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recuperare il tempo perduto

Migranti, pensioni e ferie del Bundestag. Merz è pronto a iniziare

Daniel Mosseri

Dai controlli alle frontiere alle misure per ridurre la burocrazia e l’introduzione delle pensioni attive: agire con rapidità non sarà una scelta stilistica, ma una necessità politica. E al nuovo cancelliere non sarà concessa nessuna “luna di miele” di inizio mandato

Berlino. Ultimi preparativi per la seduta del 6 maggio: per quel giorno la presidente del Bundestag, la cristiano democratica (Cdu) Julia Klöckner, ha convocato la Camera bassa del Parlamento tedesco per l’elezione del cancelliere federale. L’unico candidato, il presidente della Cdu Friederich Merz, presenterà il proprio programma ai 630 deputati – nel 2021 il loro numero era salito a 735 ma durante la scorsa legislatura i partiti hanno ritoccato le legge elettorale fermando la crescita dell’aula – che poi voteranno la fiducia senza dibattito e con il voto segreto. Merz dovrebbe raccogliere 328 voti, ossia la somma di quelli dell’Unione Cdu-Csu (i cristiano-sociali bavaresi) e quelli della Spd di Lars Klingbeil. Una volta ricevuta la fiducia, Merz potrà recarsi a Palazzo Bellevue a Berlino dal capo dello Stato Frank-Walter Steinmeier per essere nominato cancelliere al posto dell’uscente Olaf Scholz, nominare i ministri e tornare davanti al Bundestag per il giuramento.

Se tutto andrà come previsto saranno passati sei mesi dalla crisi del governo Scholz. Era il 6 novembre del 2024 quando, mentre Donald Trump vinceva le presidenziali negli Stati Uniti, la coalizione semaforo tedesca crollava per le troppe divisioni fra i tre partiti che la componevano. Tra la formalizzazione della crisi, la convocazione, celebrazione e convalida delle elezioni più il tempo necessario per mettere in piedi un’alleanza nero-rossa (ma con questi numeri große Koalition non si dice più) è passato mezzo anno

I tempi della democrazia non si discutono ma per Merz è arrivato il momento di recuperare il tempo perduto. Il mondo delle imprese esige una scossa per rianimare una Germania che boccheggia nella palude della recessione; ma soprattutto troppi elettori hanno già perso la fiducia nei confronti degli stessi partiti votati lo scorso 23 febbraio: nei sondaggi la Cdu viaggia attorno a quota 24-25 per cento, sotto dunque al non eccelso 28,5 per cento ottenuto alle elezioni mentre AfD, il partito sovranista anti-Ue e filorusso, è avvistato attorno al 24 per cento, in crescita rispetto al già vittorioso 20,1 per cento di febbraio. Traduzione: al nuovo cancelliere non sarà concessa nessuna “luna di miele” di inizio mandato con gli elettori che non hanno capito perché a inizio marzo Merz abbia detto di sì alla proposta socialdemocratica per un mega debito da 1.000 miliardi in cinque anni.

Ecco perché l’avvocato 69enne appare intenzionato a partire in quarta con il programma di governo pur senza sorprese: la rotta è già indicata nelle 144 pagine dell’accordo di coalizione siglato con la Spd a inizio aprile. Perché dunque aspettare fino al 6 maggio? Perché i socialdemocratici si sono presi fino al 29 di questo mese per consultare i propri iscritti sul gradimento del patto di governo, trasformando, di fatto, i 120 deputati della Spd al Bundestag in passacarte della base. 

Agire con rapidità per Merz non sarà dunque una scelta stilistica ma una necessità politica: battere più colpi per dimostrare di esistere e di saper decidere senza – almeno in apparenza – dipendere troppo dagli esigenti alleati di sinistra. Rivolto ai microfoni del Funke Media Group il quasi cancelliere ha fatto luce sul programma delle prime settimane di governo: “I primi temi che affronteremo sono l’inasprimento dei controlli alle frontiere e i respingimenti, ma anche le misure per ridurre la burocrazia e l’introduzione delle pensioni attive”. Una misura, dunque, per strappare all’AfD il monopolio del dibattito su migrazione e sicurezza e due per mostrare ai tedeschi e ai mercati che la Germania vuole ripartire. A cominciare dal sistema pensionistico che, in un paese in rapido invecchiamento, è oggi poco sostenibile. Il programma di governo siglato dai due partiti votati in primis dai tedeschi ultracinquantenni non prevede l’innalzamento dell’età pensionabile ma incentivi fiscali per chi, raggiunto il minimo contributivo, decida di restare nel mondo del lavoro.

“Inoltre, dobbiamo ancora approvare il bilancio federale per il 2025 e preparare il bilancio per il prossimo anno”. Una mole di lavoro non da poco per un governo ai blocchi di partenza mentre si avvicina l’estate con il suo lungo periodo di ferie per i parlamentari. Come fare? Lo spiega lo stesso Merz: “Quest’anno vogliamo prolungare il calendario di lavoro del Bundestag fino all’estate”. In concreto far lavorare i deputati fino a luglio inoltrato. “E’ importante affinché il nostro programma, che deve essere approvato nella prima metà dell’anno, possa essere votato anche dal Bundestag”.
 

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