europa ore 7

Come la Cina allontana l'Ue da Biden

La pagella del Recovery e le liti tra i sovranisti, Borrell sulla Russia e la nuova strategia per il Mediterraneo

David Carretta

Per l'Europa si sta avvicinando l'ora delle scelte su Pechino. Viktor Orbán è il nuovo cavallo di Troia, ma Angela Merkel ed Emmanuel Macron non sono pronti a rompere con Xi Jinping

La Cina di Xi Jinping ha rilanciato la sua offensiva per impedire che l'Unione europea si allei all'amministrazione di Joe Biden negli Stati Uniti nella nuova guerra fredda che potrebbe definire il 21o secolo. Il presidente cinese ieri ha presieduto un summit (in teleconferenza) tra la Cina e i paesi dell'Europa centrale e orientale (il cosiddetto format 17+1) per ribadire il suo interesse nella regione. La strategia è quella del dividi et impera in Europa. Dopo le nuove vie della seta, con cui erano stati corteggiati i paesi dell'Est negli scorsi anni, l'esca questa volta è la pandemia.

Secondo quanto riportato da Xinhua, Xi ha garantito "cooperazione sui vaccini" ai paesi dell'est europeo, nel momento in cui la strategia adottata dalla Commissione è contestata per il ritardo con cui arrivano le dosi negli stati membri. Ma l'economia resta centrale. Il presidente cinese ha promesso 170 miliardi di scambi con l'Europa centrale e orientale nei prossimi cinque anni. “Dobbiamo approfondire la cooperazione agricola”, ha detto Xi, che ha anche espresso il suo sostegno all'apertura della Fudan University di Shanghai in Ungheria.

Il premier ungherese, Viktor Orbán, è il nuovo cavallo di Troia della Cina nell'Ue. Ma la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, Emmanuel Macronnon sono pronti a rompere con Xi Jinping per allinearsi agli Stati Uniti e rischiare un disaccoppiamento dell'economia globale. Lo dimostra l'accordo sugli investimenti concluso dalla Commissione il 30 dicembre del 2020, dopo una serie di concessioni cinesi fatte apposta per arrivare a un'intesa prima dell'arrivo di Biden alla Casa Bianca. Merkel non manca occasione di sottolineare che in questo momento non deve esserci un disaccoppiamento, in particolare nel settore tecnologico. Macron insiste nel dire che la Cina è un partner nella lotta contro il cambiamento climatico e nell'accordo di Parigi.

Domenica Biden aveva detto che ci sarà una “competizione estrema” con la Cina. Il suo segretario di Stato, Antony Blinken, ha spiegato che sulla Cina gli Usa intendono “lavorare con i loro alleati e partner in difesa dei nostri valori e interessi condivisi”. Lunedì, in una discussione telefonica con l'Alto rappresentante Josep Borrell, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha chiesto all'Ue di agire “in modo indipendente e autonomo” dagli Usa. L'accordo sugli investimenti “è un buon esempio”, ha spiegato Wang. Nel documento strategico pubblicato dopo l'elezione di Biden, la Commissione aveva evocato un'alleanza con gli Stati Uniti per contrarre la Cina. L'ora delle scelte sulla Cina si sta avvicinando per l'Ue.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di mercoledì 10 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Il Recovery in vigore dal 18 febbraio - Il Parlamento europeo ieri ha votato sul regolamento che istituisce la Recovery and Resilience Facility, il principale strumento finanziario di Next Generation Eu che sarà chiamato a distribuire 750 miliardi tra stanziamenti a fondo perduto e prestiti. Il risultato del voto dei deputati sarà annunciato questa mattina alle 9.00, ma è scontato. Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha annunciato che il regolamento andrà in gazzetta ufficiale il 18 febbraio, dopo il via libera formale dei governi dei 27. Da quel giorno i governi potranno presentare formalmente la versione definitiva dei loro piani nazionali di ripresa e resilienza. Sul Foglio spieghiamo come funziona la pagella del Recovery e quali sono le implicazioni per l'Italia.

 

Il sì della Lega al Recovery spacca l'estrema destra europea - Gli europarlamentari della Lega di Matteo Salvini hanno votato a favore del Recovery fund, provocando una spaccatura dentro al gruppo di estrema destra al Parlamento europeo Identità e democrazia. Dopo il “sì” alle sanzioni alla Russia, il voto positivo fa parte di un processo di europeizzazione della Lega. Ma - come raccontiamo sul Foglio - vista da Bruxelles la strada per tornare nell'establishment è ancora lunga. E almeno per il momento le porte del Partito Popolare Europeo rimangono chiuse per Salvini.

 

L'endorsement del leader dei Frugali a Draghi - Il governo di Mark Rutte nei Paesi Bassi, pur essendo dimissionario, non ha mancato di dare la sua benedizione a Mario Draghi. Pochi ne dubitavano: l'argomento sono le riforme che l'Italia dovrebbe fare sotto la leadership dell'ex presidente della Banca centrale europea. Il ministro delle Finanze, Wopke Hoekstra, ha auspicato un periodo di stabilità a Roma. “Sarebbe fantastico se l'Italia facesse quello che naturalmente ci si augura facciano tutti i paesi nell'Ue e cioè assicurare crescita economica, attraverso un periodo di riforme, per quanto difficili in questo momento, in combinazione con investimenti intelligenti”, ha detto Hoekstra in un'intervista a media olandese.

 

La french connection di super Mario - Mario Draghi beneficia di ampi sostegni in Francia, a partire dal presidente della Repubblica. Mauro Zanon sul Foglio racconta i nomi, le parole e i perni dell'intesa tra Draghi e Macron.

 

Sulla Russia Borrell contrattacca ma non convince - L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ieri si è difeso dalle pesanti critiche del Parlamento europeo per i pessimi risultati della sua visita a Mosca venerdì, adottando un approccio molto più duro nei confronti della Russia di Vladimir Putin. “Il governo russo sta imboccando una china autoritaria preoccupante”, ha detto Borrell, annunciando che intende usare le sue prerogative di Alto rappresentante per proporre ai governi dei 27 delle nuove sanzioni contro la Russia. Al Parlamento europeo non sono mancate le richieste di dimissioni. Sul Foglio Micol Flammini spiega la svolta di Borrell sulla Russia: il fiasco della visita a Mosca ha messo l'Ue di fronte a due domande. La prima riguarda proprio l'Alto rappresentante. La seconda, più importante, l'atteggiamento da tenere nei confronti di Putin.

 

Sulla Russia Michel promette di non farsi intimidire - Di fronte alle difficoltà di Borrell, ieri c'è stato un intervento inaspettato del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per dire che “l'Ue non si farà intimidire” dalla Russia. “L'atteggiamento aggressivo russo durante la visita dell'Alto rappresentante dimostra che la Russia non è interessata nel dialogo anche in quei settori dove la cooperazione potrebbe essere di interesse reciproco o globale”, ha detto il portavoce di Michel. La questione dunque va oltre il caso Navalny. La domanda è se la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, Emmanuel Macron, decideranno di optare per una dottrina più muscolare. Michel ha annunciato che la Russia sarà all'ordine del giorno di un prossimo Consiglio europeo. In teoria la discussione è programmata per marzo.

 

Von der Leyen davanti al Parlamento sui vaccini - Dopo Borrell ieri, oggi tocca alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, dare spiegazioni su quello che alcuni considerano un fallimento dell'Ue: la sua strategia sui vaccini. In realtà, i principali gruppi politici intendono ribadire il loro sostegno alla Commissione, anche se punteranno il dito su alcuni errori e ritardi. Nel frattempo, per facilitarsi la vita, von der Leyen ha fatto pubblicare il contratto concluso con Sanofi. E' il terzo accordo di acquisto anticipato reso pubblico dalla Commissione, dopo quelli con CureVac e AstraZeneca.

 

Orbán spegne una radio indipendente - Klubradio, una delle ultime radio indipendenti in Ungheria, ha dovuto cessare di trasmettere nel paese dopo aver perso un ricorso contro il regolatore nazionale che le aveva tolto le frequenze. Klubradio aveva denunciato irregolarità nella decisione dell'Auotirtà naizonale sui media e le telecomunicazioni di non rinnovare automaticamente il diritto alle frequenze. "Il verdetto rivela la situazione dello stato di diritto in UNgheria, dimostrando che una radio può essere messa sotto silenzia sulla base di scuse", ha detto il proprietario di Klubradio Andras Arato.

 

La nuova strategia dell'Ue per il Mediterraneo - La Commissione europea ieri ha presentato una nuova Agenda per il Mediterraneo volta a rilanciare il partenariato strategico tra l'Ue e il vicinato meridionale. L'Agenda include un apposito piano di investimenti economici per stimolare la ripresa socioeconomica dei paesi sull'altra sponda del Mediterraneo, a cui dovrebbero essere assegnati fino a 7 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 (l'obiettivo è mobilitare fino a 30 miliardi di investimenti privati e pubblici in dieci anni). “Questa comunicazione invia un messaggio fondamentale sull'importanza che attribuiamo al nostro vicinato meridionale. Un partenariato mediterraneo rafforzato resta un imperativo strategico per l'Ue” 25 anni dopo la dichiarazione di Barcellona e 10 anni dopo la primavera araba, ha detto Borrell. Peccato che in passato alle parole sono seguiti pochi fatti. L'Ue negli ultimi anni è stata sempre più assente dalla regione.

 


Accade oggi in Europa

- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti con von der Leyen sulla strategia di vaccinazione dell'Ue e su democrazia e social media)

- Consiglio: riunione del Coreper

- Bce: discorso di Lagarde in un seminario organizzato dall'Economist

- Bce: discorso di Panetta in un evento organizzato dal think tank Bruegel

Di più su questi argomenti: