Secondo le cassandre, nel marzo 2020 l'Ue era (nuovamente) sul punto di implodere per mancanza di solidarietà e chiusura delle frontiere. Poi, anche grazie la leadership di Merkel e Macron, la presidente della Commissione e il presidente del Consiglio europeo se la sono cavata
Ursula von der Leyen e Charles Michel oggi festeggiano un anno vissuto pericolosamente alla testa dell'Unione europea. La presidente della Commissione e il presidente del Consiglio europeo erano entrati in carica l'1 dicembre del 2019 in un'era di ritorno alla normalità europea: i populisti anti-Ue erano stati sconfitti e ridimensionati nelle elezioni per il Parlamento europeo e la priorità era lanciare i due grandi cantieri del Green deal e della digitalizzazione. Poi è arrivato il Covid-19 che ha stravolto tutto. Von der Leyen e Michel, dopo qualche difficoltà iniziale, se la sono cavata. Secondo le cassandre, nel marzo 2020 l'Ue era (nuovamente) sul punto di implodere per mancanza di solidarietà e chiusura delle frontiere. Poi, complice la leadership di Angela Merkel e Emmanuel Macron, von der Leyen e Michel sono riusciti non solo a restaurare un po' di ordine, ma anche a lanciare il progetto più innovativo e solidale dell'ultimo decennio: il Recovery fund. Von der Leyen ha salvato le sue due priorità (Green deal e digitalizzazione). Michel ha dimostrato di saper negoziare accordi che sembravano impossibili tra i 27. Come sempre in Europa ci sono ostacoli dell'ultimo minuto, come il veto di Ungheria e Polonia per lo stato di diritto. Ma l'Ue è più solida di quanto si pensi.
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