Europa ore 7
I leader Ue socchiudono le loro frontiere interne
L'appello di Lagarde per le riforme nel Recovery. La Lega vota le sanzioni contro la Russia. Il Parlamento chiede il diritto alla disconnessione
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha alzato il livello di allerta a “molto alto” per le varianti del coronavirus che sono arrivate nell'Ue e chiede di prepararsi a nuove restrizioni. Gli stati membri saranno liberi di decidere il divieto di andare all'estero
I capi di stato e di governo dell'Unione europea ieri hanno deciso di prepararsi al lockdown della libera circolazione delle persone. Di fronte alle mutazioni del coronavirus la situazione epidemiologica è considerata “grave” e “misure restrittive devono essere mantenute o rafforzate”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine del vertice in teleconferenza dei leader dei 27. “E' necessario pensare a delle restrizioni sugli spostamenti non essenziali”, ha spiegato Michel. I viaggi non essenziali saranno scoraggiati con forza o - in alcuni paesi - vietati. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato una proposta già lunedì sia sulle frontiere interne che su quelle esterne. Gli stati membri saranno liberi di decidere il divieto di andare all'estero. Il Belgio ha già annunciato la sua intenzione di farlo. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, non ha escluso la chiusura delle frontiere come ultima ratio.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ieri sera ha alzato il livello di allerta a “molto alto” per le varianti del coronavirus che sono arrivate nell'Ue. Che sia britannica, sudafricana o brasiliana, l'Ecdc ha chiesto agli stati membri dell'Ue di prepararsi a nuove restrizioni, di aumentare le risorse per sequenziare il genoma, di rafforzare il contact tracing, di accelerare la vaccinazione dei gruppi a rischio e di potenziare i sistemi sanitari in vista di una “ulteriore escalation”. La nuova valutazione del rischio dell'Ecdc è servita ai leader per assumere una decisione senza precedenti: accettare la chiusura della libera circolazione delle persone, anche se i lavoratori transfrontalieri e le merci continueranno a poter circolare. “Dobbiamo mantenere le frontiere aperte per garantire il buon funzionamento del mercato interno”, ha spiegato Michel.
Il Vertice non ha approvato formalmente gli obiettivi di vaccinazione proposti dalla Commissione, anche se c'è stato il sostegno da parte della maggioranza dei leader per i due target: 80 per cento degli anziani sopra gli 80 anni e del personale sanitario entro marzo e 70 per cento della popolazione adulta entro la fine dell'estate. “I leader vogliono accelerare sulla vaccinazione”, ha detto Michel: “gli impegni sulle consegne da parte delle società devono essere rispettati”. Durante la videoconferenza diversi leader hanno espresso la loro irritazione nei confronti di Pfizer-BioNTech per aver ritardato le consegne queste settimane e decidere di modificare unilateralmente le fiale che saranno attribuite nelle prossime. L'idea di un passaporto vaccinale per permettere alle persone di viaggiare, invece, è stata scartata perché considerata prematura. Almeno per il momento.
Le polemiche su Pfizer hanno segnato tutta la settimana, ma la Commissione ieri ha assicurato che le consegne “torneranno al 100 per cento delle dosi previste” a partire dalla prossima settimana. Le dosi non consegnate saranno recuperate “entro metà febbraio”, ha detto un portavoce della Commissione. La questione del ritardo dovuto ai lavori per aumentare le capacità produttive dell'impianto di Puurs in Belgio è diversa dalla decisione di Pfizer di ridurre le consegne per la possibilità di estrarre 6 dosi invece di 5 da ogni fiala. Sulle implicazioni contrattuali di questa decisione sono in corso consultazioni tra la Commissione e gli stati membri. “Per noi è importante che l'accordo sia pienamente rispettato”, ha spiegato il portavoce. Durante il Vertice Giuseppe Conte ha annunciato la possibilità di ricorrere alle vie legali contro Pfizer. Gli altri leader sono rimastri sorpresi. "Nessuno sospetta che le società farmaceutiche vogliano ritardare apposta le consegne o la produzione", ci ha detto una fonte dell'Ue. Merkel ha spiegato che da marzo ci sarà una quantità enorme di dosi, al punto che rischiano di non essere utilizzate.
Nel frattempo l'Ungheria di Viktor Orbán è diventata il primo (e unico) paese ad approvare il vaccino russo Sputnik V. Il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, oggi sarà a Mosca dove potrebbe annunciare un accordo per l'acquisto del vaccino russo, malgrado il fatto che l'autorità ungherese del farmaco abbia spiegato di non aver completato la revisione dei dati del vaccino russo. La stessa autorità ha concesso l'approvazione di emergenza anche al vaccino di AstraZeneca dopo le pressioni di Orbán per accelerare il processo. La scorsa settimana Orbán aveva annunciato l'acquisto di più di un milioni di dosi del vaccino cinese Sinopharm. Ieri sera Orbán è stato l'unico capo di stato e di governo a non prendere la parola durante il Vertice in videoconferenza.
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 22 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Per riceverla tutte le mattine nella propria casella email ci si iscrive qui
Lagarde lancia un appello sulle riforme strutturali nel Recovery
La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ieri ha lanciato un appello ai governi a usare le risorse del Recovery fund per “spesa pubblica produttiva” e di introdurre nei piani nazionali riforme per risolvere le debolezze strutturali e istituzionali” che non sono state affrontate nel passato. “Il Consiglio dei governatori riconosce il ruolo chiave del pacchetto Next Generation Eu e sottolinea l'importanza che diventi operativo senza ritardi. Chiede agli stati membri di accelerare il processo di ratifica, di finalizzare i loro piani di ripresa e resilienza velocemente e di usare i fondi per spesa pubblica produttiva, accompagnata da politiche strutturali che rafforzino la produttività”, ha detto Lagarde in conferenza stampa. “Queste politiche strutturali sono particolarmente importanti per risolvere le debolezze strutturali e istituzionali che esistono da tempo e nell'accelerare la transizione verde e digitale”, ha spiegato Lagarde.
Gentiloni insiste con l'Italia sulle riforme per il Recovery
L'Italia è entrata a far parte del gruppo di 16 paesi che hanno trasmesso alla Commissione europea la bozza del piano nazionale di ripresa e resilienza legato al Recovery fund. Ma il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha ribadito la necessità di rafforzare la bozza sul fronte delle riforme e degli obiettivi. “Penso che le autorità italiane siano consapevoli della necessità di rafforzare la proposta presentata finora”, ha detto Gentiloni ad un evento organizzato da Reuter Breaking Views. “Servono specialmente due cose: un chiaro segnale sulle riforme legate alle raccomandazioni che la Commissione ha pubblicato nel 2019” e “i dettagli sui tempi e gli obiettivi dei progetti". Il commissario ha spiegato di comprendere che per i governi “è un grande sforzo, come lo è andare dietro alle nostre linee guida. Ma ne vale la pena per garantire il successo del piano”. Una portavoce della Commissione ieri ha confermato che le linee guida sulla Recovery and Resilience Facility saranno aggiornate. Le linee guida potrebbero essere presentate oggi agli ambasciatori in una riunione del Coreper.
Le previsioni incerte di Lagarde
Il consiglio dei governatori della Bce ha mantenuto invariata la sua politica monetaria, ma i rischi per l'area euro “rimangono al ribasso”, anche se sono “meno pronunciati”, ha detto ieri Lagarde. “La campagna di vaccinazione iniziata a fine dicembre permette maggiore fiducia nella soluzione della crisi sanitaria. Ma ci vorrà tempo per raggiungere una immunità diffusa e sviluppi avversi legati alla pandemia non possono essere esclusi”, ha spiegato Lagarde: “Nel medio periodo la ripresa dell'economia dell'area euro dovrebbe essere sostenuta da condizioni finanziarie favorevoli, una politica fiscale espansiva e una ripresa nella domanda man mano che le misure di contenimento vengono tolte e l'incertezza recede”. D'altra parte, “la pandemia è peggiorata in molti paesi, i lockdown sono stati rafforzati e in alcuni casi allungati e le nuove varianti che siano britannica, sudafricana o brasiliana potrebbero richiedere altre misure stringenti. I dati che entrano suggeriscono che l'attività è in declino”, ha detto Lagarde.
Le previsioni incerte di Gentiloni
"Vediamo la luce alla fine del tunnel, ma non sappiamo quanto è lungo e quanto ci metteremo a superare l'incertezza”, ha detto ieri Gentiloni sulle prospettive economiche dell'Ue. “Abbiamo avuto un terzo trimestre migliore delle attese, ma poi nel quarto sono tornate restrizioni, quindi la ripresa è in corso ma domina ancora l'incertezza”. Gentiloni ha annunciato che verrà valutato entro l'estate se porre fine alla clausola sulle circostanze eccezionali che ha permesso la sospensione delle regole del Patto di stabilità e crescita.
Gentiloni insiste sulla riforma del Patto di stabilità
Il commissario all'Economia ieri ha insistito anche sulla riforma del Patto di stabilità per tenere conto degli effetti della crisi legata alla pandemia sul debito dei singoli paesi. “Anche prima della pandemia c'erano ragioni per cambiare le regole” del Patto, “ma dopo la pandemia queste ragioni sono ancora più forti”, ha detto Gentiloni, Secondo il commissario occorre “evitare la caduta di investimenti pubblici dopo la crisi, come già successo dopo la crisi precedente” e il debito pubblico dell'Ue “sarà superiore al 100 per cento” rispetto al pil.
La classifica del debito nel terzo trimestre del 2020
Ieri Eurostat ha pubblicato i dati sul debito pubblico nell'Ue nel terzo trimestre del 2020. L'Italia ha registrato la ratio sul pil più alta (154,2 per cento) dietro solo alla Grecia (199,9 per cento). Seguono Portogallo (130,8 per cento), Cipro (119,5 per cento), Francia (116,5 per cento), Spagna (114,1 per cento) e Belgio (113,2 per cento). Rispetto al secondo trimestre del 2020, 20 stati membri hanno registrato un aumento del rapporto tra debito pubblico e pil. Quelli più forti del rapporto sono stati osservati in Grecia (8,5 punti percentuali), Cipro (6,2 per cento) e Italia (4,9 per cento).
La fiducia dei consumatori di nuovo in calo
L'indice della fiducia dei consumatori è tornato a calare in gennaio, perdendo 1,7 punti nell'area euro e 1,6 nell'Ue a 27 rispetto a dicembre, secondo la stima flash della Commissione. I valori dell'indice della fiducia dei consumatori rimangono ben al di sotto della media di lungo periodo: -15,5 contro -11,0 per l'area euro e -16,5 contro -10,6 per l'Ue a 27.
Il Parlamento chiede sanzioni su Navalny e stop a Nord Stream 2
In una risoluzione votata a larghissima maggioranza, ieri il Parlamento europeo ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di Alexei Navalny e sanzioni più dure contro i funzionari russi coinvolti nell'avvelenamento e la cerchia ristretta di Vladimir Putin. Il Parlamento vuole “sanzioni contro gli oligarchi russi legati al regime, i membri della cerchia ristretta del presidente Putin e ai propagandisti dei media russi che possiedono beni nell'Ue e attualmente godono della libertà di spostamento negli stati membri”. Il testo - approvato con 581 voti favorevoli, 50 contrari e 44 astensioni - chiede anche di “interrompere immediatamente il completamento” del gasdotto Nord Stream 2.
Lega contro Putin, grande coalizione tedesca per Nord Stream 2
Nei risultati del voto sulla risoluzione sul caso Navalny ci sono due cose degne di nota. Primo: tutta la delegazione della Lega di Matteo Salvini ha votato a favore non solo delle sanzioni contro la Russia, ma di un testo molto più duro del solito nei confronti di Vladimir Putin. Non era mai accaduto da quando Salvini ha preso la leadership della Lega. Secondo: la maggioranza degli eurodeputati dei due partiti della grande coalizione tra cristiano-democratici e socialdemocratici a Berlino ha votato contro la risoluzione a causa della richiesta di fermare immediatamente il gasdotto Nord Stream 2. Tra gli eurodeputati della Cdu-Csu si sono registrati 7 voti a favore 12 contro e 7 astensioni. Tra quelli della Spd, 1 a favore, 13 contro e 2 astensioni.
Il Parlamento vuole il diritto fondamentale alla sconnessione
Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di introdurre la sconnessione tra i diritti fondamentali dell'Ue. I deputati vogliono una normativa che consenta ai lavoratori digitali di disconnettersi al di fuori dell'orario di lavoro e stabilisca requisiti minimi per il telelavoro, facendo chiarezza su condizioni, orari e periodi di riposo. Secondo il Parlamento, nonostante il telelavoro sia stato determinante per tutelare posti di lavoro e attività durante la crisi di Covid-19, la combinazione di orari di lavoro prolungati e maggiori sollecitazioni sui lavoratori ha visto crescere i casi di ansia, depressione, esaurimento e altri disturbi fisici e mentali. I deputati ritengono che il diritto alla disconnessione dovrebbe essere riconosciuto quale diritto fondamentale per consentire ai lavoratori di astenersi dallo svolgere mansioni lavorative, come telefonate, email e altre comunicazioni digitali, al di fuori del loro orario di lavoro, comprese le ferie e altre forme di congedo.
Ok a 325 milioni di aiuti per internet nelle scuole in Italia
La Commissione ha approvato un sostegno pubblico di 325 milioni di euro in Italia per collegare 12.000 scuole a internet a altissima velocità nelle aree con connettività insufficiente. "La misura aiuterà studenti e insegnanti anche nel contesto dell'epidemia di coronavirus, dando loro accesso agli strumenti attuali e futuri di istruzione", ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager.
Il dispetto di Johnson all'Ue sullo status diplomatico
Il governo di Boris Johnson sta rifiutando di concedere a Joao Vale de Almeida, il capo della delegazione dell'Unione europea nel Regno Unito, il pieno status diplomatico degli ambasciatori di un paese. Secondo il ministero degli Esteri britannico, il personale dell'Ue non deve avere i privilegi e le immunità garantiti ai diplomatici dalla Convenzione di Vienna per non creare il precedente di "trattare un ente internazionale alla stregua di uno Stato nazionale". La decisione britannica è in contrasto con la prassi di 143 altri paesi in cui l'Ue ha delegazioni e ambasciatori con lo stesso status di diplomatici che rappresentano nazioni sovrane. L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha scritto al ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, per esprimere "serie preoccupazioni". La questione sarà discussa dai ministri degli esteri dell'Ue lunedì. L'amministrazione Trump aveva riservato lo stesso trattamento a Almeida nel 2018, declassando lo stato diplomatico dell'Ue per quasi un anno, prima di cambiare idea nel marzo 2019.
Il Regno Unito ha un nuovo capo-missione per l'Ue
Il governo di Boris Johnson ieri ha annunciato la nomina di Lindsay Croisdale-Appleby come capo della missione del Regno Unito presso l'Unione europea al posto di Sir Tim Barrow, che aveva condotto la rappresentanza britannica durante i negoziati sull'accordo Brexit e sull'accordo sulle relazioni future. Croisdale-Appleby, che ha una lunga carriera diplomatica ed è stato vice-sherpa di Johnson, ha spiegato di voler "sviluppare una nuova partnership bilaterale". Il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha detto che la sua esperienza "sarà vitale nel momento in cui la nostra cooperazione amichevole con l'Ue continua".
Il Regno Unito ha problemi a esportare? Brexit means Brexit
“Brexit significa Brexit. Non può essere business as usual”, ha detto ieri l'ex capo-negoziatore dell'Ue, Michel Barnier, rispondendo a una domanda sui problemi che si sono registrati alle dogane britanniche per esportare merci e pesce. “La Brexit ha esposto le conseguenze dell'uscita dell'Ue che tutti possono vedere”. Secondo Barnier, queste sono “le inevitabili conseguenze di breve e lungo termine”. Ma l'Ue continuerà “a seguire queste difficoltà e cercheremo di aiutare”.
Accade oggi in Europa
- Consiglio europeo: il presidente Michel riceve il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlüt Çavuşoğlu
- Consiglio: riunione del Coreper
- Consiglio: riunione informale dei ministri dell'Istruzione
- Commissione: la vicepresidente Vestager partecipa a un dibattito su "I principi liberali nella digitalizzazione e diritti umani"
- Commissione: discorso della commissaria Kyriakides sulle lezioni del Covid a un evento organizzato dal European Policy Centre