Allenereste mai una Nazionale gratis? A Euro 2016 c'è chi lo fa. Stipendi e curiosità sui ct all'Europeo
Leonid Slutsky ha giocato per anni tra i dilettanti come portiere, prima d’infortunarsi tentando di salvare il gatto del vicino salito su di un albero; poi la gavetta da allenatore. Nel 2009 arriva sulla panchina del CSKA Mosca con cui vince tre campionati, due coppe di Russia e due supercoppe; dal 2015 è anche alla guida della nazionale: un doppio incarico pagato con un solo stipendio, quello del club. Intanto ha portato la nazionale all’Europeo, classificandosi seconda nel gruppo G dietro l’Austria. Se Slutsky è l’omega, Roy Hodgson (Inghilterra) è l’alfa: con la federazione inglese ha firmato un contratto di 5 milioni di euro. Carriera decisamente più lunga e palmares simile: quattro campionati svedesi, uno danese, due coppe di Svezia e una di Danimarca. Famoso per i suoi flop con Inter e Liverpool. Ha già allenato una nazionale (Svizzera), resta un buon tecnico, preparato e intelligente con i giocatori. Guida una rappresentativa su cui è più facile scommettere l’eliminazione che la vittoria e rispetto ai 3,2 milioni di Joachim Löw, campione del mondo in carica con la Germania, i suoi 5 sarebbero giustificati solo in caso di conquista della coppa.
La media degli stipendi dei 24 selezionatori di Euro 2016 è di 1,172 milioni di euro, quindici sono sotto il milione con cifre a cavallo tra la serie B e la Lega Pro, mentre il duo Lars Lagerbäck-Heimir Hallgrimsson, autori del miracolo Islanda, si divide 450mila euro. Ad Antonio Conte (Italia) la Figc ha dato 4,6 milioni l’anno mentre Giampiero Ventura ha firmato per 1,3 senza bonus Mondiale. Tre scudetti consecutivi con la Juventus, due supercoppe e la qualificazione valgono così tanto? Probabilmente funziona un po’ come nel turismo, puoi avere la stessa cosa a prezzi diversi, perché? Tempi e fortuna: volere Conte libero e pronto a firmare per vari club, come poi è accaduto col Chelsea a contratto in corso, ha pesato. Didier Deschamps (Francia), che si gioca la faccia in casa, guadagna 2 milioni, Vicente del Bosque (campione del Mondo e d’Europa con la Spagna; due Champions, una Supercoppa e un’Intercontinentale col Real Madrid) 3, Fatih Terim (Turchia) 3,5, Marcel Koller (Austria) 1,5, Fernando Santos (Portogallo) 1,2 e Martin O’Neill (Irlanda) 1.
Verrebbe da pensare che l’ingaggio nello sport corrisponda all’esperienza elevata al palmares, invece sembra più simile a quello dei dirigenti pubblici che qualunque sia la loro performance sul lavoro non scendono mai di livello. L’italiano Gianni De Biasi ha realizzato un miracolo calcistico portando per la prima volta l’Albania alla fase finale di una competizione (come l’Islanda) al costo di 280mila euro annui dal 2011, 20mila in più del collega Chris Coleman (Galles) che dalle retrovie del calcio britannico ha conquistato una storica qualificazione dopo quella del Mondiale del 1958 (perdendo 1-0 contro il Brasile nei quarti, gol di Pelé). Particolarmente brillante la bacheca di Anghel Iordanescu (Romania) che percepisce 120mila euro per condurre la rappresentativa di Bucarest. Dal 1984 al 1986 ha terminato la carriera con la Steaua nel ruolo di giocatore-vice allenatore, vincendo la Coppa dei Campioni e la Supercoppa Europea, insieme a tanti altri trofei: 22 in totale, 13 da tecnico. Marc Wilmots (Belgio) alla guida di una delle nazionali più attese guadagna 750mila euro (come l’ex laziale Petkovic, Ct della Svizzera), i Diavoli Rossi tornano all’Europeo dopo sedici anni, quando li ospitarono insieme con l’Olanda, e sono l’avversario più temibile (e temuto?) dell’Italia nel gruppo E. Molti analisti, italiani e stranieri, valutano le performance sportive anche in base a quanto si è speso per raggiungere determinati risultati, con classifiche comparate. Caro Antonio, seguendo questo parametro, per dire che ne è valsa la pena devi (dobbiamo) sperare di andare parecchio avanti.
Il Foglio sportivo - in corpore sano