Europa Ore 7
L'Ue della salute alla prove degli stati
Le due idee più innovative dell'Unione europea della salute proposta dalla Commissione sono l'introduzione di una "dichiarazione di situazione di emergenza Ue" e la creazione di una nuova “Autorità Ue sulla preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie”
La Commissione ha autorizzato la conclusione del contratto con Pfizer per la fornitura di 300 milioni di dosi del suo vaccino. Stella Kyriakides non si è voluta sbilanciare sui tempi: fine 2020-inizio 2021 è “lo scenario migliore”, ha detto la commissaria
Gli stati membri permetteranno la nascita dell'Unione europea della salute? Questo è il grande interrogativo dopo la presentazione della Commissione ieri di una serie di proposte per rafforzare il ruolo dell'Unione europea e delle sue agenzie nella gestione delle crisi sanitarie transfrontaliere. Ancora oggi, a nove mesi dall'arrivo della pandemia in Europa, le capitali nazionali sono reticenti a seguire le raccomandazioni o adeguarsi alle richieste di Bruxelles sulla gestione della crisi sanitaria. Ultimo esempio i vaccini: la Commissione aveva chiesto di inviare i piani nazionali al più presto per procedere a una valutazione a livello europeo, con possibilità di contribuire a correggere le carenze. Ma solo 21 stati membri hanno effettivamente inviato i loro piani sui vaccini a Bruxelles. Durante tutta la crisi, i dati che sono stati trasmessi dai governi erano disomogenei e incompleti. Secondo una fonte comunitaria, “il problema non è ancora stato risolto”. I governi hanno anche rifiutato di sottoporre i loro sistemi sanitari nazionali a degli “stress test” da parte della Commissione per verificare se fossero in grado di reggere alla seconda ondata. Con le sue proposte, l'esecutivo di Ursula von der Leyen vuole porre rimedio alle falle registrate nella pandemia Covid-19. Ma non è detto che gli stati membri acconsentano a trasferire all'Ue una competenza sensibile come la sanità.
Le due idee più innovative dell'Unione europea della salute proposta dalla Commissione sono l'introduzione di una "dichiarazione di situazione di emergenza Ue" e la creazione di una nuova “Autorità Ue sulla preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie”. Ma la vera novità è il rafforzamento dei poteri delle due agenzie europee che si occupano di sanità, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) e l'Agenzia europea del farmaco (Ema). All'Ecdc verrebbe affidato un ruolo specifico per la sorveglianza epidemiologica e la valutazione dei piani pandemici nazionali, nonché la possibilità di inviare task force sanitarie negli stati membri. All'Ema sarebbe attribuito il compito di monitorare i rischi di penurie di medicinali e materiali sanitari critici nei singoli paesi, e la responsabilità di coordinare i test clinici e gli studi per monitorare l'efficacia e la sicurezza dei vaccini.
A proposito di vaccini la commissaria alla Sanità, Stella Kyriakides, ieri ha voluto inviare un messaggio di prudenza, dopo l'entusiasmo suscitato dall'annuncio di Pfizer e BioNTech di un'efficacia sopra il 90 per cento. “Il vaccino non sarà una bacchetta magica che farò scomparire il Covid-19 in una notte”, ha detto Kyriakides: “anche quando sarà disponibile un vaccino efficace e sicuro, dovremo andare avanti con le misure (restrittive e di distanziamento) finché non saremo in grado di raggiungere un'ampia fetta della popolazione”. La Commissione ha comunque autorizzato la conclusione del contratto con Pfizer per la fornitura di 300 milioni di dosi del suo vaccino. Kyriakides non si è voluta sbilanciare sui tempi: fine 2020-inizio 2021 è “lo scenario migliore”, ha detto la commissaria.
Oggi è giovedì e sul Foglio c'è la rubrica “EuPorn – il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano che il vaccino sa molto di european way of life. Non solo: c'è anche il dibattito sulle mascherine in Svezia e il racconto delle ondate.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 12 novembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
Baruffa nell'Ue sui piani di Macron-Kurz su islam e Schengen - Ieri c'è stato un lungo e complicato dibattito tra gli ambasciatori dei 27 al Coreper sulla bozza di dichiarazione sul terrorismo che i ministri dell'Interno dell'Ue dovrebbero adottare domani nella loro riunione in teleconferenza. La prima versione del testo era già stata modificata a inizio settimana per cancellare le parti più controverse chieste da Francia e Austria su islam e immigrazione (compresa la possibilità di sanzioni contro chi non si integra e l'obbligo di formazione degli imam in Europa). Ieri l'Italia e altri stati membri di primo ingresso sono riusciti a far modificare la parte relativa a Schengen, per evitare che il testo si trasformi in un piano di azione per il futuro con nuovi obblighi a carico dei paesi in cui sbarcano i migranti. In un editoriale il Foglio ricorda che Macron ha in mente una mini-Schengen che rischia di mettere fuori l'Italia.
Kurz introduce il reato di islam politico - Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ieri ha annunciato l'intenzione di istituire il reato di ''islam politico''. L'obiettivo – ha scritto Kurz su Twitter – è di poter perseguire penalmente “coloro che non sono terroristi, ma che creano loro il terreno fertile". Il suo governo, inoltre dovrebbe ampliare le possibilità di chiudere luoghi di culto e creare un registro degli imam. In arrivo anche un inasprimento delle leggi sulle associazioni e i simboli per tagliare i finanziamenti a sostegno del terrorismo. In un editoriale, il Foglio si interroga su liberaldemocrazie e islam politico.
Merkel, von der Leyen e Sassoli per adottare subito il bilancio - La cancelliera tedesca, Angela Merkel, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, hanno chiesto un'adozione rapida del pacchetto di bilancio che comprende il Recovery fund. "I tre presidenti hanno enfatizzato che la gravità dell'attuale situazione epidemiologica ed economica ha chiaramente dimostrato la necessità di un'azione rapida, coordinata e risoluta", ha detto la Commissione in una nota. "L'entrata in vigore del Quadro finanziario pluriennale e di Next Generation Eu è precondizione assoluta per un'uscita di successo dalle crisi sanitaria e economica". Viktor Orbán, che ha minacciato il veto all'intero pacchetto per la condizionalità sullo stato di diritto, li ascolterà?
Il Parlamento di Sassoli non è stato addomesticato sul bilancio - Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ieri ha rivendicato di non essersi fatto “addomesticare” dai governi nelle trattative sul bilancio 2021-27 dell'Ue e sul Recovery fund. “Eravate scettici, pensavate che questo fosse un parlamento che in qualche modo potesse essere addomesticato dagli stati nazionali. Dal primo giorno abbiamo tenuto a cuore la nostra indipendenza, autonomia, ambizioni e lo abbiamo fatto con un parlamento unito e il risultato di ieri è il risultato di un grande lavoro politico", ha detto Sassoli in una conferenza stampa. Per la prima volta nei negoziati sul quadro finanziario pluriennale, il Parlamento ha ottenuto risorse aggiuntive rispetto all'accordo che era stato raggiunto dai capi di Stato e di governo. Ma i 16 miliardi in più sono lontani dai 39 miliardi chiesti dai deputati nelle ultime settimane. E mancano quasi 250 miliardi rispetto alla posizione iniziale del Parlamento europeo adottata nel 2018.
La ripresa stop and go che complica la vita della Bce - "Questa recessione insolita pone rischi eccezionalmente alti", tra cui una ripresa che "potrebbe non essere lineare ma instabile, con 'stop and go' e legata al ritmo di distribuzione del vaccino", ha detto ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde. "La Bce c'era durante la prima ondata e ci sarà nella seconda ondata", ha rassicurato Lagarde: "Siamo, e continueremo a essere, totalmente impegnati a sostegno della popolazione europea". Ma la presidente della Bce ha invitato i governi a fare di più, perché la politica fiscale è più chirurgica rispetto a quella monetaria.
Gentiloni sospende il Patto di stabilità anche nel 2022 - In un'intervista al Financial Times, il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha annunciato che le regole sul Patto di stabilità e crescita potrebbero restare sospese per un altro anno. "L'idea di una ripresa a V è un'illusione e non ci ho mai creduto", ha detto Gentiloni: "La clausola di salvaguardia generale resterà in vigore per tutto il 2021. Ma questo non significa che dal 1 gennaio 2022 sarà disattivata". Prima la Commissione deve valutare se la zona euro è uscita dalla recessione. Gentiloni sembra voler utilizzare come criterio il ritorno a livelli pre-crisi del Pil reale. "La discussione si terrà nei prossimi mesi, ma se abbiamo una recessione economica grave dovremo mantenere questa clausola di salvaguardia generale", ha detto il commissario.
Orbán usa la pandemia per la sua agenda illiberale - Nel pieno di una pandemia in Ungheria, dopo aver imposto un lockdown nazionale, il primo ministro Viktor Orbán sembra aver come unica priorità quella di approfittare di un'opinione pubblica distratta per portare avanti la sua agenda illiberale. Ieri il suo governo ha proposto un progetto di riforma della legge elettorale, che ridurrebbe le chance dell'opposizione di sconfiggere i candidati del Fidesz di Orbán. Secondo la riforma i partiti di opposizione, che attualmente possono sostenere candidati comuni, sarebbero costretti a fondersi completamente o a correre da soli alle elezioni. Se approvata, la riforma garantirebbe al Fidesz la maggioranza dei due terzi. Il governo Orbán ha anche presentato una proposta di modifica della costituzione che riduce la trasparenza dei finanziamenti pubblici dei partiti. I fondi delle imprese statali o delle fondazioni pubbliche non dovrebbero essere più considerati come finanziamenti pubblici.
Orbán vuole un papà e una mamma in Costituzione - Il governo ungherese ieri ha proposto un altro emendamento alla Costituzione per adattarla all'agenda illiberale di Orbán. Il primo ministro ungherese vuole che i bambini siano "cresciuti sulla base dei valori che derivano dalla cultura cristiana dell'Ungheria". Nella Costituzione verrebbero di fatto vietate le adozioni alle coppie LGBT. L'emendamento prevede che "la base per le relazioni familiari è il matrimonio. La madre è una donna, il padre è un uomo". Secondo la modifica della Costituzione proposta, l'Ungheria "protegge il diritto dei bambini all'identità di genere con cui erano nati". Il linguaggio è lo stesso usato dal Fidesz nella sua campagna per mettere fuori legge l'identità transgender. Sarà interessante ascoltare la risposta della Commissione di Ursula von der Leyen, che oggi presenta la sua strategia per l'uguaglianza dei LGBTIQ.
L'Ue toglie i dazi alle aragoste Usa - La commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo ieri ha dato il via libera all'accordo raggiunto lo scorso agosto tra la Commissione e l'amministrazione di Donald Trump per abolire i dazi su aragoste e astici importati dagli Stati Uniti. Il mini-deal di agosto doveva allentare le tensioni commerciali transatlantiche e allontanare la prospettiva di dazi Usa sulle auto dell'Ue. I deputati sperano che la fine dazi sulle aragoste contribuisca a risolvere i conflitti commerciali, malgrado il fatto che l'Ue abbia appena imposto dazi su 4 miliardi di prodotti Usa nella disputa sui sussidi a Boeing e Airbus.
L'Ue approva 19 miliardi di liquidità per le banche italiane – La Commissione ha autorizzato un provvedimento contenuto nel decreto rilancio con cui l'Italia mette a disposizione 19 miliardi di garanzie dello Stato sui titoli emessi dalle banche italiane e sull'erogazione di liquidità di emergenza da parte della Banca centrale europea. I servizi antitrust della Commissione hanno considerato l'aiuto, che resterà valido fino al 20 maggio 2021, appropriato, necessario e proporzionale. Ma la garanzia sulla Emergency Liquidity Assistance (ELA) della Bce ha sollevato qualche sospetto tra gli investitori. In maggio Moody's aveva definito la misura “in qualche modo inaspettata”, perché “le banche italiane possono attingere alla liquidità aggiuntiva dalla Bce”.
EuroNomine 1 - Il collegio dei commissari ieri ha nominato la tedesca Beate Gminder come vicedirettore generale della Direzione generale (Dg) Migrazione e Affari Interni. Il suo compito sarà dirigere la Task force per la gestione delle migrazioni. La Commissione ha anche deciso la nomina dell'olandese Rita Wezenbeek, la spagnola Lorena Boix Alonso e il francese Thibaut Kleiner come direttori alla Dg Connect (telecomunicazioni).
EuroNomine 2 - L'italiano Danilo Ceccarelli e il tedesco Andrés Ritter sono stati nominati vice del capo della Procura europea, Laura Kӧvesi. I due magistrati sono stati eletti a scrutinio segreto tra i 22 procuratori europei.
Accade oggi in Europa
- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sull'impatto del Covid-19 sulla democrazia e elezione di un vicepresidente)
- Commissione: conferenza stampa della vicepresidente Jourová e della commissaria Dalli sulla strategia per l'uguaglianza dei LGBTIQ
- Commissione: discorso della presidente von der Leyen al forum della pace di Parigi
- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a un dibattito del FT Global Boardroom - FT Global Digital Conference
- Parlamento europeo: il presidente Sassoli interviene in una commissione del Senato su internet come diritto umano fondamentale
Bce: intervento della presidente Lagarde al Forum on Central Banking
Eurostat: dati sulla produzione industriale di settembre