L'Unione europea è pronta a spingere il Regno Unito verso una “hard Brexit” l'1 gennaio 2021, per poi riprendere i negoziati su un accordo di libero scambio il prossimo anno con calma, senza la pressione del calendario e da una posizione ancora più forte grazie alle ripercussioni economica di un'uscita britannica dal mercato unico e dall'unione doganale. Insomma, per la prima volta dopo la Brexit politica, è l'Ue a minacciare un no deal. La mossa fa parte della tattica negoziale. Ma - come raccontiamo qui - la minaccia di no deal dell'Ue è seria. Anche perché Francia, Danimarca, Olanda e Belgio sono arrabbiati con la Commissione di Ursula von der Leyen perché sta facendo troppe concessioni per arrivare a un accordo, senza ottenere contropartite sufficiente. Il capo-negoziatore dell'Ue, Michel Barnier, è stato convocato in tutta fretta a una riunione degli ambasciatori dei 27 al Coreper. “Non ci siamo ancora” e “non sono in grado di dire se ci sarà accordo oppure no”, avrebbe detto Barnier, spiegando che le prossime 36 ore sono decisive.
Un no deal il 31 dicembre, una hard Brexit l'1 gennaio e poi si riprenderà a negoziare su un accordo di libero scambio nel corso del 2021: è uno scenario realistico? I 27 sono d'accordo che “la sostanza dell'accordo conta più del calendario”, ci ha spiegato una fonte europea: “se i britannici non cedono, non avremo un deal il 31 dicembre e ci torneremo dopo”. L'Ue non intende accettare “un accordo degradato. Meglio continuare nel 2021 per un accordo di qualità”, ci ha confermato un diplomatico di uno stato membro: “un'uscita senza accordo sarà un piccolo choc ma evita conseguenze negative sul lungo periodo per l'Ue”. Gli ambasciatori dell'Ue hanno fissato come data limite teorica domani. Ma come sempre alcuni giorni in più sono possibili se un accordo è a portata di mano. Barnier dovrebbe tirare le somme con Frost già oggi. I due devono decidere se è deal, no deal o continuare fino alla prossima data decisiva.
Ma l'Ue è davvero pronta a un no deal? Alcuni ambasciatori hanno ribadito la richiesta alla Commissione di attivare i piani di emergenza in caso di mancato accordo. Molti paesi vogliono sapere cosa succederà alle dogane, quali procedure dovranno essere seguite per le merci, come comportarsi con patenti e documenti, quali aerei potranno volare e per quanto tempo. Sarà un "casino monumentale", ci ha confessato la nostra fonte europea. Almeno l'Eurostar sotto la Manica continuerà a circolare. Gli stati membri ieri hanno adottato la loro posizione per prolungare di due mesi le autorizzazioni di sicurezza per il tunnel sotto la Manica e i certificati e le licenze per gli operatori ferroviari basati nel Regno Unito. Senza queste misure, il traffico "sarebbe interrotto", ha detto il Consiglio dell'Ue in una nota.
Il Parlamento europeo, invece, si prepara a un deal. Il suo presidente, David Sassoli, ieri ha spiegato che i deputati sono pronti “a riunirsi in plenaria anche durante le feste di Natale” per approvare un accordo sulle relazioni future con il Regno Unito. “Dall'inizio della legislatura abbiamo sempre assolto con grande velocità e rapidità agli impegni e se ci fosse la necessità di una plenaria straordinaria non sarebbe difficile organizzarla e metterla in calendario", ha assicurato Sassoli, augurandosi che “il negoziato sulla Brexit si concluda positivamente”.
La notizia del giorno, però, è che il Regno Unito ha battuto l'Ue su un vaccino prodotto sviluppato da un'azienda tedesca e prodotto in Belgio. Come spiega Cristina Marconi, il governo di Boris Johnson ha annunciato che la vaccinazione inizierà la prossima settimana, dopo l'approvazione del vaccino di Pfizer-BioNTech. Ma l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ieri ha pubblicato un comunicato per dire che le sue procedure di approvazione sono più appropriate di quelle britanniche, perché basate su più prove. Il ministro tedesco della Sanità, Jens Spahn, ha detto che anche la Germania avrebbe potuto ricorrere all'autorizzazione di emergenza, ma che si è deciso per un approccio collettiva per permettere a "tutti e 27 gli stati membri di avere accesso ai vaccini allo stesso momento". Spahn ha anche inviato un messaggio "sulla Brexit ai miei amici britannici: BioNTech è uno sviluppo europeo. Il fatto che questo prodotto dell'Ue sia così buono che il Regno Unito lo ha approvato così rapidamente dimostra che in questa crisi è meglio la cooperazione europea e internazionale".
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