Renato Sanches (foto LaPresse)

Renato Sanches, il figlio delle colonie che ricorda Seedorf

Leo Lombardi
Padre di Sao Tome e Principe, madre di Capo Verde, l'infanzia nel rione povero di Musgueira, a Lisbona. Così la giovane stella portoghese, a soli 18 anni, è diventata decisiva agli Europei. E il Bayern Monaco se ne è accorto subito

Padre di Sao Tome e Principe, madre di Capo Verde: Renato Sanches è il perfetto figlio delle colonie di quello che un tempo fu l'impero portoghese. E l'infanzia nel rione povero di Musgueira, a Lisbona, lo può rendere protagonista dell'infinito racconto che pone al centro della narrazione il pallone come simbolo di riscatto. Lui, al netto della retorica, ci sa fare. Lo dicono le prestazioni sul campo e lo dicono i numeri: Cristiano Ronaldo, non uno qualunque, superato come più giovane convocato e più giovane titolare in Nazionale. Il gol del pareggio alla Polonia, poi, lo ha trasformato nel più giovane marcatore nella fase a eliminazione diretta di un Europeo. Lo ha fatto a 18 anni e 317 giorni.

 

Sono pochi, e diventano ancor meno se si pensa che il Bayern Monaco ha speso 35 milioni (che potranno diventare 80, con i bonus) per acquistarlo dal Benfica. A proposito, anche in questo caso Renato Sanches ha battuto un record: primo portoghese a giocare con il club bavarese. Ancelotti, suo prossimo allenatore, si sarà illuminato a vederlo in azione. Centrocampista completo e coraggioso, di fisico e di tecnica. Ricorda un Davids o un Seedorf, non solo per i capelli a treccine. E in Portogallo sperano in una nuova età dell'oro, ricordando come anche il sommo Eusebio fosse stato a sua volta un perfetto figlio delle colonie.

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