Europa Ore 7
La ripresa dipenderà dalla gara tra vaccini e varianti
Il commissario all'Economia Gentiloni presenta le previsioni economiche invernali per l'Ue e la zona euro. “i dati economici sono negativi ma meno negativi di quanto ci aspettassimo”, ci dice una fonte dell'Eurogruppo
Lunedì i ministri delle Finanze della zona euro discuteranno delle nuove previsioni economiche e di una “graduale trasformazione” degli stimoli fiscali “da misure di emergenza generali a misure più mirate a sostegno della ripresa”
Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, oggi presenterà le previsioni economiche invernali per l'Unione europea e la zona euro. Le aspettative sono di un rafforzamento della ripresa nel corso dell'anno, quando si potrà finalmente intravedere un ritorno alla normalità. Malgrado la seconda e la terza ondata di Covid-19 e lockdown, “i dati economici sono negativi ma meno negativi di quanto ci aspettassimo”, ci ha detto una fonte dell'Eurogruppo. “C'è un percorso promettente per un ritorno a una situazione normale nella seconda parte dell'anno”, ha spiegato la fonte. Tuttavia “tutto nelle previsioni economiche dipende dalla dinamica della pandemia, che dipende a sua volta dalla gara tra campagna di vaccinazione e nuove mutazioni del virus, e una possibile resistenza delle varianti ai vaccini”.
Lunedì i ministri delle Finanze della zona euro discuteranno delle nuove previsioni economiche. Nessuno nell'Eurogruppo vuole avviare la marcia indietro sulle misure di sostegno all'economia. “C'è così tanta incertezza, e tutta al di fuori dell'expertise dei ministri delle Finanze, che sarebbe poco saggio dire qualcosa di diverso da 'wait and see'”, ha detto la fonte dell'Eurogruppo. Ma i ministri dibatteranno di una “graduale trasformazione” degli stimoli fiscali “da misure di emergenza generali a misure più mirate a sostegno della ripresa”.
La battaglia contro le mutazioni è la prossima che intende lanciare la Commissione. Ieri Ursula von der Leyen ha difeso davanti al Parlamento europeo la strategia dell'Ue sui vaccini, dopo le polemiche sui ritardi accumulati su Israele, Regno Unito e Stati Uniti. Von der Leyen ha ammesso che “sono stati fatti errori” sulla questione dei controlli alle esportazioni tra Irlanda e Irlanda del nord. Ha anche riconosciuto che c'è stata un po' troppa fiducia nelle promesse fatte dalle società farmaceutiche sul fatto che “le quantità ordinate sarebbero state consegnate”. Ma von der Leyen ha ribadito che la strategia è quella giusta. Ha citato i casi di Polonia, Danimarca e Italia per dire che la campagna di vaccinazione in Europa sta funzionando (e implicitamente che i colli di bottiglia si trovano anche a livello nazionale). “Lavoreremo a fondo per raggiungere il nostro obiettivo. Entro l'estate vaccinare il 70 per cento della popolazione in Europa”, ha assicurato von der Leyen.
Le ragioni di von der Leyen sono sia sanitarie sia politico-economiche. Occorreva rassicurare un'opinione pubblica generalmente scettica sui vaccini. E soprattutto evitare una devastante guerra interna tra i 27 stati membri per accaparrarsi dosi. “Abbiamo fatto la scelta di non prendere scorciatoie su sicurezza e responsabilità. Non ci sono compromessi da fare quando si tratta di iniettare una sostanza biologicamente attiva in una persona in salute”, ha detto la presidente della Commissione: “Non possono immaginare cosa sarebbe successo se una manciata di grandi stati membri avesse corso (nella vaccinazione) e tutti gli altri fossero rimasti a mani vuote, quel che avrebbe significato per il nostro mercato interno e l'unità dell'Europa. In termini economici sarebbe stato un controsenso e penso che sarebbe stato la fine della nostra comunità”.
Nel suo discorso Von der Leyen ha svelato le sue intenzioni per le prossime settimane. La Commissione, con una task force diretta da Thierry Breton, lavorerà per accrescere la produzione di vaccini. L'obiettivo sarà di “individuare i problemi” delle società farmaceutiche e “contribuire a risolverli”, ha detto von der Leyen. L'altra iniziativa verrà presentata la prossima settimana e riguarda le mutazioni. “Le varianti continueranno a emergere. Dobbiamo anticipare”, ha spiegato von der Leyen: “Avvieremo il nostro nuovo progetto Hera (Autorità europea di intervento in caso di urgenza sanitaria) con il lancio del nostro programma di preparazione contro nuove varianti la prossima settimana”.
Hera avrà il compito di accelerare la sequenza delle varianti con campionamenti sistematici e condivisione dei dati. Inoltre, dovrà coordinare l'approvvigionamento di ingredienti chiave per la produzione di vaccini mRNA. “Dobbiamo rafforzare la cooperazione tra settore pubblico e privato e questo sarà il compito centrale di Hera”, ha detto von der Leyen: "Dobbiamo assicurarci che malgrado le future varianti saremo in sicurezza il prossimo inverno e oltre".
Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 11 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.
L'Eurogruppo aspetta Draghi - Non è ancora chiaro chi rappresenterà l'Italia alla prossima riunione dell'Eurogruppo di lunedì, ma ci sono aspettative elevate sul possibile governo di Mario Draghi. “Mario Draghi è stato un membro dell'Eurogruppo per molti anni e un membro molto rispettato”, ci ha detto la nostra fonte dell'Eurogruppo: “Anche se l'Ue rispetta sempre l'esito di processi democratici nazionali, non penso che nessuno sarà deluso di vedere Draghi guidare il governo”.
La special relationship dell'Ue tra Draghi e Merkel - Oggi è giovedì e sul Foglio c'è la rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini si sono immerse nella relazione speciale tra Mario Draghi e Angela Merkel: l'ex presidente della Banca centrale europea e la cancelliera tedesca hanno costruito, cena dopo cena, una casa europeista che in Germania ha fatto storcere molti nasi.
Il Recovery è quasi legge - Il Parlamento europeo ieri ha approvato il regolamento della Recovery and Resilience Facility, il principale strumento di Next Generation Eu. Il risultato era scontato e la maggioranza è stata schiacciante: 582 voti a favore, 40 contrari e 69 astensioni. “Questa è l'Europa che corre nella direzione giusta, con soluzioni in forte discontinuità col passato e capace di sostenere i cittadini e la loro vita consentendo agli Stati di avere risorse per programmare il loro futuro”, ha detto il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli: “Ora la parola passa agli Stati membri (...). Non c’è tempo da perdere e ogni ritardo sarebbe un danno enorme a cittadini e imprese”. La Commissione ha “lavorato intensamente con i governi per la stesura dei loro piani nazionali. Ora bisogna intensificare i nostri sforzi per essere sicuri di cogliere questa opportunità”, ha ricordato il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni.
Il Recovery spacca i sovranisti - L'elemento più interessante del risultato del voto riguarda i due gruppi sovranisti, Identità e democrazia (Id) e i Conservatori e riformatori europei (Ecr), che si sono spaccati in tre sul Recovery fund. In Id la Lega ha votato a favore, il Rassemblement National si è astenuto, mentre Alternativa per la Germania si è opposto. Nell'Ecr il PiS polacco ha votato a favore, Fratelli d'Italia si è astenuto, mentre gli olandesi del Forum per la democrazia si sono opposti. In un editoriale il Foglio spiega le alleanze europee dei sovranisti sono una finzione di convenienza. Sempre sul Foglio c'è Mauro Zanon che racconta l'altra capriola dei sovranisti dopo quella della Lega di Matteo Salvini sul Recovery fund: il lepenista Hervé Juvin ci dice che la Frexit è finita.
La Commissione vuole rimettere in onda Klubradio - La sentenza di un tribunale in Ungheria che ha costretto una delle ultime radio indipendenti, Klubradio, a porre fine alle trasmissioni “aggrava le nostre preoccupazioni” sulla libertà dei media nel paese, ha detto ieri la Commissione europea. “Siamo in contatto con le autorità ungheresi per assicurare che Klubradio possa continuare a trasmettere”, ha spiegato un portavoce, annunciando che la Commissione non esiterà a agire “se possibile e necessario”. La richiesta della Commissione è che Klubradio “possa continuare a usare le frequenze fino a quando una decisione finale e legalmente vincolante non sarà presa”, ha detto il portavoce.
La Commissione preoccupata per i media in Polonia - Anche lo sciopero degli schermi neri condotto ieri dai media in Polonia per protestare contro una nuova legge del governo sulla pubblicità ha attirato l'attenzione della Commissione. “Siamo coscienti delle preoccupazioni sollevate dai media polacchi e abbiamo visto gli schermi neri”, ha detto un portavoce dell'esecutivo comunitario: “Ci aspettiamo che gli Stati membri assicurino che le loro politiche fiscali non colpiscano il dovere di assicurare un ecosistema di media liberi, indipendenti e diversi”. Il governo nazionalista di Varsavia intende - tra le altre cose - imporre una tassa del 5 per cento sulla pubblicità che metterebbe in crisi il settore privato dei media. “Dobbiamo tutelare la libertà di espressione anche sostenendo i media indipendenti, non eliminandoli con ulteriori oneri finanziari”, ha detto la vicepresidente della Commissione, Vera Jourova.
Vestager si confonde di fronte ai troppi aiuti a Alitalia - L'Italia ha notificato 200 milioni di ulteriori aiuti ad Alitalia a titolo di compensazione per la crisi Covid-19? “Abbiamo una notifica per una compensazione Covid-19 ma no al livello di 200 milioni”, ci ha risposto ieri la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager durante una conferenza stampa, creando una certa confusione sulla vicenda. In realtà - ci ha precisato più tardi una fonte della Commissione - si tratta di “una prenotifica” e riguarda i 350 milioni di compensazioni che erano state adottate per Alitalia in un decreto del primo semestre 2020. Rispetto a quel pacchetto di aiuti, la Commissione ha già autorizzato due tranche: la prima da 199 milioni, la seconda da 73 milioni. I contatti in corso tra Roma e Bruxelles riguardano la terza tranche, e non i 200 milioni in più di compensazione di cui si legge in questi giorni sui giornali italiani. Vestager ha comunque ricordato che non possono esserci “sovracompensazioni o somme forfettarie”. La vicepresidente della Commissione ha ribadito che l'inchiesta sui prestiti ponte è quasi conclusa e che la NewCo Ita deve essere “davvero nuova” se non vuole rischiare di dover rimborsare aiuti illegali.
Vestager tiene gli occhi puntati sulla rete unica - La Commissione europea "segue da vicino" gli sviluppi dell'operazione per la rete unica in Italia e, in caso di notifica, "valuterà attentamente gli effetti sulla concorrenza". Lo ha scritto la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, rispondendo a un'interrogazione dell'eurodeputato del Ppe Antonius Manders. "La Commissione attribuisce grande importanza alla concorrenza nel settore", ha spiegato Vestager: se l'integrazione tra Tim e Open Fiber "dovesse avere una dimensione comunitaria, dovrà essere notificata e valutata dalla Commissione in base alle norme europee”.
Accade oggi in Europa
- Commissione: conferenza stampa del commissario Gentiloni sulle previsioni economiche invernali
- Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattiti sulla sicurezza della centrale nucleare di Ostrovets in Bielorussia, su Ruanda, Kazakhstan e Uganda)
- Consiglio di associazione Ue-Ucraina
- Commissione: il commissario Breton a un dibattito della Robert Schuman Foundation sulla "Reindustrializzazione dell'Europa: lezioni della crisi sanitaria"
- Commissione: l'ex capo-negoziatore Barnier partecipa a un dibattito all'European Business Summit sull'Europa dopo la Brexit