A poche settimane dalla presentazione del Digital Service Act, il nuovo quadro regolamentare che dovrebbe mettere le briglia ai giganti del digitale americani, la Commissione europea è sempre più sotto pressione
A poche settimane dalla presentazione del Digital Service Act, il nuovo quadro regolamentare che dovrebbe mettere le briglia ai giganti del digitale americani, la Commissione europea è sempre più sotto pressione per introdurre un dispositivo che permetta la separazione strutturale di Google e altre grandi piattaforme che controllano l'accesso al mercato (i cosiddetti “gatekeeper”). L'idea ricorda quando accaduto negli Stati Uniti nel 1982 con AT&T e le Baby bell: smembrare il monopolista per uscire dal controllo verticale su tecnologie e i servizi e garantire la concorrenza e l'accesso universale. Ma la zarina dell'Antitrust, la vicepresidente Margrethe Vestager, ieri ha smorzato gli entusiasmi del campo anti-Google. "Quando si tratta di separare strutturalmente imprese, penso che sia fattibile in Europa, se riteniamo che abbiamo una ragione che questo sarebbe un rimedio. Ma finora non abbiamo avuto casi di concorrenza che ci abbiamo portato a pensare che questo sia l'unico rimedio come cosa giusta da fare", ha detto Vestager in un'audizione davanti al Parlamento europeo.
Secondo il trattato, la Commissione ha il potere di imporre alle imprese una serie di misure per rimediare all'abuso di posizione dominante. Ma già in passato Vestager si era mostrata molto prudente sull'ipotesi di lanciarsi in uno smembramento di Google o di altre piattaforme. La sua presa di posizione ieri mette la vicepresidente della Commissione in rotta di collisione con il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, che condivide con lei la responsabilità per il Digitale. In un'intervista al Financial Times, Breton si era detto favorevole a inserire nel Digital Service Act l'opzione di imporre la separazione strutturale ai giganti digitali come strumento di pressione per costringerli a rispettare le nuove regole Ue. Vestager deve resistere anche alla pressione di alcuni stati membri, tra cui pesi massimi come Francia, Germania e Paesi Bassi.
Il Digital Service Act sarà presentato dalla Commissione il 2 dicembre. I gabinetti di Vestager e Breton stanno redigendo la proposta. La scorsa settimana il Parlamento europeo ha adottato i suoi orientamenti, chiedendo norme specifiche per le grandi piattaforme che svolgono una funzione di controllo di accesso al mercato. In una risoluzione del 2014, il Parlamento europeo aveva già chiesto alla Commissione di "prendere in considerazione proposte volte a separare motori di ricerca da altri servizi commerciali". In realtà, la regolamentazione Antitrust attuale prevede già la possibilità di rimedi "strutturali", ma solo se non si possono imporre rimedi comportamentali altrettanto efficaci. “Si dovrebbe stare molto attenti con questo tipo di rimedio (strutturale). E si dovrebbe stare molto attenti a come funziona nella realtà”, ha avvertito ieri Vestager.
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