Armando Sadiku festeggia il gol alla Romania (foto LaPresse)

La vendetta di Sadiku, che ora sogna con la sua Albania

Leo Lombardi
L'attaccante del Vaduz ha segnato ieri la prima rete della sua Nazionale in un Europeo alimentando le speranze di una storica qualificazione

Esistono vari modi per farsi male da soli, lo Zurigo sceglie il suo a inizio 2016, quando manda Armando Sadiku al Vaduz. Breve promemoria per chi non segua le gloriose vicende del calcio svizzero: in quel momento lo Zurigo è penultimo e il Vaduz ultimo, posizione che vale la retrocessione. L'albanese è il miglior marcatore della squadra (5 gol) ma viene snobbato dal tecnico Hyypia, vecchia gloria del Liverpool: pochi minuti a partita e l'attaccante, per timore di perdere l'Europeo, ottiene di andare via in prestito.

 

Nella capitale del Liechtenstein vince una Coppa con un risultato d'altri tempi (11-0), segna 7 reti e compie il sorpasso: a fine campionato Vaduz penultimo, Zurigo ultimo. Vendetta personale completata, con il lusso – da parte di Sadiku – di snobbare lo scontro diretto all'ultima giornata, a salvezza già acquisita, e di aggregarsi con la Nazionale. E qui si prende la libertà di scrivere una pagina di storia, personale ma non solo. Con la Romania segna il primo gol dell'Albania a un Europeo, una rete che, al tempo stesso, vale anche la prima vittoria e permette alla squadra di De Biasi (che aveva lanciato proprio l'attaccante sotto la sua gestione) di sperare ancora negli ottavi. E Hyypia? Cacciato a tre giornate dalla fine, dopo averne prese 4 dal Lugano di Zeman, e oggi davanti alla tv, a vedere Sadiku che se la gode.