Europa Ore 7

L'Ue alla prova di Biden

Venerdì il presidente americano farà il suo primo discorso sulle relazioni transatlantiche. Grande attesa e una preoccupazione: come far capire agli americani che collaborare con l'Europa è una buona idea?

David Carretta

La domanda a cui dovranno rispondere i 27 in sostanza è questa: partecipare a un’alleanza delle democrazie per affrontare la Cina, anche a rischio di compromettere alcuni interessi economici, oppure nascondersi dietro al concetto di “autonomia strategica” e alla difesa del multilateralismo per mantenere un’equidistanza tra Washington e Pechino?

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, venerdì pronuncerà il suo primo discorso sulle relazioni transatlantiche dal suo ingresso alla Casa Bianca, mettendo l’Unione europea di fronte a una scelta strategica sulla direzione che intende prendere nei prossimi quattro anni. La domanda a cui dovranno rispondere i 27 in sostanza è questa: partecipare a un’alleanza delle democrazie per affrontare la Cina, anche a rischio di compromettere alcuni interessi economici, oppure nascondersi dietro al concetto di “autonomia strategica” e alla difesa del multilateralismo per mantenere un’equidistanza tra Washington e Pechino?

Wolfgang Ischinger, il presidente della Conferenza sulla sicurezza di Monaco dove Biden pronuncerà il suo discorso, in un'intervista alla Deutsche Welle ha presentato così il dilemma dell'Ue: “Cosa possiamo fare noi (europei) per far capire agli americani che lavorare in stretto contatto con l’Europa, proteggere l’Europa, è una buona idea?”. L’evento che riunisce il gotha della diplomazia mondiale quest’anno si terrà online, con due sessioni di lavoro a cui parteciperanno anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e quello del Consiglio europeo, Charles Michel. Ma l’attenzione sarà tutta per la risposta che vorrà dare a Biden Angela Merkel.

Malgrado il desiderio di mettersi alle spalle l’era Trump, la cancelliera tedesca ha riservato un paio di grossi dispiaceri alla nuova amministrazione americana. Merkel ha spinto la Commissione a concludere di corsa un accordo sugli investimenti con la Cina il 30 dicembre, nonostante la richiesta esplicita del consigliere alla Sicurezza nazionale di Biden, Jake Sullivan, di aspettare per discutere con la nuova amministrazione. La cancelliera ha continuato a difendere il completamento del gasdotto Nord Stream 2, incurante del deterioramento sempre più grave delle relazioni tra la Russia e l’Ue. In un commento pubblicato venerdì dal Financial Times, Philip Stephens suggerisce a Biden di puntare sul presidente francese, Emmanuel Macron, se vuole un alleato in Europa. La ragione? L’atlantismo di Merkel viene sempre dopo gli interessi economici della Germania in Cina e Russia.

Dopo l’entusiasmo iniziale per l’elezione di Biden, e la pubblicazione di un documento strategico con diverse proposte per rilanciare la cooperazione transatlantica, i leader delle istituzioni dell’Ue sembrano avere molta meno fretta di riabbracciare la vecchia alleanza con gli Usa. La priorità della Commissione è porre fine alle guerre commerciali dell’èra Trump, a partire dal conflitto sui sussidi ad Airbus e Boeing. Mercoledì l’esecutivo comunitario adotterà un piano per le sinergie nelle industrie civile, della difesa e dello spazio, che potrebbe portare a un’uscita dal sistema attuale di aiuti ad Airbus ritenuto illegale dall’Organizzazione mondiale del commercio. L'ora delle scelte si sta avvicinando. Balbettare una soluzione su Airbus-Boeing è un po’ poco rispetto all'ambizione che era stata espressa con la “Nuova agenda transatlantica per il cambiamento globale” proposta dalla Commissione il 2 dicembre.

Il discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco non sarà l’unico appuntamento internazionale di Biden venerdì. Poco dopo l’annuncio della partecipazione del presidente americano all’incontro virtuale con Merkel, Boris Johnson ha usato la sua presidenza del G7 per convocare un summit in teleconferenza dei leader dei 7 grandi. L’incontro “sarà il primo impegno multilaterale maggiore del presidente americano Biden”, si legge nel comunicato di Downing Street. Johnson è preoccupato che la Brexit abbia compromesso la Special relationship spingendo Biden verso l’Ue? Il summit del G7 servirà a “discutere come le principali democrazie del mondo possono lavorare insieme per assicurare una distribuzione equa dei vaccini contro il coronavirus nel mondo, prevenire future pandemie e migliorare la ricostruzione dopo il coronavirus”, ha detto Downing Street.

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 15 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

I tweet pro Draghi dell'Ue - Un tempo esistevano le lettere di congratulazioni. E spesso i leader delle istituzioni dell'Ue le usavano per far arrivare ai leader nazionali appena giunti al potere messaggi politici su responsabilità e attese. Quell'era è finita. Le congratulazioni si fanno via Twitter e le lettere, quando ci sono, rimangono riservate. “Congratulazioni a Mario Draghi, nuovo Presidente del Consiglio. La sua esperienza sarà una risorsa straordinaria non solo per l’Italia, ma per tutta Europa, soprattutto in un momento cosi difficile”, ha scritto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “Pronta a lavorare presto insieme per la comune ripresa e per un'Ue ambiziosa”. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è stato ancora più sintetico: “Congratulazioni al Presidente del Consiglio Mario Draghi per la formazione del nuovo governo in Italia. Congratulazioni e non vedo l'ora di lavorare di nuovo con Mario Draghi per la ripresa e il futuro dell'Europa! #WhateverItTakes”.

L'Eurogruppo stupito della rapidità della nomina di Franco - I ministri delle Finanze della zona euro non si aspettavano di accogliere così in fretta il loro nuovo collega italiano. Mercoledì scorso, dopo la riunione degli sherpa dell'Euro Working Group, era stata prevista la partecipazione di Roberto Gualtieri all'incontro di oggi dell'Eurogruppo. A rappresentare l'Italia sarà invece il suo successore Daniele Franco. In teoria, alla prima riunione, un nuovo ministro delle Finanze è chiamato a illustrare a grandi linee la politica economica che il suo governo intende adottare.

L’Eurogruppo e il dilemma delle imprese zombie - I ministri delle Finanze della zona euro oggi avranno una discussione sulle previsioni economiche pubblicate giovedì dalla Commissione, che indicano una “luce in fondo al tunnel” della pandemia per l’economia del vecchio continente. L’incertezza su vaccinazioni e varianti è troppo alta per immaginare un ritorno alla normalità sul Patto di stabilità e crescita o gli aiuti di Stato. Ma l’Eurogruppo dibatterà di un tema che rischia di diventare politicamente scottante. Per semplificare: come passare dai ristori generalizzati ad aiuti mirati per le imprese sane. “L’impatto economico” della crisi “non si è ancora riflesso nel numero di fallimenti o nell’aumento dei crediti deteriorati”, ci ha spiegato una fonte dell’Eurogruppo: “Questo effetto è stato prevenuto dalle misure di sostegno come la moratoria sui prestiti. Ma sappiamo che il debito delle imprese è destinato a aumentare. E il debito dovrà essere ripagato quando la crisi finirà. Questo porterà sicuramente a un aumento dei fallimenti e dei crediti deteriorati. La questione (per l’Eurogruppo) è come gestire tutto questo”, ha detto la fonte. All’inizio della crisi “la priorità era evitare di distruggere capacità produttive”, ma “le imprese che non sono fondamentalmente sane prima o poi devono fallire”. Il succo della discussione: inutile tenere in vita artificialmente imprese zombie.

I vaccini per le varianti saranno approvati più rapidamente - La commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, ha annunciato l'intenzione di rendere più facile e rapido il processo di approvazione dei vaccini che verranno modificati per far fronte alle nuove mutazioni del coronavirus “Abbiamo deciso che un vaccino che viene aggiornato dal produttore sulla base di precedenti vaccini per combattere nuove mutazioni non dovrà seguire l'intero processo di approvazione”, ha detto Kyriakides al giornate tedesco Augsburger Allgemeine: “Sarà più rapido” e “senza compromessi sulla sicurezza”. Kyriakides ha confermato gli obiettivi dell'Ue sulla vaccinazione. Secondo la commissaria, entro la fine di giugno saranno disponibili 300 milioni di dosi dei vaccini già approvati (Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca) che consentiranno di vaccinare un terzo della popolazione. Per la fine di settembre ci saranno almeno 700 milioni  di dosi "che è più che sufficiente per il 70 per cento della popolazione dell'Ue", ha detto Kyriakides.

Reynders preoccupato per il lockdown delle frontiere - Il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, ieri si è detto "preoccupato per le recenti decisioni unilaterali” di diversi governi per limitare la libera circolazione delle persone nell’ambito delle strategie nazionali per combattere il Covid-19. “Stiamo monitorando la situazione in tutti gli stati membri e daremo rapidamente seguito con delle lettere”, ha detto Reynders. “Gli stati membri hanno concordato un approccio coordinato alle restrizioni di viaggio”, ha ricordato Reynders. Il commissario si accorge un po’ tardi che le raccomandazioni dell’Ue non vengono seguite dalle capitali. A cominciare dal suo paese, il Belgio, che ha vietato tutti i viaggi non essenziali in uscita e in entrata. La decisione della Commissione di non usare procedure di infrazioni, per evitare di compromettere la cooperazione sul Covid-19, alla fine sta alimentato le decisioni unilaterali. “La Commissione europea dovrebbe sostenerci e non metterci il bastone tra le ruote”, ha detto sabato il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, giustificando la decisione di introdurre controlli alla frontiera con l'Austria e la Repubblica ceca per lottare contro le varianti.

Catalogna incerta ma sempre indipendentista - I principali partiti indipendentisti avrebbero conservato la maggioranza nel parlamento della Catalogna, secondo i sondaggi usciti nella serata di ieri mentre il voto era ancora in corso. La scommessa del primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, che ha candidato in Catalogna il suo ministro della Sanità Salvador Illa, non sembra aver pagato. Il Partito socialista catalano dovrebbe essere arrivato in seconda posizione dietro agli indipendentisti di sinistra dell'Erc. L'affluenza è stata particolarmente bassa rispetto alle precedenti elezioni regionali.

Alla ricerca di una maggioranza per i Paesi Bassi - Il prossimo appuntamento elettorale di rilevanza europea sono le legislative nei Paesi Bassi del 17 marzo. Il partito liberale VVD del premier uscente, Mark Rutte, è in testa con il 23 per cento delle intenzioni di voto, secondo un sondaggio uscito nel fine settimana. Al secondo posto c’è il Partito della libertà (PVV) di Geert Wilders con il 16 per cento. In un panorama politico particolarmente frammentato il problema non è tanto l’estrema destra, ma la necessità di trovare una maggioranza in Parlamento. Secondo lo stesso sondaggio, alla coalizione che ha sostenuto Rutte nell’ultima legislatura - liberali di centrodestra del VVD, cristiano democratici della CDA, i cristiani uniti della CU e i liberali di sinistra dei D66 - mancherebbero due seggi per superare la soglia di 75 deputati.

Babiš sotto la pressione dei Pirati in Repubblica ceca - La Repubblica ceca andrà al voto solo in ottobre, ma un sondaggio uscito nel fine settimana dovrebbe preoccupare il primo ministro, Andrej Babiš. Nell’attuale costellazione politica il suo partito ANO rimane in testa nelle intenzioni di voto con il 26 per cento, davanti al Partito dei Pirati con il 21 per cento. Ma in caso di alleanza tra i Pirati e un movimento di sindaci e indipendenti, la nuova coalizione balzerebbe in testa con il 30 per cento, superando di 3 punti ANO. Nel fine settimana sono usciti sondaggi interessanti anche in Polonia, dove una coalizione tra i vari partiti di opposizione otterrebbe il 59 per cento dei voti, contro il 30 per cento per il Partito Legge e giustizia (PiS) al governo.

 

Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 15 febbraio

- Eurogruppo

- Eurostat: dati sulla produzione industriale e il commercio di beni a dicembre 2020

- Nato: conferenza stampa del segretario generale Stoltenberg in vista della ministeriale

Martedì 16 febbraio

- Ecofin

- Consiglio europeo: il presidente Michel partecipa al summit G5 Sahel

- Eurostat: stima flash su inflazione e disoccupazione per il quarto trimestre 2020; dati sui rifiuti urbani; dati sull’eccesso di mortalità

Mercoledì 17 febbraio

- Commissione: riunione settimanale del collegio dei commissari

- Consiglio: riunione del Coreper

- Corte di giustizia dell’Ue: sentenze del Tribunale sui ricorsi presentati da Ryanair contro gli aiuti al settore aereo in Svezia e Francia

- Eurostat: dati sulla produzione nel settore delle costruzioni di dicembre 2020; trend sullo shopping online

- Nato: riunione dei ministri della Difesa e conferenza stampa del segretario generale Stoltenberg

Giovedì 18 febbraio

- Eurostat: statistiche sulla disabilità

- Nato: riunione dei ministri della Difesa

Venerdì 19 febbraio

- Conferenza sulla sicurezza di Monaco: discorsi di Biden, Merkel, Michel, von der Leyen, Guterres, Kerry, Gates, Stoltenberg

- G7: summit virtuale dei leader del G7

- Consiglio: riunione informale dei ministri dell’Istruzione

- Consiglio di cooperazione Ue-Tajikistan

- Commissione: il commissario Gentiloni partecipa a un forum organizzato dall’Ansa

- Eurostat: dati su investimenti stranieri diretti; dati sull’energia nucleare

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