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Ecce Elon

Jared Birchall è il plenipotenziario dell'organizzazione della stirpe di Musk

Ester Viola

Il diritto romano applicato al genius saeculi di questi tempi sbandati, ai suoi quattordici figli e ai contratti non disclosure di maternità

Il problema con Musk è che non puoi dire “è pazzo” come si fa di solito per liberarsi da una persona e dal doverne pensare qualcosa. E’ pazzo, adieu. Non è liquidabile con spregio perché nell’ordine è l’uomo più ricco del mondo, ha le forze per influenzare l’opinione pubblica (il fu Twitter è suo, proprietà privata) e detiene, formalmente o informalmente, un potere che tocca di traverso il governo americano.  

Tra le varie fissazioni di cui siamo al corrente, due sono ben documentate. I figli, la prima. E la storia del sacro romano impero, la seconda. Musk saluta romanamente e parla con la lingua del gladiatore. Purtroppo non è Marco Aurelio ma Commodo. Metterò quindi oggi per la prima volta a frutto – miracolo! – i miei matti e disperatissimi studi in istituzioni di diritto romano (è il diritto del quarto secolo) per raccontare la storia di Elon Musk, i suoi quattordici figli e i contratti non disclosure di maternità.


Semel furiosus semper praesumitur furiosus. Chi è stato pazzo, si presume lo sia per sempre. 

L’unica inchiesta buona che è stata fatta su Musk è quella dell’analisi di permanenza su Twitter. Dall’andamento dei tweet, frequenza e orario, hanno stabilito quanto dorme ogni notte, pochissimo. Eppure, eppure. La follia di Musk ha in sé disciplina, una forma utile (per lui) e una strategia. Alla multinazionale Musk appartiene la gestione verticale della propria discendenza in franchising. Si fanno figli con partner sparsi. Una legione di figli, dice lui. Che gli servirà per contrastare la denatalità e mandarne qualcuno su Marte. Bisogna far diventare il genere umano “multiplanetario” per scansare il rischio di estinzione. Immaginate ora di mettere questo paragrafo in una navicella del tempo e consegnarlo in lettura ai noi stessi di dieci anni fa. Che avremmo pensato?

 

Onera matrimonii non solum incerta sunt, sed infinita. I pesi del matrimonio non sono solo incerti, ma infiniti. 

Figurarsi se si sposa, Elon. La paternità è una questione separata. Non è tanto riprodursi, ma organizzare una stirpe. Arriviamo così al caso recente, Ashley St. Clair. Influencer conservatrice americana, 26 anni e un figlio da lui. La creatura si chiama Romulus. Prima di arrivare in tribunale, come altre ragazze madri aveva chiamato Jared Birchall — vedremo tra poco chi è – perché voleva che il figlio fosse riconosciuto.

 

Ex ungue leonem. Dall’unghia si riconosce il leone.

Jared Birchall è il plenipotenziario dell’impero Musk. L’HR del programma fertilità, il padre amministrativo dei figli di Elon. Un uomo che si occupa di tutto: dal family office alla privacy, dagli investimenti pro Trump (oltre 250 milioni di dollari) alla gestione degli accordi di riservatezza e i soldi da dare alle ragazze. Il cardinale Richelieu della nostra storia.

Ashley è madre da poco e non chiede molto. Solo che il padre – Elon, secondo lei – lo riconosca. Ma Birchall la avverte. Musk è generoso, se prendi i soldi e firmi il silenzio. Diversamente “finisce sempre, sempre male”. 

 

A facto ad ius non datur consequentia. Dal fatto non deriva necessariamente un diritto.

Non è la prima, Ashley. Ci sono altre madri della legione e altri Nda. Ai registri risultano almeno 14 figli con almeno 4 donne, ma le stime non ufficiali sono più alte. L’anelito di Elon è quello di frenare tutto da solo la crisi demografica dell’occidente. Vuole una dinastia privata. E’ Giove-Toro, Giove instancabile. Anzi si direbbe proprio, spostandoci dall’antiquariato romano a quello greco, Zeus Sotér,  Zeus protettore del seme, garante dell’ordine e dell’armonia della procreazione. La maternità si fa in batteria e contrattualizzata, se firmi sei in azienda. Se parli, esci. Birchall è lì per questo: chiude le vertenze.

 

Fortiter in re, suaviter in modo. Si deve essere  forti nei fatti, moderati nel modo.

Alla madre è concesso solo di essere gentile. Di non chiedere troppo. Di non disturbare l’Impero. Perché ricordiamo, il figlio è un pezzo del manipolo intergalattico.  

 

Scienti et consentienti non fit iniuria neque dolus. A chi sa e acconsente non viene fatto né danno né dolo.

Difficile trovare un’incarnazione migliore dello spirito dell’epoca, qualsiasi cosa voglia dire. E’ il genius saeculi di questi tempi sbandati ma travasato tutto in una sola persona. Dice: è un genio. Un visionario. Sì, è giusto. Dice: è un pazzo, parecchio conclamato. Hanno ragione pure loro. Ecce Elon.
 

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