Chi è Eric Dier, inglese di Portogallo che ha rinverdito la tradizione dei Lampard

Leo Lombardi
E' uno di quei centrocampisti che sanno essere di lotta e di governo, che menano e ricamano. E' nato in Inghilterra, ma cresciuto in Portogallo dove la madre si era trasferita per lavorare nell'organizzazione di Euro 2004.

Incassare un pareggio a tempo scaduto fa malissimo, ma l'Inghilterra ha almeno un motivo per sorridere, perché ha trovato in Eric Dier l'erede di una lunga tradizione. Quella che sembrava essersi inaridita dopo gli addii di Lampard e Gerrard, quella dei centrocampisti che sanno essere di lotta e di governo, che menano e ricamano. Dier, contro la Russia, ha segnato su punizione e completato 61 passaggi su 68 tentati, senza dimenticarsi di andare a caccia di avversari. Una scoperta per tutti, ma non per Mauricio Pochettino, che a Londra l'ha trasformato in regista arretrato da difensore centrale che era. Uno che è stato anche straniero in patria dopo essersi trasferito bambino in Portogallo al seguito della madre, andata lì a lavorare (segno del destino) nello staff dell'Europeo 2004. Un talento precoce, cresciuto nello Sporting e che i portoghesi avrebbero voluto per le loro rappresentative. Dier ha detto gentilmente no. Dopo un primo tentativo fallimentare all'Everton è tornato in Premier più maturo: al Tottenham ne hanno fatto un cardine della squadra, la Nazionale è stata uno sbocco naturale e la prestazione con la Russia è un avvertimento per il futuro.

 

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