato per la seconda metà di luglio. I presidenti del Consiglio europeo, António Costa, e della Commissione, Ursula von der Leyen, andranno a Pechino a celebrare con Xi Jinping il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Ue e  Cina. La guerra commerciale di Donald Trump spingerà gli europei nelle braccia cinesi? Von der Leyen ha ricominciato a parlare di potenziali accordi. Oggi Xi  ha esortato gli europei a “resistere congiuntamente a qualsiasi coercizione unilaterale” di Trump. Ma a Bruxelles in pochi credono in un pivot verso la Cina. L’Ue sembra più interessata a una cooperazione con il blocco commerciale dei paesi del transpacifico alleati per contenere Pechino.

 

Dentro l’Ue, il protezionismo prepotente di Trump ha fatto riemergere la tentazione cinese. In un discorso il 3 febbraio, poco dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca, Ursula von der Leyen aveva annunciato l’intenzione di “dialogare in modo costruttivo con la Cina” e spiegato di vedere la possibilità di “accordi che possano espandere i nostri legami commerciali e di investimento”. All’inizio della scorsa settimana il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, è stato a Pechino per discutere dei molti contenziosi aperti. Martedì, prima che Trump annunciasse la sospensione parziale dei suoi dazi “reciproci” contro l’Ue, von der Leyen ha parlato con il premier Li Qiang al telefono. Giovedì Sefcovic ha discusso con le controparti cinesi di una possibile intesa per porre fine ai dazi europei sui veicoli elettrici cinesi attraverso un impegno su prezzi minimi. Alcuni leader nazionali giocano apertamente la carta cinese di fronte a Trump. In visita a Pechino, è stato il premier spagnolo, Pedro Sánchez, a ricevere l’invito di Xi Jinping all’Ue di fare squadra contro Trump. “Non dobbiamo lasciare che le tensioni commerciali si interpongano alla potenziale crescita delle nostre relazioni, tra Spagna e Cina e tra Ue e Cina”, ha detto Sánchez. Tuttavia la gran parte dei diplomatici europei  è scettica su un riavvicinamento e sottolinea  che, al di là della retorica, i vecchi problemi commerciali non sono stati risolti. “I cinesi sono i peggiori protezionisti”, spiega uno di loro. I problemi della sovracapacità della Cina  semmai incoraggiano  l’Ue a cooperare con gli Stati Uniti. Xi continua a sostenere massicciamente lo sforzo di guerra della Russia in Ucraina. Von der Leyen può usare la tentazione cinese come minaccia tattica nei negoziati con Trump, ma sa che un vero riavvicinamento a Pechino provocherebbe la furia del presidente americano, cosa che nessun leader dell’Ue vuole scatenare.

 

La presidente della Commissione, per contro, ha scoperto un’alternativa per rafforzare le relazioni commerciali con il lontano oriente. Giovedì, in una conversazione telefonica, il premier della Nuova Zelanda, Christopher Luxon, ha suggerito a von der Leyen di approfondire la cooperazione tra l’Ue e l’Accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico (Cptpp). Poche ore dopo von der Leyen ne ha discusso con il premier del Canada, Mark Carney. Il Cptpp è uno dei più grandi accordi di libero scambio al mondo. E’ l’erede del Trans-Pacific Partnership (Tpp) promosso da Barack Obama e fallito dopo il ritiro di Donald Trump nel suo primo mandato. I suoi membri fondatori sono Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Nel 2024 il Regno Unito ha aderito. L’accordo commerciale transpacifico fa gola alla Cina, che ha formalmente presentato domanda di adesione nel 2021. Anche Costa Rica, Taiwan, Ecuador, Uruguay, Ucraina e Indonesia hanno chiesto di entrare. L’Ue ha già negoziato accordi commerciali con quasi tutti i paesi del Cptpp. Ma von der Leyen vuole vedere che tipo di collaborazione si potrà concludere con questo blocco chiave. Far rinascere il Tpp di Obama con la bandiera dell’Ue permetterebbe di rispondere al contempo alla guerra commerciale di Trump e al falso multilateralismo di Xi.

Di più su questi argomenti: