negli stati uniti

App di sorveglianza e database. Così Trump rintraccia gli immigrati clandestini casa per casa

Priscilla Ruggiero

Come funzionano gli strumenti di Geo Group, il più grande gestore di carceri private americane, per monitorare gli immigrati: braccialetti elettronici, smartwatch e app di tracciamento.  La repressione si estende a più agenzie federali e si è sempre meno "certi della sua legalità", scrive il Washington Post

 Un’app di tracciamento in cambio della detenzione: è uno dei tanti servizi offerti da Geo Group, il più grande gestore di carceri private degli Stati Uniti che produce strumenti digitali per monitorare gli immigrati. Il programma si chiama “Alternative alla detenzione” ed è stato creato per tenere sotto controllo gli immigrati irregolari che rischiano l’espulsione. Secondo un’inchiesta del New York Times, l’azienda è diventata “uno dei grandi vincitori dell’Amministrazione Trump”, perché   la sua tecnologia viene sempre più utilizzata in quella che il presidente ha preannunciato sin dalle prime ore del suo insediamento come la “più grande deportazione di massa di migranti illegali”.  

 

L’azienda ha iniziato le sue attività negli anni Ottanta   nella gestione delle carceri private aggiudicandosi i primi appalti dell’Ice, l’agenzia federale statunitense per l’immigrazione, per la costruzione di   centri di smistamento per immigrati.   Negli ultimi dieci anni l’azienda si è  però concentrata sulla sorveglianza digitale e lo  sviluppo di una serie di  dispositivi per  controllare gli immigrati per conto del governo degli Stati Uniti, tra cui  braccialetti di monitoraggio delle caviglie,  smartwatch e app di tracciamento. Nel 2022, oltre 300 mila immigrati erano iscritti al programma di tracciamento, le vendite di Geo Group sono aumentate “vertiginosamente”, ma nel 2023 i ricavi sono diminuiti.

 

In vista delle elezioni del 2024 l’azienda ha fatto pressioni per espandere la sorveglianza e una sussidiaria di Geo Group ha donato oltre 2 milioni di dollari in contributi elettorali ai candidati repubblicani, la maggior parte dei quali è andata a gruppi  a sostegno di Donald Trump:   negli ultimi mesi proprio le politiche  del presidente in materia di immigrazione hanno fatto impennare il prezzo delle azioni di Geo Group, e nonostante i tagli in tutto il governo federale, le agenzie dell’Amministrazione Trump hanno assegnato all’azienda nuovi contratti federali per ospitare immigrati irregolari. E il dipartimento della Sicurezza interna degli Stati Uniti (Dhs) starebbe valutando il rinnovo di un contratto di lunga data con  Geo Group  – del valore di circa 350 milioni di dollari lo scorso anno – per monitorare le circa 180.000 persone ora coinvolte nel programma di sorveglianza.    

 

Eppure secondo gruppi di assistenza legale e organizzazioni per l’immigrazione, più che una  alternativa questi programmi di sorveglianza rappresentano un’estensione alla detenzione: forniscono alle agenzie le posizioni degli immigrati regolari per arrestarli; le persone sotto sorveglianza hanno limitazioni negli spostamenti; spesso i dispositivi sono difettosi e soprattutto estremamente costosi. “Ogni volta che un immigrato invia un selfie per registrarsi tramite l’app dell’azienda, un’operazione che può essere ripetuta milioni di volte all’anno, il governo federale paga circa 1 dollaro”, secondo alcune parti del contratto governativo di Geo Group ottenute dal New York Times. “L’azienda addebita 3 dollari al giorno a ogni immigrato che indossa il suo smartwatch VeriWatch. In caso di smarrimento dell’orologio, Geo Group fattura al governo 380 dollari, una cifra superiore al costo di un Apple Watch SE”. 

Secondo il quotidiano americano, l’app ha l’autorizzazione a tracciare costantemente la posizione di un utente e avrebbe  ripetutamente aiutato gli agenti dell’Ice a effettuare deportazioni.   A gennaio, funzionari dell’agenzia in Georgia hanno rintracciato un immigrato fino al luogo di lavoro e lo hanno fermato, mentre un altro è stato fermato fuori da una chiesa. Una delle ultime segnalazioni è di  un immigrato nel New Jersey  che avrebbe  ricevuto una chiamata da un dipendente di Geo Group che gli chiedeva di uscire di casa perché il localizzatore non riceveva segnale: gli agenti lo stavano già aspettando. 

 

La sorveglianza digitale affidata ad aziende private come Geo Group sarebbe soltanto uno degli strumenti nella repressione degli immigrati clandestini, che si estende a più agenzie federali. Secondo due esclusive del Washington Post di questa settimana, i funzionari dell’Amministrazione Trump e il servizio del Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge) starebbero utilizzando dati personali normalmente protetti  per scovare gli immigrati clandestini nei luoghi in cui lavorano, studiano e vivono, “spesso con l’obiettivo di allontanarli dalle loro case e dal mondo del lavoro”, nei database per rintracciare i defunti e più sensibili come quello di Medicare. In un’esclusiva pubblicata ieri il  Washington Post  scrive: “Funzionari sanitari, attuali ed ex funzionari, hanno dichiarato di essere profondamente preoccupati per quello che sembra essere un utilizzo senza precedenti del database Medicare nell’ambito delle attività di controllo dell’immigrazione, e di non essere certi della sua legalità”. 

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