Wi-Fi gratis e trovate social. Così è cambiato il mondo degli sponsor di Euro 2016

Michele Boroni
Quest'anno i partner commerciali dell'Europeo sono addirittura dieci, ben spartiti tra le principali categorie merceologiche e con un paio di new entry dal lontano, ma sempre più vicino, continente asiatico. Ecco quali sono le strategie dei brand: la televisione conta sempre meno.
Tra rischio di scioperi dei trasporti, danni per inondazioni e la costante emergenza terrorismo iniziano in Francia questi campionati di calcio europei che, peraltro, si preannunciano come i più ricchi della storia. La scelta di allargare il numero delle nazioni da 16 a 24 ha infatti portato all'Uefa un buon risultato economico sulla vendita dei diritti tv, un maggior numero di sponsor e un montepremi assai più ricco che passa da 196 milioni di euro dell’edizione precedente a 301 milioni di euro.

 

Ma concentriamoci sugli sponsor. Quest'anno i top sono addirittura dieci, ben spartiti tra le principali categorie merceologiche e con un paio di new entry dal lontano, ma sempre più vicino, continente asiatico.

 

Sicuramente il brand più presente è Orange, il colosso francese degli operatori telefonici, attivo con la campagna “Orange sponsors you” con Zinédine Zidane - attualmente allenatore del Real Madrid, vincitore della Champions League 2016 - alla guida di una squadra di persone che deve individuare i 20 più grandi fan che potranno assistere alla finale di Euro 2016 presso lo Stade de France. La stessa Orange ha attivato una complessa operazione di ambient marketing che la notte illuminerà la Torre Eiffel dei colori delle squadri vincenti del giorno per garantire migliaia di selfie che intaseranno le timeline Instagram di mezza Europa.

 

Oggi è la dimensione digital e social, piuttosto che la televisione, ciò che interessa più presidiare dai brand sponsor: la stessa Orange garantisce in sei dei dieci campi sportivi la connessione free wi-fi, e anche la stessa CocaCola, storico partner Fifa, ha preferito investire su migliaia di caffetterie e locali rifornendoli non solo di banconi frigo e di circa 140 milioni di casse del soft drink, ma anche di wi-fi gratuito per scaricare e scambiare online le figurine elettroniche dei giocatori (rigorosamente Panini) e guardare i video sul canale CokeTv di YouTube.

 

La rivoluzione francese è uno dei grandi temi utilizzati negli spot milionari degli sponsor: ad esempio la birra Carlsberg ha lanciato uno spot con Marcel Desailly, nel quale l’ex campione del Chelsea toglie ai VIP i biglietti per le partite per donarli alle persone comuni.

 

 

Ma sono le due new-entry a destare più interesse nel campo del marketing dei grandi eventi sportivi. Non sono infatti Air France o Lufthansa le linee aeree partner di Euro 2016, bensì la lanciatissima Turkish Airlines, già presente negli eventi di rugby e basket, ma al suo esordio con Fifa: l'accordo – siglato con qualche difficoltà a fine 2015 a seguito delle forti tensioni tra Francia e Turchia dopo gli attentati del 13 novembre - prevede una massiccia presenza nei 10 stadi in cui si terranno le partite e la livrea personalizzata della propria flotta con disegni e temi del torneo.

 

L'altra grande novità è data da Hisense, gigante dell'elettronica di consumo cinese ancora poco conosciuta in Europa, che sponsorizzerà tutti gli eventi Uefa fino a fine 2017 e che gli garantisce l’esclusività per categoria di prodotto che include i televisori, smartphone, condizionatori e altri elettrodomestici.

 

Infine non potevano mancare le scommesse (legali) legate alle partite di Euro 2016. La proposta più originale arriva, ovviamente, dall'inglese BetVictor che promette un premio di un milione di sterline a chi riesce a predire il nome del marcatore del primo gol della finale e a quale minuto. Lo spot animato è accompagnato dalla voce del veterano commentatore Barry Davies che finisce con una bella tagline “It doesn’t matter how it goes in, just when and by who" (non importa come finisce, bensì quando e con chi).

 

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