Europa Ore 7

Sulle dosi dei vaccini "prima l'Ue"

La politica sui vaccini è stata "uno sforzo unitario che ci ha garantito le dosi che un singolo paese, per quanto grande, non avrebbe mai ricevuto”. La Commissione ha finanziato una parte dei costi iniziali ricorrendo allo strumento per il sostegno di emergenza dotato di 2,7 miliardi

David Carretta

“Abbiamo comprato tutto quello che poteva essere comprato”, ha spiegato Sandra Gallina, la direttrice generale della DG salute e sicurezza alimentare dell'esecutivo comunitario, sottolineando che gli annunci di altri paesi vengono “gonfiati” dalle opzioni di acquisto, che però sono difficilmente attivabili

Le dosi del vaccino Pfizer-BioNTech ordinate dalla Commissione europea arriveranno prima agli stati membri di quelle che i singoli governi potrebbero aver concordato in modo parallelo con le case farmaceutiche, ha detto ieri Sandra Gallina, la direttrice generale della DG salute e sicurezza alimentare dell'esecutivo comunitario. Contratti conclusi dalla Germania o da altri paesi al di fuori del quadro Ue? “Non ne ho ancora visto uno. Sulla base di quanto mi è stato detto non esistono”, ha risposto Gallina durante un'audizione al Parlamento europeo. “I contratti paralleli non sono possibili se si legge l'articolo 7 dell'accordo” sugli acquisti anticipati. “Qualsiasi cosa sia successa non abbiamo ricevuto notifiche e abbiamo buona intelligence su queste cose”, ha spiegato Gallina, che ha guidato i negoziati dell'Ue con le case farmaceutiche. “In ogni caso la quantità (di dosi) per l'Europa arriverà prima”, ha assicurato Gallina: “Le società ci hanno confermato che le nostre dosi sono le prime. Le nostre fiale arriveranno prima”.

Gallina ha difeso con passione l'approccio europeo scelto sui vaccini sin dal giugno del 2020. “E' stato uno sforzo unitario che ci ha garantito le dosi che un singolo paese, per quanto grande, non avrebbe mai ricevuto”, ha detto Gallina, spiegando che alla fine la strategia della diversificazione ha permesso all'Ue di avere due vaccini vincenti mRNA. “Gli stati membri che all'inizio erano andati da soli avevano firmato con AstraZeneca e questo la dice lunga”, ha insistito Gallina. “All'inizio di questo viaggio c'erano 165 possibili vaccini candidati. Ciò che ha guidato gli stati membri sono stati i consigli scientifici”. In altre parole, il nazionalismo sui vaccini non ha influito. Per Sanofi, che sarebbe stata promessa dalla Francia a danno di BioNTech, Gallina ha spiegato che sono tutte opzioni. Altro ruolo cruciale è stato giocato dai soldi dell'Ue. La Commissione ha finanziato una parte dei costi iniziali sostenuti dai produttori di vaccini ricorrendo allo strumento per il sostegno di emergenza dotato di 2,7 miliardi. “Quel denaro è stato cruciale per avere le dosi ora”, ha detto Gallina. Risultato: “abbiamo avuto tutte le quantità che possono essere prodotte oggi e avremo più quantità in futuro”.

L'audizione di Gallina è servita a fare un po' di chiarezza su alcuni aspetti particolarmente contestati della strategia sui vaccini della Commissione. “Abbiamo comprato tutto quello che poteva essere comprato”, ha spiegato Gallina, sottolineando che gli annunci di altri paesi vengono “gonfiati” dalle opzioni di acquisto, che tuttavia sono difficilmente attivabili. Ieri AstraZeneca ha formalmente fatto domanda all'Autorità europea dei medicinali (Ema) per ottenere l'autorizzazione per il suo vaccino, che dal punto di vista logistico è molto più facile da gestire rispetto a Pfizer-BioNTech e Moderna. AstraZeneca è centrale per le strategie di vaccinazioni di alcuni stati membri. Il 27 agosto 2020 la Commissione ha firmato per la fornitura di 300 milioni di dosi con un'opzione per altri 100 milioni. L'Ema ha annunciato che la decisione sul via libera ci sarà “entro il 29 gennaio”. Una volta concessa l'autorizzazione all'immissione sul mercato ci vorranno due settimane a AstraZeneca per effettuare le prime forniture. Nel frattempo la Commissione ha annunciato di aver concluso colloqui esplorativi con Valneva per acquistare fino a 60 milioni di dosi.

L'eurodeputato del Ppe, Peter Liese, ha rivelato che il ritardo nella firma del contratto con Pfizer è dovuta al rifiuto della società americana (“ma non BioNTech”, ha detto Liese) di accettare le condizioni dell'Ue sulla responsabilità in caso di problemi con il vaccino. Nei contratti “abbiamo difeso la European way su responsabilità e indennizzi”, ha risposto Gallina. Albert Bourla di Pfizer e Ugur Sahin di BioNTech potranno rispondere direttamente oggi a un evento organizzato dal Ppe. La corsa al vaccino del Regno Unito con l'autorizzazione di emergenza ha avuto un costo in termini di responsabilità: sarà il governo britannico e non le case farmaceutiche a indennizzare in caso di problemi.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 13 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

Lockdown fino alla primavera? - La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha sollevato la prospettiva di mantenere un lockdown fino alla fine del mese di marzo, se le restrizioni attuali non permetteranno di far scendere il numero di contagi. “Abbiamo bisogno di otto-dieci settimane di misure dure, avrebbe detto Merkel durante una riunione del gruppo parlamentare Cdu-Csu, secondo quanto riportato dalla Bild. A preoccupare è soprattutto la variante britannica. “Se non ce la facciamo a fermare questa variante britannica, ci ritroviamo prima di Pasqua con un'incidenza di contagio decuplicata”, avrebbe spiegato Merkel. Sul Foglio, Micol Flammini spiega che occorre attrezzarsi per la chiusura lunga.

La Grecia chiede un passaporto Ue dei vaccinati - Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha scritto alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, per chiedere un certificato di vaccinazione comune che faciliti la libertà di movimento delle persone. La Commissione ha risposto che la questione sarà affrontata dal vertice dei leader Ue in videoconferenza del 21 gennaio. Secondo Mitsotakis, un certificato Ue potrebbe fornire “un incentivo positivo per assicurare che i cittadini siano incoraggiati a farsi vaccinare”. Ma un passaporto sanitario unico o comune per tutta l'Ue rischia di rivelarsi impossibile da realizzare. I tentativi della Commissione di promuovere un unico Passenger Locator Form per chi arriva dall'estero finora non hanno portato a risultati.

Pompeo annulla l'ultimo viaggio a Bruxelles - Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, oggi doveva essere Bruxelles per incontrare il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Non erano previste conferenze stampa, né faccia a faccia con responsabili delle istituzioni dell'Ue. Ma il viaggio è stato cancellato. Prima Pompeo annullato una tappa in Lussemburgo, dopo che il ministro degli esteri del Gran Ducato, Jean Asselborn, ha definito Donald Trump un “criminale” e un “piromane politico” per aver fomentato l'assalto al Campidoglio. Poi il Dipartimento di Stato ha annunciato la cancellazione della visita di Pompeo a Bruxelles per facilitare la transizione.

L'Olaf indaga su Frontex - L'Ufficio anti-frode dell'Unione Europea (Olaf) ha aperto un'inchiesta contro l'agenzia dei guardia frontiere Frontex. Secondo EuObserver.eu, gli uffici del direttore esecutivo Fabrice Leggeri e del suo capo-gabinetto sono stati perquisiti dall'Olaf a inizio dicembre. L'Olaf, la Commissione e Frontex non hanno voluto rivelare le ragioni dell'inchiesta. Un portavoce della Commissione ha tuttavia confermato la fiducia in Leggeri, malgrado l'agenzia sia sospettata di aver partecipato a respingimenti illegali di migranti nelle isole greche. “Siamo fiduciosi che il processo che è stato messo in piedi dal comitato di gestione (di Frontex) in cooperazione con il direttore esecutivo possa funzionare”, ha detto il portavoce della Commissione.

I linguisti tedeschi affondano i rimpatri sponsorizzati - In Germania un gruppo di linguisti ha scelto l'espressione dei “rimpatri sponsorizzati”, una delle novità proposte dalla Commissione nel suo nuovo Patto su migrazione e asilo, come parola più assurda del 2020. Secondo la proposta della Commissione, gli stati membri che non vogliono accogliere richiedenti asilo con i ricollocamenti possono mostrare la loro solidarietà attraverso i rimpatri sponsorizzati: finanziando e organizzato il rimpatrio dei migranti illegali. Secondo la giuria di linguisti, l'espressione “rimpatri sponsorizzati” è cinica e eufemistica. “Non accettiamo questa critica. E' un concetto chiaro”, ha risposto il portavoce della Commissione, Eric Mamer.

I molti dubbi della Commissione su Alitalia saranno discussi venerdì - La Commissione europea l'8 gennaio ha scritto all'Italia per esprimere diversi dubbi sulla compatibilità del salvataggio di Alitalia con le regole sugli aiuti di Stato dell'Ue. Il testo della lettera – anticipato da Angela Zoppo di Milano Finanza – è un lungo elenco di contestazioni. Le richieste di chiarimenti riguardano – tra le altre cose – la procedura di vendita degli asset, la decisione di mantenere nella NewCo handling e manutenzione, gli slot negli aeroporti e il marchio Alitalia, e la controllata Loyalty. Tra le righe emergono dubbi sulla sostenibilità del piano industriale. “Non abbiamo commenti da fare su articoli di stampa”, ha detto una portavoce della Commissione: “siamo in contatto con le autorità italiane”, ma “non possiamo anticipare i tempi della decisione”. Secondo le nostre fonti, venerdì ci sarà un incontro tecnico per discutere i chiarimenti chiesti dalla Commissione.

Crisi o no, la strada dell'Italia per i soldi del Recovery è lunga - La Commissione ieri ha ribadito non di volersi immischiare nella crisi del governo Conte. “Non commentiamo la situazione politica all'interno degli stati membri. Lavoriamo con le autorità italiane in carica e continueremo a farlo”, ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer. “Abbiamo piena fiducia che l'Italia farà il massimo per presentare e realizzare un piano nazionale per beneficiare dei fondi Next Generation Eu quando saranno disponibili”, ha aggiunto il portavoce. Sul Foglio spieghiamo tutte le tappe che devono essere superate dall'Italia prima di poter ricevere l'anticipo dei 209 miliardi che le sono stati allocati dal Recovery Fund.

Accade oggi in Europa

- Parlamento europeo: evento del Ppe con Ugur Sahin di BioNTech, Albert Bourla di Pfizer, Franz-Werner Haas di CureVac, Tal Zaks di Moderna, e i commissari Schinas, Gabriel e Kyriakides.

- Commissione: la presidente della Commissione riceve gli ambasciatori dei 27 stati membri

- Consiglio: riunione del Coreper

- Corte di giustizia: conclusioni dell'Avvocato generale in una causa contro Facebook

- Eurostat: dati sulla produzione industriale a novembre 2020; dati sul riciclaggio della plastica