Europa Ore 7

Gli schizzinosi del Recovery Fund

David Carretta

Perché non ha senso dal punto di vista economico rifiutare i prestiti dell'Ue

Il Recovery fund non è ancora in funzione, oggetto di complessi negoziati tra i governi e il Parlamento europeo, minacciato dal veto della Polonia per la condizionalità sullo stato di diritto, ma i paesi che ne hanno più bisogno fanno già gli schizzinosi sui prestiti dell'Ue. Il governo di Pedro Sánchez ha l'intenzione di rinunciare a metà delle risorse che sono state destinate alla Spagna nell'ambito del Recovery fund. Secondo il País, Madrid non vuole i 70 miliardi di prestiti, almeno nella fase iniziale. Il governo spagnolo intende mettere a bilancio per il periodo 2021-2023 72,7 miliardi di trasferimenti diretti del Recovery fund. Maria Demertzis del Bruegel ci ha spiegato che rifiutare i prestiti dell'Ue “non ha senso” dal punto di vista economico. Vale anche per l'Italia e la linea di credito del Mes.
 
A proposito di Mes, Luciano Capone spiega svela le post-verità dette dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di domenica sera: le parole del premier, in parte false e in parte contraddittore, sono il vero “effetto stigma” per l’Italia. Luca Roberto racconta, invece, come i responsabili economici di Matteo Salvini e l'ala grillina euroscettica si sono intestati la vittoria del "no Mes".

Il Financial Times ha fatto i calcoli del deficit aggiuntivo ai tempi del Covid 19: quasi mille miliardi, secondo le bozze di bilancio inviate dagli stati membri alla Commissione. Il disavanzo della zona euro sarà all'8,9 per cento del Pil, dieci volte quello dello scorso anno. In termini assoluti, in cima alla classifica c'è la Francia con 226,7 miliardi, seguita da Germania (207 miliardi) e Italia (178 miliardi). Rispetto al Pil, la Spagna è davanti a tutti con l'11,3 per cento, seguita da Italia (10,8 per cento), Belgio (10,3 per cento), e Francia (10,2 per cento). Noi abbiamo fatto la classifica anche dei paesi più indebitati: Grecia 197,4 per cento del Pil, Italia 158 per cento, Portogallo 134,8 per cento, Spagna 118,8 per cento, Francia 117,6 per cento e Belgio 116,8 per cento.

Nel frattempo il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha lanciato l'allarme seconda ondata di Covid-19 sulle prospettive di ripresa. “Il grande ottimismo che si era diffuso a fine estate ora sta gradualmente cedendo il passo a una situazione che preoccupa di più”, ha detto Gentiloni: i dati del terzo trimestre sono buoni, ma “la ripresa è rallentata da agosto in poi" e "c'è il rischio che si esaurisca nel quarto trimestre". Un allarme condiviso da Christine Lagarde. “La seconda ondata epidemica in Europa, in particolare in Francia, e le nuove misure di restrizione che l'accompagnano aggiungono incertezza e pesano sulla ripresa", ha detto la presidente della Bce in un'intervista al Monde. “Dopo il rimbalzo osservato questa estate, la ripresa era ineguale, incerta e incompleta. Ora rischia di sgonfiarsi".

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 20 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Appeasement sulla Brexit prima del prossimo dramma - Michel Barnier sembra essere riuscito a sbloccare lo stallo nei negoziati tra Unione Europea e Regno Unito su un accordo di libero scambio, dopo che venerdì Boris Johnson aveva minacciato una hard Brexit con una “soluzione stile Australia”. Il capo negoziatore Ue ieri ha parlato la sua controparte britannica, David Frost. Barnier ha promesso di discutere su testi legali e ha spiegato di essere pronto a “intensificare” i negoziati. “Discussione costruttiva”, ha reagito su Twitter Frost: “Ho preso nota della sua proposta”. Ma BoJo non può mostrare di cedere alle lusinghe europee così in fretta. “L'Ue deve ancora effettuare un cambiamento fondamentale di approccio ai negoziati”, ha aggiunto Frost. La squadra di Barnier ha comunque pronte le valigie per partire per Londra.

La Commissione adatta il suo programma alla pandemia - La Commissione di Ursula von der Leyen ieri ha adottato il suo programma di lavoro per il 2021, intitolandolo “un passaggio dal piano all'azione”. Le priorità rimangono le stesse, ma c'è un profondo aggiustamento dovuto al Covid-19, ma anche alla risposta dell'Ue attraverso il Recovery fund. Sul Green deal la Commissione presenterà pacchetto di misure "pronti per il 55 %". Sul digitale, l'esecutivo proporrà una tabella di marcia per il prossimo decennio con obiettivi su connettività, competenze e servizi pubblici. Sulla promozione dello stile di vita europeo, la novità è la proposta di costruire un'Unione sanitaria più forte, in particolare consolidando il ruolo delle agenzie esistenti e istituendo una nuova agenzia biomedica di ricerca e sviluppo avanzati. Le altre priorità sono un'economia al servizio delle persone (più sociale), la politica estera (garantire un vaccino sicuro e accessibile a tutti nel mondo e rafforzare un multilateralismo basato sulle regole) e il rafforzamento della democrazia europea con l'inclusione di odio e incitamento all'odio tra gli “euroreati”.

L'Ue fa un passo verso il suo Magnitsky Act - La Commissione ieri ha presentato la proposta di regolamento congiunto con il Consiglio per dotare l'Ue di un regime di sanzioni mirate contro i responsabili di violazioni dei diritti umani. L'Ue attualmente ha un regime di sanzioni geografiche – Siria, Venezuela e Bielorussia – ma non può sanzionare singoli individui senza chiamare in causa anche i paesi. Il Magnitsky Act era stato introdotto dagli Stati Uniti dopo la morte di Sergei Magnitsky, un avvocato russo assassinato nel 2009 dopo aver denunciato il sistema di corruzione statale della Russia di Vladimir Putin. Per la versione Ue manca ancora l'accordo definitivo dei governi, ma i negoziati sono in fase avanzata. L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha proposto di ribattezzare il regime europeo “Navalny Act”. In un editoriale, il Foglio suggerisce di usare il “Navalny Act” prima di tutto contro funzionari della Cina per i crimini contro l'umanità nello Xinjiang.

Rinnovate le sanzioni contro Isis e Al Qaida - Il Consiglio dell'Ue ieri ha rinnovato per un anno il regime di sanzioni contro l'organizzazione dello stato islamico e Al Qaida e il relativo elenco di persone soggette a misure restrittive. Le sanzioni consistono in un divieto di ingresso nell'Ue nel congelamento dei beni per singoli, gruppi e entità. Inoltre, alle persone ed entità dell'Ue è vietato mettere a disposizione fondi e risorse economiche a coloro che figurano nella lista nera.

Procedura contro Malta e Cipro sui passaporti d'oro - La Commissione oggi aprirà una procedura di infrazione contro la Valletta e Nicosia per la vendita di passaporti europei agli investitori stranieri. Malta e Cipro - ma anche altri paesi - hanno programmi che semplificano l'acquisizione della cittadinanza per chi investe nelle loro economie. Comprata una casa o superata una certa soglia di investimento in un'impresa, un cittadino extra-Ue può ottenere il passaporto europeo senza dove dimostrare la presenza per un certo numero di anni o l'esistenza di legami affettivi in uno stato membro. Così cittadini di Turchia, Russia, Arabia Saudita e Cina sono diventati europei. Cipro ha annunciato una riforma, dopo la pubblicazione da parte di Al Jazeera dei Cyprus Papers. Ma alla Commissione non è bastato. “La Commissione ha frequentemente espresso le sue preoccupazioni con gli stati membri coinvolti”, ha detto il vicepresidente Maros Sefcovic: “gli ultimi sviluppi riaffermano le nostre preoccupazioni”.

La guerra al Parlamento sui veggie burger - L'hamburger è solo di carne oppure è hamburger anche se è a base di vegetali? Questa settimana al Parlamento europeo si gioca una battaglia sul nome “hamburger”, combattuta a colpi di emendamenti alla riforma della Politica agricola comune. La domanda è se riservare la denominazione “hamburger” - ma anche “salame”, “mortadella” e “salsiccia” - ai prodotti a base di carne, oppure consentirla anche per i prodotti vegetali. Tre le ipotesi a disposizione dei deputati: vietare di chiamare hamburger un prodotto esclusivamente vegetale; mantenere lo status quo aggiungendo l'obbligo di specificare che un hamburger è vegetale; o accettare il veggie hamburger, ma escludere che prodotti vegetali possano chiamarsi prosciutto, salame o mortadella.

I morti in più della prima ondata Covid-19 - Sono quasi 170.000 i morti in eccesso registrati nell'Unione Europea durante la prima ondata della pandemia Covid-19, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat relativi a 26 su 27 paesi. Tra marzo e giugno ci sono stati 168.000 decessi in più rispetto rispetto al numero medio di morti durante lo stesso periodo dei precedenti quattro anni. Il numero più alto di decessi aggiuntivi è stato registrato in Spagna (48.000) e Italia (46.000). Seguono Francia (30.000), Germania e Paesi Bassi (circa 10.000 ciascuno). Questi dati includono tutte le cause di morte ma - secondo Eurostat - sono utili a valutare "gli effetti diretti e indiretti della pandemia Covid-19 sulla popolazione europea".

Accade oggi in Europa

- Parlamento europeo: sessione plenaria (discussione sul programma di lavoro della Commissione e sul futuro della politica agricola)

- Consiglio Agricoltura e pesca a Lussemburgo

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Foro di dialogo Italia-Spagna e al Jobs Reset Summit

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